... chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
Giovanni Falcone

lunedì 15 dicembre 2008

genitori 'vuoti'...

Sperimento anch'io nella quotidianità di insegnante, l'esistenza sempre maggiore di genitori 'vuoti', inesistenti quasi per i figli, per i quali non sono più ne' una guida ne' un porto rassicurante.Rimango sempre più interdetta quando questi genitori riprendono il loro ruolo - esasperandolo- e si fanno scudo davanti ai figli, praticamente giustificando i loro comportamenti irrispettosi nei confronti dei coetanei e degli insegnanti. Questo binomio tarpa le ali anche all'insegnante che ha le migliori intenzioni di intervenire positivamente nei processi di crescita dei bambini.
Gigliola

giovedì 11 dicembre 2008

la Gelmini Slitta


Lo sciopero della scuola del 30 ottobre scorso ha ottenuto un primo risultato, non eclatante, non soddifacente ma è importante che il Governo non abbia saputo voltare le spalle alla piazza protestante di insegnanti, genitori e alunni insieme.

COME TITOLA IL NOSTRO SITO "INSIEME" SI HA LA FORZA DI CAMBIARE ed ottenere ciò che si vuole: è insieme che si possono vincere le proprie battaglie.

I no a quella riforma miope e autoreferente della scuola e soprattutto i no al maestro unico hanno portato il governo a far slittare al primo settembre 2010 l'applicazione della riforma Gelmini del secondo ciclo, inizialmente prevista per settembre dell'anno prossimo.

La Gelmini, che già era passata da tempo a parlare di ministro “prevalente” e non più “unico”, ha motivato la decisione così: «per dare modo alle scuole e alle famiglie di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi: in particolare sul secondo ciclo si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull`applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti» ed ha aggiunto che: «...la riforma ha come obiettivo quello di modernizzare l’offerta formativa in Italia ed è il risultato del lavoro di questo governo e dei precedenti ministri Moratti e Fioroni».


A settembre 2009 partirà comunque la riforma di medie e superiori (primo ciclo). Il provvedimento, avverte il Ministero, sarà portato in Consiglio dei Ministri il 18 dicembre.

giovedì 30 ottobre 2008

ripartiamo da qui


Chissà se questa protesta non risvegli una maggior coscienza critica nei confronti della scuola da parte di tutti, genitori compresi e in prima fila.

Da anni mi batto per avere occasioni di incontro e di aggiornamento integrato fra genitori e insegnanti, poche volte mi è riuscito - in quelle volte il prodotto è stato ottimo.

Vedere, oggi, alunni, genitori ed insegnanti insieme a difendere la propria scuola mi riempie il cuore di speranza. Vorrei che non si ritrovassero insieme solo nelle situazioni di emergenza, ma anche nel lavoro quotidiano di ricerca educativa. Vorrei che da qui potessero ripartire nelle nostre scuole dei confronti costruttivi, una crescita insieme, insegnanti e genitori, utile ai propri figli... perché non basta difendere la scuola come istituzione, pur colpita gravemente da un provvedimento iniquo ed insensato, ma occorre anche costruire una coscienza più intima e profonda in ognuno di noi per poter migliorare la propria relazione con i figli.
E se questo alle elementari è prevalentemente praticato dagli insegnati e sentito dalle famiglie... quando si procede con la scuola media, critica per la criticità del periodo adolescenziale che deve gestire, le difficoltà emergono e coinvolgono entrambe queste componenti adulte del processo educativo.

