... chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
Giovanni Falcone

martedì 31 marzo 2009

Quella miopia che non ci fa accorgere delle emozioni

[ spunti di riflessione ]
Cari genitori,
attenti a quella miopia che non vi fa vedere i bisogni affettivi dei vostri figli.
Ogni giorno, nella mia esperienza clinica, incontro persone, ragazzi, giovani, adulti, che soffrono a causa di una privazione affettiva da parte dei loro genitori ( genitori apparentemente normali) difficile da colmare sia con il tempo che con le esperienze della vita. Eppure so bene che i genitori solitamente sentono dentro di amare molto i propri figli. A volte però questo amore non sanno tradurlo in attenzioni alle loro esigenze più profonde, quelle affettive appunto.
Ogni persona tende alla felicità e per raggiungerla ha bisogno di provare la soddisfazione, il piacere di sentirsi amato. I figli ne hanno bisogno in primo luogo da parte dei loro genitori. Non sentirsi amati è una sconfitta che un figlio difficilmente riesce ad accettare: nella mente di un figlio è "impensabile" che un genitore non sia lì pronto ad ascoltarlo e a capirlo quando nè sente la necessità, è una assenza che non si sa spiegare.
Questo li renderà immancabilmente più insoddisfatti, meno sicuri, più vulnerabili.
L'amore però è qualcosa di profondo, di emozionale che va saputo trasmettere, in primo luogo con i gesti giusti, un abbraccio al momento opportuno ad esempio, e con il tempo giusto da dedicargli. Non è comprargli tutto e non fargli mancare nulla ma piuttosto è assicurargli ascolto nel momento in cui aprono il loro cuore e parlano delle loro emozioni, dei loro disagi, delle loro gioie e delle loro difficoltà. E' condividere il loro silenzio senza doverlo riempire con frasi banali pur di parlare. E' farsi carico dei loro problemi senza sostuirsi a loro pur di risolverli. E' sapergli stare accanto senza invadere il loro spazio vitale. E' saperli motivare alle emozioni apprezzandole e valorizzandole per primi.
Con Affettto
Dr.Antonio Artegiani
artegiani@genitorinsieme.it

lunedì 30 marzo 2009

Famiglie umiliate con le nuove regole per gli alunni disabili.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
.
Cristiana Calà lavora da 18 anni come docente di sostegno. Nella sua scuola bolognese, quasi quattro alunni disabili su cinque rischiano di perdere il certificato.

Quali saranno le conseguenze dei nuovi criteri di certificazione?

«I ragazzi avranno un marchio di disabilità a vita. Chi invece perderà il certificato, nel migliore dei casi sarà segnalato alla scuola, nel peggiore sarà lasciato solo. La maggior parte dei disabili nelle nostre scuole soffre dei disturbi evolutivi specifici delle abilità scolastiche, quelli che sono stati cancellati dalla lista: la dislessia, le difficoltà nella lettura e nella scrittura, il disagio sociale. Insomma, tutti quegli alunni che, se seguiti ed aiutati, possono migliorare, anche a livello didattico, e condurre una vita normalissima».

Ci può fare un esempio?

«Quest'anno ho seguito una ragazza kosovara. La sua famiglia ha un disagio sociale, sono profughi, hanno vissuto la guerra. È stata seguita e ha fatto un miglioramento enorme, non solo nell'inserimento all'interno della classe, nella socializzazione con i suoi compagni; anche a livello didattico. Dal prossimo anno, rischia di perdere il certificato, annullando così il prezioso lavoro che ha fatto quest'anno. Anche perché la famiglia fa fatica a seguirla, a capire le pratiche burocratiche e difficilmente sarà accompagnata davanti alla Commissione. Diventerà un'invisibile sui banchi e le sue difficoltà potrebbero aumentare».

E per gli insegnanti cosa cambierà?


