... chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
Giovanni Falcone

giovedì 30 aprile 2009

Concordo con "Gli occhi grandi dei bambini"

Ieri sono andata a fare acquisti in un negozio di Acqua & Sapone e la mia curiosità è stata richiamata da un opusculo in omaggio dal titolo:' Gli occhi grandi dei bambini ' e in questo opuscoletto alla pag 34 trovo :

...La soluzione per la scuola non risiede nei voti o nell'attribuire maggiore o minore importanza al comportamento, ma nel tornare ad essere capace di "educare",nel senso che la parola aveva in latino :e-ducere,condurre fuori.
La scuola esiste non in quanto struttura ,ma nelle persone degli insegnanti che ogni giorno interagiscono con altre persone,gli studenti,e sono gli insegnanti,insieme ai genitori,tutti educatori dei ragazzi,che dovrebbero portare alla luce le potenzialità che sono in loro,promuovendo la loro espressione,la loro identità,la loro creatività e dunque la loro pace e serenità.
La più grande sofferenza dei giovani risiede nel non essere visti come potenzialità uniche ed irriprtibili,ma nell'essere soggetti ad una uniformante impostazione che attraverso la scuola e le richieste delle famiglie li vuole rendere tutti uguali,competitivi,ricchi e con professioni di successo.
Al di là dei ruoli e delle istituzioni,credo sia necessaria per tutti noi una nuova cultura che riconduca il centro dell'interesse alla persona e all'ordine di sviluppo che la vita ha troppo spesso svilito ed ignorato,soffocato e negato e che sta producendo i frutti che sono visibili per tutti.
Non sono le riforme scolastiche che possono trovare
la soluzione al disagio dei giovani ed anche degli insegnanti,dei genitori,delle
famiglie che spesso delegano impotenti ad altri il loro ruolo
educativo.

E' necessario ripartire dalla persona,ma è anche
necessario sapere cosa la persona sia veramente in un momento storico in cui
credo si stia sperimentando la massima confusione al riguardo.


di Paola Gozzi tratto da Acqua & Sap-Novembre 2008
Rita

martedì 28 aprile 2009

Grazie Rita

IL 29 Gennaio su questo Blog avevamo parlato di EPIGENETICA suggerendo la lettura del libro di Bruce Lipton. Domenica abbiamo avuto la conferma dalle parole di Rita Levi Montalcini di quanto siano progredite le ricerche sulla Epigenetica dopo la sua travolgente scoperta della proteina NGF che 58 anni fa coronò i suoi studi sulla potenzialità modulativa dell'ambiente ( fisico e relazionale ) sul DNA.
A fronte del pensiero deterministico del DNA Lei ci ha confermato la propria convinzione sulla capacità dell'uomo di controllare l'espressività genetica e quindi di modularla in funzione di fattori ambientali, come sono le relazioni affettive, una buona crescita in un clima sereno, familiare sopratutto...
Molti ancora pensano che il DNA è la catena attaverso cui tutto si esprime e si determina. Non è così. Il determinismo genetico è superato dalla epigenetica e chiama in causa le condizioni di vita sociali, relazionali, affettive come dire che "vivere bene", "star bene ocn se stessi e con gli altri" in fondo ci preserverà anche dalle malattie vere e proprie.
la Professoressa, premio Nobel, ci ha rassicurato anche che presto anche tutte le potenzialità della sua scoperta daranno all'umanità strumenti terapeutici molto efficaci e sofisticati.

Tutto ciò merita una riflessione specie per l' importanza del condizionamento derivante dal rapporto genitori-figli, dalla serenità della crescita, dalle relazioni significative della età evolutiva. Per questo pubblichiamo questa intervista, perchè la interpretiamo come un testamento culturale di una grande donna ai confini della scienza.
( in FONDO A QUESTA PAGINA PUBBLICHIAMO IL VIDEO DELL'INTERVISTA )

Il ministro agisce alla "carlona".

La psedo-riforma scolastica riguardante l'inglese potenziato che la "carlongelmini" con una mera circolare impartiva disposizioni alle famiglie su tale scelta, senza attendere che venisse terminato l'iter di approvazione ed entrata in vigore dei regolamenti attuativi, ha avuto una sonora bocciatura dal TAR del Lazio.

L'arrogante "carlongelmini" non ha tenuto conto (ma avrebbe dovuto aver consapevolezza visto che è avvocato, anche se abilitata alla professione in quel di Reggio Calabria, dove il merito è un optional) che i regolamenti prima di dare effetti concreti devono passare al vaglio degli organi di controllo. I controlli più importanti riguardano la verifica di legalità che viene effettuato dal Consiglio di Stato e di compatibilità economica che viene vagliata dalla Corte dei Conti. A ciò vanno aggiunti gli eventuali pareri obbligatori, come per esempio quello del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, che sulla riforma ha dato parere negativo.