Prendiamo questo sciopero "universale" della scuola come occasione non solo per rivendicare diritti ma anche per riflettere sui nostri doveri di genitori ed educatori e per ripartire anche con occasioni di confronto nelle scuole, con incontri di approfondimento, utili a ricostruire una scuola migliore insieme a famiglie migliori anche sul piano più propriamente educativo.
io ci sono... fatevi sentire !
Antonio Artegiani
artegiani@genitorinsieme.it

Cosa prevede la "riforma" della Scuola nei dettagli

La riforma Gelmini ( decreto legge 137/2008 ) approvata dal Senato ieri ha introdotto una serie di novità, parte delle quali già operative essendo state inserite in un decreto legge:
  • il grembiulino obbligatorio alle elementari,
  • la reintroduzione del voto in condotta
  • riduzione a 24 ore del modello base d'insegnamento alla primaria
  • reintroduzione del maestro unico ( dopo alcuni decenni di sperimentazione, del modulo basato su tre maestri per due classi) - con recupero di 20-30mila posti a fine manovra
  • l'inserimento in graduatoria degli ultimi aspiranti docenti abilitati presso le scuole di perfezionamento, i cosiddetti corsisti Ssis
  • un piano straordinario per accelerare gli investimenti nel campo dell'edilizia scolastica e della sicurezza
  • il passaggio ai voti espressi in decimali nella secondaria di primo grado (la 'media inferiore') e nella scuola primaria, dove però restano in vita anche i giudizi sintetici
  • introdotta la nuova disciplina 'Cittadinanza e Costituzione', approvata anche, per «promuovere la conoscenza del pluralismo istituzionale definito dalla Carta Costituzionale»
  • introdotta la possibile bocciatura alle elementari solo se decisa da tutti i componenti del consiglio di classe e comunque sempre laddove si stia trattando di casi eccezionali e adeguatamente motivati
  • Le nuove edizioni dei libri di testo scolastici si adotteranno differentemente a seconda del ciclo di studi: alla primaria la cadenza di rinnovamento dei testi sarà quinquennale, mentre nella scuola secondaria di primo e secondo grado la cadenza diventa di sei anni. Permane la possibilità, per i docenti e le case editrici, di adottare nuove edizioni di testi qualora siano subentrate, anche prima dei termini stabiliti, «eventuali appendici di aggiornamento».
A queste misure vanno aggiunte quelle del DL 112, collegato alla Finanziaria (L.133/208) a cui si accompagna:
  • taglio di 7,8 miliardi di euro ( ricavati da riduzione di organici organici e risparmi nella didattica ) e nel prossimo triennio: tra il 2009 e il 2012 verranno soppressi oltre 87 mila posti di docente ricavati da tutti gli ordini di scuole. Nel prossimo anno - 42mila posti , nel 2010 se ne elimineranno circa 25.500 e nel 2011 poco meno di 20mila.

Il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini e gli esponenti del governo hanno più volte precisato che non di licenziamenti si tratta, ma di una riorganizzazione che di fatto precluderà la possibilità della riconferma per migliaia di docenti con rapporto di lavoro precario.

  • I tagli colpiscono il personale Ata ( non docente ) con una riduzione di 44.500 - tra direttori amministrativi (- 10mila), collaboratori scolastici (- 29mila), amministrativi e assistenti tecnici (- 4mila) - che nel suo insieme raggiunge una contrazione del 17% del personale non docente.

La scuola conta circa 1 milione e 100mila occupati quindi la riduzione
complessiva riguarda oltre il 10 per cento del personale del comparto
istruzione.

I tagli già previsti dal precedente governo raggiungevano i 20mila dipendenti.

L'obiettivo ultimo che si è posto il governo con il DL 112 è quello di avvicinare il rapporto alunni-docenti a quello della media UE: attualmente in Italia è pari a 8,94, mentre con l'attuazione dei tagli nel 2012 verrebbe portato a 9,94. I calcoli, però, si basano sul presupposto che il numero degli alunni resti invariato mentre se aumenterà ( secondo il trend degli ultimi anni) i tagli diminuiranno, al contrario se gli alunni dovessero diminuire il decremento di cattedre e posti potrebbe essere ancora più consistente.

Il governo sostiene che con questo sistema il tempo pieno verrà confermato e rafforzato: su richiesta delle famiglie, infatti, le scuole potranno predisporre classi a tempo prolungato (27-30 ore) o pieno (40 ore), ma i maestri disposti a svolgere ore in più dovranno essere retribuiti attraverso il cosiddetto fondo d'istituto scolastico, integrato dai risparmi ricavati dall'applicazione della finanziaria approvata con la legge n. 133 del 6 agosto scorso.