«Come potremo lavorare in modo sereno e produttivo in classi di 25 alunni, con ragazzi stranieri, disabili certificati, altri segnalati, senza il supporto del docente di sostegno e dell'educatore? Non dimentichiamoci poi che in questo modo molti insegnanti di sostegno, anche di ruolo, perderanno posto nella sede di titolarità, mandando in frantumi la continuità didattica. È importante per gli studenti, soprattutto quelli disabili, avere un punto di riferimento. Poi c'è il problema degli organici: noi li facciamo ad aprile, ma le Commissioni finiranno i lavori verso settembre-ottobre».

Come funzionano le nuove commissioni?

«Prima era il neuropsichiatra a valutare gli alunni, sulla base delle informazioni raccolte dall'insegnante di sostegno, dall'educatore e dalla famiglia. Ora le commissioni sono formate dal neurospischiatra, il medico legale e la famiglia. L'alunno deve sottoporsi a dei test, per poi ricevere il certificato. Non saranno quindi più valutati i singoli casi e chi ha disturbi come quelli dell'apprendimento, a distanza di pochi mesi, non ha più quella disabilità. È molto grave: non sarà solo una pratica molto umiliante per le famiglie e l'alunno, a mio avviso molti eviteranno la Commissione. Penso ad esempio alle famiglie straniere che si troveranno di fronte ad un'imponente macchina burocratica».


Renato Cipolla ( tratto da L'unità )

domenica 29 marzo 2009

Letture Personali

Riceviamo in redazione e volentieri pubblichiamo

Nel non sempre facile 'ruolo' di essere genitore/mamma mi sono voluta confrontare con libri che a mio parere possono aiutare e dare dei validi spunti di riflessione e mi permetto di consigliarli:
-In primis,è per me come una 'sacra bibbia' di partenza il libro 'Genitori si può-Saper crescere insieme ai propri figli del Dott.Artegiani Antonio,Morlacchi editore
-A seguire,per aver ben descritto il senso ed il valore dell'essere famiglia e dell'esserne parte integrante per gli affetti che vi sono in essa compresi il libro di Vittorino Andreoli 'Lettera alla tua famiglia',Rizzoli editore
-Nel continuum di approfondimento aggiungerei per la pratica quotidianail libro di Lucia Rizzi 'Fate i bravi' ,Bur-rizzoli.Dalla tata più famosa d'Italia,regole e consigli per diventare genitori sereni e felici"

giovedì 26 marzo 2009

vite pericolose

[giovani coraggiosi /1]


Il problema principale per i boss del nuovo impero camorristico sono uno scrittore e un magistrato.
Lo scrittore è Roberto Saviano, che con i 2.000.000 di copie di 'Gomorra' ha costretto questi padrini diventati padroni dell'economia a vivere sotto i riflettori: il successo del libro ha fatto terra bruciata intorno alle attività del clan in Italia e all'estero. Più che la forza divulgativa del volume, non gli perdonano l'ostinazione: il continuare a scrivere di camorra nonostante gli avvertimenti espliciti. E non tollerano quelle che per loro sono sfide personali, come la presenza in tribunale nel giorno della requisitoria. Dalla gabbia dei detenuti uno dei killer ha fissato Saviano, poi con un ghigno ha urlato: "Porta i miei saluti a don Peppino". Un riferimento a Giuseppe Diana, il sacerdote ucciso nel feudo dei Casalesi, che con il suo sacrificio ha ispirato 'Gomorra': l'ultima minaccia di un sistema criminale che non riesce più a sopportare la pressione mediatica di articoli e interviste in tutta Europa. E dove i boss emergenti invocano un gesto clamoroso per "non perdere la faccia". ( notizie tratte d auns ervizio de l'Espresso )
Il pubblico ministero si chiama Raffaele Cantone: continua in silenzio a portare avanti indagini e processi contro la cupola del Casertano, mettendo a rischio investimenti e sicari. Raffaele Cantone, da un anno magistrato della Corte di cassazione, dal 1999 al 2007 ha ricoperto l’incarico di pubblico ministero presso la Direzione distrettuale antimafia di Napoli conducendo le maggiori indagini contro la camorra napoletana e casertana; in Solo per giustizia, in libreria dal 28 ottobre, ripercorre la propria esperienza sempre in primafila contro la malavita organizzata. Nel libro Cantone racconta il suo periodo alla Dda di Napoli. Diviene magistrato quasi per caso, dopo aver cominciato a fare pratica come avvocato penalista, per amore del diritto. Ed è proprio quel percorso che lo porta a divenire un nemico giurato dei clan. Non lo muove nessuna idea di redimere il mondo, nessuna vocazione missionaria a voler estirpare il cancro della criminalità organizzata. Lo guidano invece la conoscenza del diritto, la volontà di far bene il proprio lavoro, e anche il desiderio di capire un fenomeno vicino al quale era cresciuto. A Giugliano. Un territorio attraversato da guerre di camorra che ricorda sin da quando era ragazzo...