Nel mese di ottobre il ministero ha anche presentato il piano programmatico del decreto:

  • riduzione dell'offerta formativa a 28-30 ore settimanali nei licei e a 32 negli istituti tecnici e professionali
  • ridefinizione dei parametri per la formazione delle classi (con maggior numero di alunni per classe )
Il progetto attuativo prevede:
  • accorpamento delle classi di concorso di accesso all'insegnamento, in modo da poter utilizzare con più facilità i docenti in esubero spostandoli da una materia all'altra (comunque affini)
  • soppressione o accorpamento degli istituti con meno di 50-100 alunni complessivi.

lunedì 27 ottobre 2008

SCUOLA S,O,S, = teniamo duro perchè appartiene a tutti destra e sinistra e questi non sanno cosa fanno !

Mancano quattro giorni allo scadere del decreto Gelmini. Il Senato deve convertirlo in legge entro venerdì altrimenti bisognerà ricominciare tutto daccapo.
Magari ascoltando studenti, genitori, professori: che sono quelli che di scuola vivono e lavorano.

Il Governo sembra intestardito, invece a voler far di testa sua.
E' mai possibile avere tanta arroganza e tanta superbia da non ascoltare la protesta che continua a montare, arrivata fino alla Normale di Pisa, che notoriamente non partecipa a forme di protesta se non iper-motivate cause.
A Roma, migliaia di studenti medi e universitari tornano sotto le finestre di palazzo Madama, dopo aver dimostrato compostezza e senso del dovere facendo lezione in piazza. (quanto abbiamo da imparare da questa nuova gioventù noi genitori ! ).
A Bari, tornano le lezioni in piazza: i docenti, in sintonia con la protesta degli studenti, hanno addirittura concordato con la preside della facoltà di Lettere il calendario delle lezioni di tutta la settimana.
A Napoli sfilano altri due cortei, mentre continua ad aumentare il numero di istituti superiori occupati o autogestiti.
A Milano gli studenti sono super mobilitati e dicono con gli striscioni di essersi presi «solo una piccola parte di ciò che ci spetta».
A Trento ha preso il via lunedì mattina una maratona didattica no stop alla facoltà di Sociologia.

Ma il governo e la ministra Gelmini, nonostante tutto, continuano a far finta di niente.

In un’intervista al Corriere della Sera la ministra definisce lo sciopero della scuola in programma per il 30 ottobre «il solito vecchio rito di chi difende l'indifendibile» e si ostina a sostenere che «coloro che protestano, sono alcune migliaia» e che «le facoltà occupate sono pochissime».

Quanto poco buon senso e quanta stipidità nel non vole capire e non saper interpretare una piazza: è il potere che si chiude in se stesso ma se prima sembravano cialtroni ora dimostrano di essere degli stolti dilettanti allo sbaraglio

Continua la Gelmini con le sue allucinatorie esternazioni: «è tutta colpa della sinistra, che ha perso totalmente il rapporto con chi lavora e ora lo sta perdendo anche con gli studenti. Bisogna dirlo con chiarezza – sostiene la ministra – il disastro dell'istruzione in Italia è figlio delle logiche culturali della sinistra contro il merito e la competitività».
A smentirla, ci sono addirittura quelli di Lotta Studentesca, il movimento giovanile di Forza Nuova: «La Gelmini cerca di minimizzare quello che è impossibile minimizzare – dicono – Ciancia del coinvolgimento della protesta di pochi studenti e di sinistra, mentre siamo centinaia di migliaia e di tutte le fasce politiche».

giovedì 9 ottobre 2008

CONTRO AL CONTRORIFORMA : Venerdì manifestazione nazionale studentesca a Roma

Venerdì toccherà agli studenti protestare contro la controriforma affonda scuola: manifestazione nazionale a Roma alle 9 dalla stazione Piramide in corteo fino al ministero della Pubblica istruzione.

INTANTO INDETTO
sciopero generale della scuola.

Il 30 ottobre la scuola si ferma e va in piazza a Roma contro la Gelmini. Lo sciopero è stato indetto da tutte le sigle sindacali in modo unitario, dopo settimane in cui si è rischiata la rottura con la Cisl contraria alla protesta. Sotto accusa i "risparmi" da 8 miliardi in tre anni, il maestro unico alle primarie dal 2009, le 87 mila cattedre e i 45 mila amministrativi da tagliare.
Le organizzazioni sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda hanno registrato - in sede di tentativo di conciliazione - una risposta negativa su tutte le loro rivendicazioni: fortunatamente non hanno subito ed ora comincia un giusto e giustificato movimento contro il decreto. Del resto per Alitalia, che metteva in licenziamento la decima parte del personale scolastico 7.000 contro 87.000 e non comprometteva la qualità della formazione di una intera classe di persone, si è protestato e fatto un chiasso molto più forte. Speriamo che ora STUDENTI, GENITORI E TUTTI COLORO CHE HANNO A CUORE LA SCUOLA PUBBLICA trovino il tempo, la forza e la determinazione per non cedere a questo sopruso legislativo ( una legge simile nemmeno è stata discussa in parlamento ). Una vergogna da non far passare sotto silenzio.
UNIAMO LE NOSTRE VOCI....

martedì 7 ottobre 2008

Indignamoci, non possono fare della scuola quello che vogliono SOLO LORO

I NOSTRI FIGLI sono INNANZITUTTO NOSTRI !

SULLA SCUOLA CHE FREQUENTANO TUTTI ABBIAMO IL DIRITTO DI INTERVENIRE !



Il provvedimento varato dal Governo sulla Scuola è penalizzante sulla qualità e ridicolo nelle correzioni delle lacune che la scuola italiana presenta.

E' fortemente contestato dall'opposizione (che ha presentato una valanga di emendamenti risultati inutili per l'arroganza del governo dimostrata togliendo al Parlamento la possibilità di discuterne ), dai sindacati e anche da studenti e genitori, soprattutto per il timore che il ritorno del maestro unico si possa tradurre, di fatto, in una riduzione del tempo pieno, e per l'impostazione ragionieristica con cui si interviene sulla scuola non tanto per il merito dei cambiamenti quanto per una contrazione della spesa.
Eppure tutti noi sappiamo che sulla scuola andrebbero concentrate le risorse prevalenti di un paese se fosse consapevole che è proprio nella e con la scuola che si formano le scienze e le coscienze degli adulti di domani. Non investire nella scuola significa rinunciare ad una futura classe dirigente capace di affrontare le sfide di un domani sempre più impegnativo sul piano della governance sociale e politica, delle sfide tecnologiche e culturali.



Parlare di riforma in un contesto del genere non solo è improprio ma è anche ridicolo e nemmeno un confronto civile e democratico in Parlamento è stato assicurato da questo Governo...

Insegnanti e genitori insieme contro questo sopruso che ricade unicamente sui nostri figli, e specialmente su quelli "normali" che vanno alla scuola pubblica, perché quelli speciali le loro scuole sanno dove trovarle e come assicurarsele.
Questo è inaccettabile... spero che salga anche fra noi un moto di indignazione. Facciamoci sentire...

Cosa prevede il Decreto sulla Scuola

Il Governo ha deciso di approvare con la fiducia il decreto di "riforma" della scuola.


Per farcene una opinione ve ne presentiamo gli aspetti salienti:


1) Alle elementari, dal prossimo anno scolastico (si comincia con gradualità dalle prime classi), ci sarà un solo docente, seppure affiancato dagli insegnanti di religione e di inglese».