NON LASCIAMOLI SOLI, facciamoli conoscere a tutti, specialmente ai nostri ragazzi

[ giovani coraggiosi ]

Gli "Eroi di oggi" sono tutti quei ragazzi e ragazze, uomini e donne che non tacciono dinanzi ai soprusi, alle minacce per conquistare spazi alla legalità dove essi sono minacciati.

A noi tocca il compito di far conoscere questi eorismi, e rilanciare nelle nostre famiglie e nelle nostre classi una cultura della lealtà, del rispetto, della legalità.

Una cultura che quando ti è entrata dentro difficilmente riesci a sopire o rinnegare, te la porti dentro e entra a far parte della tua identità: raccontiamo ai nostri ragazzi che noi stiamo da questa parte senza fare i pesci in barile, senza evitare i discorsi, magari dandoli per scontati: ci vuole chiarezza e convinzione; forse un po' di coraggio per metterci la faccia e testimoniare i valori in prima persona. Occorre seminare questo interesse e questa tensione per la giustizia, per la lealtà, per il rispetto degli altri e per la comunità in cui si vive quando i bambini sono ancora bambini e i ragazzi sono ancora ragazzi: non c'è tempo da perdere e non è mai troppo presto per cominciare.
Noi lo vogliamo fare, nel nostro piccolo, nel nostro spazio perchè crediamo che i giovani ci insegnino molto e noi vogliamo sostenerli ed incoraggiarli, prendendo coraggio da loro.
In questo vedo tanti genitori e insegnanti chiamati a fare la loro parte in prima persona e vorremo creare un confronto perchè si ritrovino insieme a dialogare, a scambiare opinioni, materiale, informazioni, trovare lo spunto e la passione, ricaricarsi per ripartire e crederci ancora nel proprio ruolo, nel prorpio mestiere. Siamo convinti che uniti si è più forti, più determinati, più ccnvincenti... e perchè insieme è più facile... INSIEME è l'obiettivo di questo nostro blog e del nostro impegno civile e professionale. Per questo abbiamo creato e continuiamo a credere in questo progetto di educazione coerente fra genitori & insegnanti.
Antonio Artegiani

Con il nostro blog lanceremo una rubrica che chiameremo "giovani coraggiosi" per far conoscere questi giovani che si spendono per fare migliore il nostro paese. Contiamo di darvi, così, spunti di riflessione e anche materiale utile per far riflettere e lavorare i vostri ragazzi sul tema dei valori cercando di facilitare proprio quei genitori e insegnanti che vogliono spendersi con i loro ragazzi su questo tema: sostenere e far conoscere perchè non si sentano soli, siano più forti e riescano, con la loro attività di trincea a contagiare più gente possibile alla legalità.

mercoledì 25 marzo 2009

generazione consumata

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ho visto
la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano
nel mondo che hanno già,
dentro alle notti che dal vino son bagnate,
dentro alle stanze da pastiglie trasformate,
lungo alle nuvole di fumo
del mondo fatto di città,
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà
é un Dio che è morto,
ai bordi delle strade Dio è morto,
nelle auto prese a rate Dio è morto,
nei miti dell' estate Dio è morto...