2) Per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all'orario d'obbligo di insegnamento è previsto che si possa attingere, per l'anno 2009, dai bilanci dei singoli istituti scolastici ( norma contestatissima perché andrà a gravare sui bilanci delle singole scuole che saranno costrette a tagliare corsi di recupero, insegnanti di sostegno e quant'altro).


3) Rispetto al testo iniziale è stata eliminata la bocciatura alle elementari per una sola insufficienza: nel testo approvato, infatti, si precisa che nella scuola primaria i docenti, con decisione assunta all'unanimità, possono non ammettere l'alunno alla classe successiva solo in casi eccezionali e comprovati da specifica motivazione.


4) Torna il voto in decimi per l'esame di terza media (archiviando i giudizi - sufficiente, buono, distinto, ottimo - con i quali finora si concludeva il percorso di studi) «l'esito dell'esame conclusivo del primo ciclo è espresso con valutazione complessiva in decimi e illustrato con una certificazione analitica dei traguardi di competenza e del livello globale di maturazione raggiunti dall'alunno».


5) Si introduce l'impegno a tener conto, nella valutazione del rendimento scolastico, dei disturbi specifici di apprendimento e delle disabilità degli alunni.


6) È stata anche introdotta una norma che salvaguarda le aspettative di alcune categorie di docenti, come, ad esempio, gli abilitati Siss (Scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario) del nono ciclo, attualmente esclusi dalle graduatorie a esaurimento.


7) Vengono destinate risorse (una cifra che dovrebbe aggirarsi intorno ai 20 mln di euro) all'edilizia scolastica. È stato inserito, infatti, un articolo (il 7 bis) relativo proprio ai provvedimenti per la sicurezza delle scuole


8) Viene introdotta la valutazione della condotta ai fini del giudizio finale sullo studente


9) Si inserisce, in forma sperimentale, l'insegnamento di educazione civica («Cittadinanza e Costituzione»)


10) Si prevede una disposizione che i testi scolastici «durino» almeno cinque anni (salvo che per la pubblicazione di eventuali appendici di aggiornamento) evitando così continue riedizioni spesso inutili (soprattutto per alcune materie) e certamente onerose per le famiglie.

11) Riduzione di 8 miliardi di euro ( con provvedimento collegato ) di stanziamento per la scuola con conseguente licenziamento di 87.000 insegnanti e 45.000 personale ATA

lunedì 6 ottobre 2008

C'è un limite a tutto... e a volte le dimissioni sono irrinunciabili !

«Queste politiche scolastiche sono evidentemente gestite da finalità economiche, per risparmiare: ma questo avverrà sulle spalle delle famiglie, sulla pelle degli alunni e sulla credibilità della scuola pubblica. Noi non ci stiamo».
Così Andrea Canevaro ( Direttore del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università di Bologna ) e Dario Ianes ( Docente di Pedagogia speciale 2, Didattica speciale 1 e 2 e Handicap Uditivo alla Facoltà di Scienze della Formazione primaria dell'Università di Bolzano ) , due tra i principali personaggi che hanno fatto la storia dell'integrazione scolastica in Italia in questi ultimi trent'anni, lasciano l'Osservatorio sull'Integrazione del Ministero della Pubblica Istruzione dopo la notizia che questo Governo , saltando a pié pari il confrotno dialettico in Parlamento, è intenzionato a porre la fiducia sul maxiemendamento sulla scuola.

Nella lettera di dimissioni Canevaro e Ianes confermano comunque il loro «continuo impegno per migliorare la Qualità dell'inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali».

domenica 5 ottobre 2008

Aiutateci a capire cosa vogliono fare della Scuola

La protesta contro il maestro unico e i tagli del ministro Mariastella Gelmini si è diffusa spontaneamente, a macchia d'olio, in tutto il paese come inevitabile riposta ad una scelta irresponsabile e ingiustificata di ridimensionamento della Scuola Pubblica arretrandone di almeno venti anni il livello di qualità.