Mi han detto
che questa mia generazione ormai non crede
in ciò che spesso han mascherato con la fede,
nei miti eterni della patria o dell' eroe
perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità,
le fedi fatte di abitudine e paura,
una politica che è solo far carriera,
il perbenismo interessato,
la dignità fatta di vuoto,
l' ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
é un Dio che è morto
nei campi di sterminio Dio è morto,
coi miti della razza Dio è morto
con gli odi di partito Dio è morto...

Ma penso
che questa mia generazione è preparata
a un mondo nuovo e a una speranza appena nata,
ad un futuro che ha già in mano, a una rivolta senza armi,
perché noi tutti ormai sappiamo che se Dio muore è per tre giorni e poi risorge,
in ciò che noi crediamo Dio è risorto,
in ciò che noi vogliamo Dio è risorto,
nel mondo che faremo Dio è risorto...

Era il 1965 e questa canzone di Guccini diventava un simbolo di una riscossa sociale... che non si è mai compiuta davvero.
Oggi più che mai queste parole sembrano attuali e mai superate.Quella nostra generazione è apparsa molto pirotecnica ma troppo poco costruttiva: tante promesse e prove tecniche di cambiamento ma poi tutto è si sgonfiato.
Nessuna vera RIVOLUZIONE, nelle coscienze delle persone, si è compiuta. Abbiamo costruito, o contribuito a costruire una società capitalistica, iper consumistica, in buona parte disonesta o comunque molto attenta al proprio tornaconto, mettendo via, con troppa disinvoltura gli ideali iniziali.
Io appartengo a quella generazione e non sono particolarmente fiero di come è andata a finire: la ritengo una GENERAZIONE CONSUMATA.
Oggi è IL TEMPO DI UNA NUOVA GENERAZIONE in cui vedo esperienze ed esempi degni della massima attenzione e rispetto. Proprio perché credo che un Dio che muore dovrà pur risorgere un giorno... voglio credere in una società che possa cambiare e risorgere da questo impoverimento culturale e morale nel quale siamo piombati.
Credo nelle nuove generazioni fatte di quei ragazzi che testimoniano, che vivono, che rischiano in proprio per cambiare le cose che non gli piacciono e realizzare quelle in cui credono.
DIAMO SPAZIO A QUESTA NUOVA GENERAZIONE E LE TANTE COSE BELLE CHE COMPIE... CE NE SONO TANTE, ma restano spesso NASCOSTE per lasciar spazio e immagini, notizie, luoghi comuni, veline, miss e grande fratello...
Ognuno di noi può scovarle e raccontarle PER PROVARE A CREDERCI ANCORA CHE UN NUOVO MONDO E' POSSIBILE !

venerdì 20 marzo 2009

21 marzo: la PRIMAVERA delle COSCIENZE


Il 21 marzo, primo giorno di primavera si celebra in tutta Italia la XIV edizione della "Giornata della memoria e dell'impegno
in ricordo delle vittime delle mafie”, organizzata dalle associazioni Libera e Avviso pubblico, che quest'anno si terrà a Napoli

Un evento importante per il quale si prevede la partecipazione di 100mila persone da tutt'Italia: giovani, studenti, anziani, scuole, associazioni e parrocchie.

Facciamo in modo che anche nelle nostre famiglie e nelle nostre classi questa occasione non passi invano: apriamo un dialogo sui temi della legalità, della lealtà, della dedizione agli ideali in cui crediamo. I nostri figli hanno bisogno di stringere le mani di adulti ispirati dai valori che provano ad insegnargli.
Convinciamoli con la nostra convinzione.
In un mondo che sembra correre soltanto dietro ai soldi ed al profitto, comunque ottenuti, diamo un messaggio di rottura e di speranza, un piccolo segno ma che sia il segno del cambiamento della novità: ognuno sclega il suo ma che sia chiaro e inequivocabile. Ai loro occhi potrà destare attenzione e indurli a capire che vale la pena spendersi per la legalità.