I nostri figli studieranno meno e peggio ritrovandosi, sempre di più davanti alla TV nelle ore lasciate libere dalle ore non più disponibili a Scuola ( ore settimanali scendono da 30 a 24, il tempo pieno ce lo sogniamo ).

Ci domandiamo perché e a chi giovi questo moto di distruzione del pubblico. Alcune risposte le avremmo ma non osiamo crederci, perché in quel caso dovremo ammettere che si è perso il senso delle istituzioni e il senso comune del bene.

Che ne pensate... aiutateci a capire attraverso i commenti che vi invitiamo a lasciare qui sotto... abbiamo bisogno di capire tutti cosa sta succedendo per evitare di preoccuparci inutilmente o di arrivare tardi quando il anno è irreversibile.

mercoledì 1 ottobre 2008

NO GELMINI DAY = 2 ottobre protesta in tutte le scuole - I GENITORI NON POSSONO MANCARE

Difendiamo la scuola pubblica dal decreto 137.
Tagliare sulla Scuola di tutti corrode la coesione sociale del nostro Paese, impoverisce la sua cultura ed il futuro dei nostri figli.
Cari Cittadini, in concomitanza con l’apertura del dibattito in Parlamento sul “decreto Gelmini”, proponiamo a tutte le scuole d’Italia una giornata comune di protesta – mobilitazione – festa.
Cosa si può fare?
Di tutto un po’:
uno striscione da appendere fuori della scuola e che magari resti lì ( come le bandiere della pace), un volantinaggio, la distribuzione di materiale informativo, un presidio nella scuola, un’ apertura della scuola oltre l’orario normale, un concerto musicale, un dibattito con esponenti del mondo della cultura o della politica, incontri con i media, radio, giornali e tv locali...
Facciamo sentire in tutto il Paese la voce di chi la scuola la fa tutti i giorni, con passione e serietà: insegnanti, studenti, genitori, personale scolastico
Facciamo in modo che la protesta sia capillare, diffusa e visibile condividendo una giornata di impegno culturale e civile
Il 2 ottobre
LA MIA SCUOLA DICE NO

venerdì 26 settembre 2008

Fermiamo questi irresponsabili

Continuano a fare danni e per lo più sulle spalle dei bambini: ripristinata la bocciatura alle scuole elementari. Basterà una sola insufficienza e i bambini della primaria ma anche i ragazzini delle medie verranno bocciati. La norma, in vigore da subito, è nascosta tra le righe del decreto n.137 del 1° settembre scorso che il Parlamento si appresta a convertire in legge.

Occorre far sentire forte la protesta perchè cercare di stupire con provvedimenti antipedagogici solo per ottenere visibilità mediatica non è accettabile. Non si specula sui nostri figli è una arroganza inaccettabile: troppi genitori tacciono... occorre un bel colpo di reni.

La Scuola Italiana ha bisogno di una riforma ma intanto non alle elementari che funzionano ( leggi rapporto OCSE in questo BLOG ) ma alle medie e superiori e che sia organica e condivisa ! Così a colpi di decreto è davverro irrresponsabile !
Fateci sapere le vostre opinioni lasciando il vostro commento sotto a questo post pubblicato su: http://genitorinsieme.blogspot.com/

giovedì 25 settembre 2008

Che ne pensi di questa nuova "riforma" della Scuola ?

La Scuola Italiana è in fermento sia per le ricette proposte e messe in atto dall'attuale governo, sia per le reazioni del mondo della scuola. I genitori come stanno vivendo questo momento ? Le contestazioni ai provvedimenti sono bene accette dagli insegnanti e da chiu lavora nella scuola ma i genitori sembrano un po' passivi e invece si sta trattando dei loro figli, il bene più prezioso che hanno da salvaguardare: che ne pensate.... potete lasciare le vostre opinioni qui sotto sui commenti.
la redazione