Questo piccol gesto non può non venire da noi, genitori ed insegnanti, chiamati in prima persona ad essere per loro testimoni credibili in un mondo che rischia di deluderli giorno dopo giorno.

Questo blog proverà a fare la propria piccola parte provando a raccontare le storie dei tanti giovani che con il loro coraggio e i loro ideali stannno diventando dei piccoli grandi "eori di oggi" affrontando a viso aperto ogni forma di mafia per difendere la legalità e combattere ogni forma di sopruso.

giovedì 19 marzo 2009

Auguri a tutti i papà

In occasione della festa del papà voglio inviare a tutti voi che ci leggete i più calorosi auguri per la vostra mission: tanti auguri a tutti i papà affinché possiate trovare un modo "emozionalmente" intenso di far sentire la vostra presenza ai vostri figli.
Che voi sappiate sempre più proporre alla loro riflessione i significati esistenziali della vita, proprio quelli che avete appreso con fatica e impegno, rinunciando a elencare solo cose da fare e non fare; fateli appassionare alla vita raccontando le sue potenzialità che avete scoperto vivendo fin qui; raccontate i limiti che avete incontrato affinchè si abituino all'idea di doveròli affrontare; aiutateli a costruirsi i propri riferimenti valoriali partendo da quello che saprete testimoniare con la coerenza delle vostre scelte.
I figli danno per scontato che le mamme ci siano accanto a loro, proprio per questo un papà che sa ascoltarli e sa parlare mettendoci il cuore fa tanto, tanto bene ad ogni figlio, comunque sia, maschio o femmina e qualsiasi età abbia.
Anguri di cuore.
Antonio Artegiani

mercoledì 18 marzo 2009

OGGI OPERATORI DELLA CONOSCENZA, per la prima volta uniti in un fronte unico

Oggi tutti insieme gli "operatori della conoscenza" partecipano al loro sciopero generale contro i tagli del governo al SETTORE DELlA CONOSCENZA che va dagli asili, alle scuole di ogni ordine e grado, alle Università, agli enti di ricerca, agli istituti della formazione professionale e via discorrendo.

Si fermano, per la prima volta tutti uniti, insegnanti, docenti, precari,
ricercatori, collaboratori scolastici e dirigenti... tutti coloro , insomma che hanno a cuore le sorti della cultura e della scienza, della formazione e della ricerca in Italia.

NOI CI SENTIAMO DI SOLIDARIZZARE CON TUTTI VOI CHE LOTTATE PER IL VOSTRO LAVORO E PER DIFENDERE LE SORTI DEGLI ISTITUTI IN CUI OPERATE ACCOGLIENDO CON DEDIZIONE E PROFESSIONALITÀ' I NOSTRI FIGLI CHE VI AFFIDIAMO OGNI GIORNO.

lunedì 16 marzo 2009

17 marzo: "i medici non sono spie"

Una giornata di coscienza civile: in tutta Italia il "Noi non segnaliamo day" martedì 17 marzo i medici in piazza per non essere strumentalizzati per fini politici.



Eventi e manifestazioni in molte piazze italiane, per sapere quella più prossima a te vai all'elenco degli eventi in programma sul sito della Simm.

Scendono in piazza tutti quei medici che si rifiutano di obbedire al provvedimento in materia di cura dei cittadini senza permesso di soggiorno che è in questi giorni all'esame della Camera, Medici senza frontiere (Msf), Società italiana di medicina delle migrazioni (Simm), Associazione studi giuridici sull'immigrazione (Asgi) e Osservatorio italiano di salute globale (Oisg).
Aderiscono anche la Federazione italiana degli ordini dei medici, chirurghi e odontoiatri, l'Istituto nazionale per la medicina delle migrazioni e lotta alla povertà, l'Associazione medici stranieri e l'Ordine degli psicologi.

E' importante richiamare l'attenzione di tutti su un provvedimento che oltre ad essere INCIVILE è anche MIOPE perché il rischio di segnalazione e/o denuncia contestuale alla prestazione sanitaria creerebbe nell'immigrato una reazione di paura e diffidenza in grado di ostacolarne l'accesso alle strutture sanitarie

domenica 15 marzo 2009

il voto in condotta

Con l'arrivo delle pagelle del primo quadrimestre le famiglie si trovano per la prima volta ad affrontare le conseguenze del voto in condotta.
In linea di principio non siamo contrari al voto in condotta che, se ben usato, potrebbe diventare uno strumento efficace sia per la gestione del comportamento a scuola sia per provare a stimolare una azione più incisiva della famiglia sul piano del controllo e del contenimento di certi comportamenti.
Ci arrivano, però, in redazione non poche lamentele di genitori che si ritrovano in pagella un voto basso senza averne avuto sentore o, a richiesta, una accettabile giustificazione da parte della scuola.

Vorremmo sapere se nella vostra esperienza di insegnanti o di genitori avete la percezione di un uso distorto del voto in condotta, più come strumento punitivo, di alunno e famiglia, che educativo, cioè accompagnato dall'inevitabile impegno sul piano pedagogico per promuovere la crescita con un progetto di recupero e di miglioramento.


Aspettiamo vostre notizie al riguardo

domenica 8 marzo 2009

8 MARZO: la FESTA DELLA DONNA

A tutte le nostre lettrici, mamme, educatrici, maestre, professoresse, docenti... giunga il nostro più caloroso abbraccio per la FESTA DELLE FESTE, che è del genere umano perché nato da una donna.

L' augurio di tutta la nostra redazione è per ognuna di voi e per tutte insieme, affinchè possiate realizzare il più possibile la vostra dimensione personale e, specialmente, femminile che è la più grande risorsa dell'umanità.

sabato 7 marzo 2009

Serie di incontri per Genitori & Educatori di Nidi e Materne

A cura del Comune di Perugia vengono organizzati alcuni incontri per genitori e insegnanti di bambini da 1 a 5 anni su due argomenti:


Attaccamento, la relazione condizionante

Le paure non ci spaventano più

Relatore Dr. Antonio Artegiani, Sessuologo del Consultorio Giovani della ASL di Perugia.

Perché un sessuologo ?

Perché le relazioni affettive degli adulti sono molto condizionate dalle relazioni affettive dell'infanzia. Crescere affettivamente sereni contribuirà alla costruzione delle proprie sicurezze e dei propri riferimenti valoriali. Quindi potremmo dire "non è mai troppo presto" per cominciare ad educare e soprattutto ad amare.
L'idea di incontri comuni fra genitori e educatori può raggiungere la finalità di unificare le strategie educative e far arrivare ai figli messaggi coerenti e sinergici potenziando il risultato ottenuto.