Cosa dice l'OCSE della Scuola Italiana

L'Ocse, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo, in un rapporto sulla scuola pubblicato a Parigi, definisce la Scuola Elementare Italiana una delle migliori al mondo. Il problema? Non la disciplina, ma i bassi stipendi degli insegnanti.L'Italia, continua il rapporto, investe più della media Ocse negli alunni delle elementari ma perde poi terreno a livello di studi secondari e finisce nelle retrovie per le spese in licei e università. Così,alla boa dei 15 anni, gli studenti italiani si ritrovano svantaggiati rispetto ai pari-età Ocse soprattutto nelle materie scientifiche e il loro rendimento misurato dall'indice P.i.s.a. È nettamente inferiore alle media ocse a 475 punti contro i 500 della media e i 563 dei primi della classe, i finlandesi. Secondo i dati dell'Ocse l'Italia spende 6.835 dollari per ogni suo alunno del ciclo primario contro una media Ocse di 6.252 dollari. A livello secondario il vantaggio tuttavia è già annullato con una spesa per studente pari a 7.648 dollari e una media Ocse di 7.804 dollari. Ma è al terzo gradino della scala educativa, che si produce il gap: a fronte di una media Ocse di 11.512 dollari, in Italia la spesa si assesta a 8.026 dollari. Un dato questo che tuttavia deve tener conto dell'anomalia Stati Uniti dove i prezzi delle università superano ampiamente i 20.000 dollari l'anno facendo dunque salire la media Ocse. In Italia, nota l'Ocse, i prezzi sono invece calmierati dal fatto che gli stanziamenti statali a favore delle università crescono solo modestamente e al tempo stesso gli atenei pubblici non possono aumentare oltre una certa soglia le rette che fanno pagare agli studenti. Un duplice trend che rischia di risultare in uno scadimento di lungo periodo dell'istruzione universitaria. Le cifre, prosegue l'Ocse, possono inoltre essere lette in diverse maniere. L'Italia infatti spende cumulativamente per ogni suo studente tra i 6 e i 15 anni 70.126 dollari, oltre 2mila in più della media Ocse di 67.895 dollari ma se si guarda all'incidenza delle spese in istruzione rispetto al pil, l'italia appare in netto ritardo. Mentre la media delle principali economie mondiali investe il 5,8% del pil nel proprio sistema scolastico, in italia questa percentuale scende al 4,7%. E ancora: se tra il 1995 e il 2005 gli investimenti nella scuola nell'Ocse sono aumentati del 41%, in Italia l'incremento è rimasto contenuto al 12%. A livello di stipendi pagati agli insegnanti, l'Italia offre remunerazioni relativamente basse al suo corpo docente. Lo stipendio di un maestro di scuola elementare con 15 anni di esperienza si assesta attorno ai 29.287 dollari, in sesta posizione nella classifica Ocse ma con un trend che preoccupa: gli stipendi infatti crescono ogni anno meno della media Ocse. Se tra il 1996 e il 2006 gli stipendi in Italia sono cresciuti dell'11%, nei paesi Ocse l'incremento medio è stato del 15%. A sorpresa i docenti e gli istituti scolastici sembrano invece godere della fiducia dei genitori. Secondo le indagini Ocse, infatti, l'80% dei genitori degli studenti di 15 anni sono convinti che gli standard degli istituti seguiti dai figli siano buoni o molto buoni contro una media Ocse del 77%. Per quanto riguarda la formazione degli adulti, la percentuale di italiani di età compresa tra i 25 e i 34 che persegue o hanno completato studi terziari rimane ampiamente al di sotto della media euro: 17% contro il 33% Ocse. L'introduzione della laurea breve ha permesso all'Italia di raddoppiare la percentuale di quanto finiscono gli studi universitari, dal 19% al 39% contro una media Ocse del 37% ma l'Italia rimane indietro negli studi più brevi per la qualificazione professionale al lavoro. L'Italia inoltre continua ad avere il maggior numero di studenti che non terminano gli studi universitari: in Italia arriva alla laurea solo il 45% degli iscritti al primo anno contro una media Ocse del 69%. L'università italiana infine rimane una destinazione secondaria per gli studenti internazionali. Nel 2006, su un totale di 2,9 milioni di studenti stranieri che hanno scelto di trascorrere un anno di formazione all'estero, solo il 2% ha deciso di venire in Italia. A paragone il 20% è andato negli usa, il 9% in Germania e l'8% in Francia.