CALENDARIO DEGLI INCONTRI CHE SI SVOLGONO DALLE 17,30 ALLE 19,30
___________________________________________

3 MARZO Asilo nido di Ponte D'Oddi - Tema: Attaccamento, la relazione condizionante

12 MARZO Asilo nido Ponte San Giovanni - Tema: Le paure non ci spaventano più

17 MARZO Centro Infanzia il Tiglio - Tema: Attaccamento, la relazione condizionante

31 MARZO Centro Infanzia Case Bruciate - Tema: Attaccamento, la relazione condizionante

2 APRILE Asilo nido Ponte Felcino - Tema: Attaccamento, la relazione condizionante

21 Aprile Centro Infanzia il Tiglio - Tema: Le paure non ci spaventano più

28 Aprile Centro Infanzia Case Bruciate - Tema: Le paure non ci spaventano più

martedì 3 marzo 2009

Tempo pieno addio: un danno incolmabile

Il 90 per cento dei genitori che hanno iscritto i figli in prima elementare pare abbia chiesto il tempo medio-lungo. Il mensile Tuttoscuola ha fatto i calcoli sulla base delle previsioni del ministero: la grandissima parte di quei 9 genitori su 10 dovrà accontentarsi delle 27 ore settimanali previste dal decreto Gelmini, invece che 30. Tempo vuoto altro che pieno.
È una scelta, questa di non dare ore di insegnamento ai bambini che si affacciano alla vita sociale, che ha ripercussioni sulla collettività intera.
Non è solo una questione di carenza formativa, già di per sé grave, proprio nell' età di maggior bisogno educativo, la scuola primaria, ma è un danno incolmabile sui bambini, immaginando che la contrazione più severa avverrà proprio su quelle materie come musica, educazione corporea, altre lingue, arte, progetti, culturali e così via che a torto consideriamo secondarie ma in realtà sono determinanti per la formazione della perosnalità specialmente riguardo alla costruzione delle sensibilità.

Non è solo che si disincentiva l'insegnamento - un danno ai docenti - facendo dei maestri elementari la più povera delle categorie, alimentando il precariato e la disoccupazione di migliaia e migliaia di persone competenti non solo sul piano del sapere ma anche del saper essere, forse in questo più unica che rara fra le categorie di insegnanti italiani.

lunedì 2 marzo 2009

Siti selezionati per i genitori

http://www.eldy.org/ ► per imparare ad usare il computer un software gratuito scaricabile
http://kidrocket.org/ ►= per controllare l’uso di internet dei bambini un browser gratuito KidRocket che contiene anche giochini e si puo’ usare direttamente da una memoria usb portatile
http://www.iocresco.it/ ► il sito dedicato ai metodi precoci per la cura dell’autismo
http://old.demauroparavia.it/ e http://www.demauroparavia.it/ ► vi troverete i dizionari di italiano e dei sinonimi e contrari De Mauro messi online gratuitamente dalla casa editrice Paravia http://www.cubeecraft.com/ e http://www.ideem.it/ ► due siti da cui scaricare progetti in carta da montare per far giocare i piu’ piccini
http://totspot.com/ e http://www.keepaboo.com/ ► due siti per creare un diario multimediale sulla crescita dei bambini, da condividere con i parenti
http://www.wpclipart.com/ ► un sito con clipart free da scaricare liberamente
http://www.bancadellamemoria.it/ ► il sito per i nonni dove possono registrare e pubblicare le loro storie
http://www.famiglienumerose.org/ ► il sito dell’associazione famiglie numerose,
http://www.agedo.org/ ► Agedo è un’organizzazione di volontariato composta da genitori che hanno figlie e figli omosessuali, bisessuali, transessuali.
http://www.midijunior.it/ ►potete trovare basi musicali in formato midi di canzoni per bambini
http://www.askkids.com/ ►la nuova versione del motore di ricerca Ask per i ragazzi
http://web.tiscali.it/giochieducativi/ ►tanti piccoli giochi educativi scaricabili gratuitamente per i piu’ piccini
http://www.mypage.it/ ► un sito in italiano dove bambini e genitori possono creare pagine web e riempirle di giochi, fiabe ed altri programmi direttamente da internet

domenica 1 marzo 2009

Se padri e figli si somigliano troppo di GIOVANNI BOLLEA

Alcol, droga e sesso precoce provano la pericolosa confusione tra età adulta e infanzia

Riportiamo una preziosa analisi dello Psichiatra Prof.GIOVANNI BOLLEA pubblicata da "Il Messaggero" del 27 febbraio 09