martedì 16 settembre 2008

Allarme Bullismo dagli psicologi della Emilia-Romagna

L’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna lancia l’allarme e denuncia l’atteggiamento di esagerata tutela degli adulti che, troppo spesso, evitano ai figli il confronto con le responsabilità e con le conseguenze dei propri comportamenti.
“Questi fatti, problematici innanzitutto per chi ne è vittima, – spiega Manuela Colombari, Presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna - sono il frutto di una vita vissuta come una lotta contro il mondo visto come gabbia, costrizione, limitazione e oppressione. L’incapacità di confronto con il mondo e la scarsa tolleranza alle frustrazioni derivano da una fondamentale disattenzione di cui sono stati oggetto i bambini, disattenzione che nasce da rapporti con genitori troppo spesso esageratamente ed ingenuamente protettivi che, quindi, tutto e troppo hanno concesso ai figli. Un atteggiamento, questo, che ha fatto perdere il contatto affettivo, reale e costruttivo tra genitori e figli”.
Gli interventi che psicologi propongono alle scuole sono tesi alla modifica delle regole di relazione e del “clima” familiare e scolastico.
"L’azione che da parte del mondo degli adulti sarebbe auspicabile – propone il Presidente Manuela Colombari - potrebbe correre su due binari paralleli: da un lato spingere il ragazzo ad assumersi le responsabilità delle proprie azioni, dall’altro provare a far confrontare il ragazzo con tutti i suoi problemi attraverso un intervento terapeutico, attuato ovviamente in contesto diverso da quello scolastico, ad ampio spettro che, pur se con tempi lunghi, potrebbe consentire al giovane di recuperare le proprie risorse positive e di riuscire a collocarsi diversamente all’interno di quell’intreccio di relazioni familiari e sociali che hanno contribuito alla costruzione del ‘super-bullo’. La psicologia – sostiene la Colombari - attraverso le conoscenze sul comportamento umano dei singoli, dei gruppi e delle organizzazioni, consentirebbe anche alle istituzioni di comprendere che lo psicologo può essere una risorsa non solo per il corpo docente ma per tutta l’organizzazione scuola”.“In Emilia Romagna come nel resto d’Italia – denuncia la Colombari – si registra una grave arretratezza culturale rispetto a quasi tutti i paesi europei dove la presenza dello psicologo nelle scuole è una figura stabile e di ruolo. Questa emergenza – conclude il Presidente - necessita di un impegno serio e di finanziamenti adeguati”.Vengono indicati di seguito i dati, divisi per provincia, relativi all’indagine “Attività svolte dagli psicologi nelle scuole” realizzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi e svolta in collaborazione al Consiglio dell’Ordine degli Psicologi della Regione Emilia Romagna.
Fonte: http://www.bologna2000.com/modules.php?name=News&file=article&sid=80885

lunedì 15 settembre 2008

Benvenuti nel nostro BLOG

L'associazione "ment&corpo", da anni impegnata a promuovere corsi per genitori, insegnanti e ragazzi sulle tematiche del rapporto genitori-figli, della comunicazione intergenerazionale e della costruzione di una sessualità sana, apre questo blog che si aggiunge al sito http://www.genitorinsieme.it/.Il fine è quello di ampliare il potenziale bacino di scambio fra genitori, adulti e giovani affinché circolino meglio idee, opinioni, esperienze, suggerimenti capaci di arricchire tutti nel difficile compito della trasmissione inter-generazionale. La chiave di volta di questo rapporto è sapersi mettere in gioco con la testa e con il cuore riuscendo a "crescere insieme con i propri figli" che è proprio il sottotitolo del nostro libro di riferimento: "Genitori si può"

Pagine

Post più popolari