UNA tesi sempre valida: se la stampa ha creato una cultura dell’infanzia, la televisione la sta annullando. Lo spettacolo televisivo e più ancora l’informazione sono visti ogni giorno sia dall’adulto che dal bambino: esperienza comune che riduce la distanza tra le generazioni. Mentre l’adulto è attratto dalla puerilità e dal suo mondo, il bambino perde la propria identità. L’Occidente con la sua civiltà aveva scoperto l’infanzia psicologica e culturale con un suo ideale pedagogico.
Un ideale pedagogico che oggi appare però sempre più confuso. E ci si chiede: davvero noi siamo ancora capaci di educare? Nella società della comunicazione televisiva e informatica, quello che si è prodotto di nuovo non è soltanto il mostrare fatti quotidiani violenti e devastanti, ma la riflessione su quei fatti e soprattutto, l’esibizione del dolore che essi producono; un dolore omologato e ripetitivo sia nelle espressioni del linguaggio sia nelle inquadrature, che tolgono al futuro uomo, che vive nel mezzo della vita, quell’infanzia che in lui non deve ancora scomparire.L’autocontrollo, la gratificazione differita, la difficoltà a pensare in modo concettuale e consequenziale, la stima della giusta ragione e della gerarchia da accettare non esistono quasi più. La tv e Internet azzerano l’importanza del leggere e dello scrivere, creano nuovi valori negli atteggiamenti e nei tratti del carattere, valori ai quali non si pongono alternative o critiche. L’aggressività che non sia mediata, spiegata e analizzata da genitori consapevoli, i bambini-adulti l’apprendono senza avere le capacità analitiche per valutarla. Aggressività che rimarrà come una spinta alla violenza: ma una spinta che non saprà impegnare le necessarie facoltà logiche e di verifica.Al ragazzo impreparato ad esercitare un giudizio razionale e maturo non vengono presentati dei fatti ma degli idoli onorati sia dagli adulti che dai bambini, i quali imparano velocemente ad adeguarvisi. A loro non vengono proposte dottrine sufficienti né teologie valide a far capire le radici del male, le quali fioriscono sui rami del più forte che schiaccerà il più debole. Perché questo è il bullismo, che se oggi si pratica sul disabile non può meravigliare nessuno. Quello che il piccolo bullo ha imparato dalla tv e da Internet è dovuto all’effetto di un mezzo che alla violenza richiede sempre risposte immediate, emotive e prive di riflessione. Le cifre che riguardano alcolismo, droga, sesso prematuro e delinquenza ci dimostrano che la separazione tra infanzia ed età adulta sta purtroppo scomparendo. I genitori riflettano su quanto da anni stiamo dicendo su televisione e Internet, e riflettano ancora su quanto sarebbe più utile ed educativo che i loro figli per esempio trascorrano qualche ora in compagnia di quei ragazzi disabili, dai quali potrebbero imparare tante cose “buone e belle” (per usare termini deamicisiani) anche se in loro vedranno atteggiamenti, bisogni e gesti anormali. Diversamente, genitori ed educatori sarebbero individui che getterebbero nei propri ragazzi un seme per la distruzione di un’infanzia felice e di un’adolescenza consapevole, privandoli del posto che spetta loro nella vita: quello di vivere e stare dove la loro perduta innocenza si trasformerebbe in un’adeguata maturità. Maturità di far emergere gusto e stili di vita comuni a bambini e adulti, altrimenti incapaci di raggiungere prospettive di natura giuridica, educativa e affettiva.L’erosione di una educazione alla generosità e alla bontà indica la perdita del senso dell’educazione stessa.E se in California si pensa che i minori colpevoli di crimini gravi siano processati, a discrezione del Tribunale, come gli adulti, perché noi non dovremmo almeno preoccuparci sistematicamente di riflettere su quanto accade ai nostri ragazzi e soprattutto ai loro genitori? Chi saranno in futuro i “salvatori dell’infanzia” se i genitori non ne saranno più capaci?

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