La suddetta gaffe della "carlongelmini" ha portato il TAR del Lazio a decidere che l'inglese potenziato nella scuola media non si può fare. Per lo meno non prima che entri in vigore il regolamento che lo prevede, quindi in tribunale amministrativo sospende la circolare sulle iscrizioni alle scuole dell'infanzia e alle scuole di ogni ordine e grado (4/2009) nella parte che prevede la sostituzione delle 2 ore della seconda lingua comunitaria con ulteriori 2 ore di inglese (ordinanza 1589, depositata il 7 aprile scorso). Il giudice ha motivato il provvedimento spiegando che l'amministrazione non può anticipare con circolare ciò che è scritto nelle bozze di regolamento. Perché la circolare non è una fonte.

Che figura barbina per la "carlongelmini" !!!

E non è finita qui, visto che la stessa prassi è stata applicata dal ministro "carlongelmini" con la circolare sugli organici: emanata anch'essa senza attendere l'entrata in vigore del decreto sugli organici; pone, anche questo fatto, a rischio di ricorso e rendere nulle tutte le operazioni sugli organici che stanno, in questi giorni, effettuando gli U.S.P., con relativa e grave ricaduta sulla mobilità del personale.

Saluti. Renato Cipolla

domenica 26 aprile 2009

Un' altra vittima innocente

Un'altra vittima di un disagio che colpisce un adolescente su 4 fra i 13 e i 16 anni.
Uno studente quindicenne, a Ferentino (Frosinone) si getta dalla finestra: il gesto è avvenuto davanti a compagni e professori durante una lezione al liceo classico di Ferentino quando improvvisamente il ragazzo è salito sul banco e si è gettato nel vuoto a conclusione di un dramma personale che, evidentemente, già lo affliggeva da tempo.
La famiglia è disperata e si affida ai carabinieri per cercare di riscotruire l'accaduto ma i motivi veri e profondi per un simile gesto vanno ricercati non nell'evento ma nelle ragioni di in disagio vissuto dal ragazzo nell'ambito delle sue relazioni familiari o scolastiche e amicali.

Non è mai troppa la raccomandazione di vigilare sullo stato d'animo dei propri figli proprio in adolescenza quando si vive sempre la difficoltà di dover costruire la propria identità. A volte la paura di non farcela, almeno come si vorrebbe, può suggerire strade difficili, sbagliate e volte drammatiche.
Vivere è per tutti difficile ma i ragazzi sono anche molto vulnerabili.
La famiglia, e la scuola, sono chiamate a fare la propria parte: accompagnare questa trasformazione e far sentire la proprio presenza accanto affinché non prevalga nei ragazzi il senso del vuoto, dell' isolamento e dell'abbandono. Nei momenti più critici serve di sentirsi "INSIEME" perchè insieme è più facile trovare una via d'uscita, uin senso comune che ridia la forza di risalire l'abisso.

Antonio Artegiani

sabato 25 aprile 2009

I "Bassotti" hanno provato a bloccare la liquidazione degli statali.

Il 2 aprile, i "Bassotti" hanno provato a bloccare la liquidazione ( per oltre 3 anni fino al 2013) per chi ha 40 anni di contributi (vedi articoli dei giornali), inserendo furtivamente un articolo fra le tante righe del maxiemendamento del decreto "incentivi". Il pericolo non è del tutto scongiurato, poichè il blitz potrebbe ripetersi al Senato o in occasione dell'approvazione di altri decreti.
Anche perchè non si tratta del primo tentativo: già a gennaio era stata scritta la bozza di una misura analoga che il Consigli dei ministri avrebbe dovuto approvare. Purtroppo assistiamo a questi meschini comportamenti molto spesso, il 22 aprile è dovuto intervenire, con la sua autorevolezza, il Presidente della Repubblica Napolitano per una vicenda simile, in quanto nel decreto correttivo sulla "sicurezza" era stato inserito di soppiatto l'articolo 10-bis con cui il ministro del Lavoro Sacconi ha modificato il rispettivo Testo Unico, mettendo al riparo con tale norma i vertici di tutte le aziende dalle responsabilità su tutti gli infortuni sul lavoro, lasciando pensare che tale provvedimento fosse stato introdotto anche per salvare i manager della Thissen Krupp da una probabile condanna per strage, come del resto hanno riportato i giornali. Se ne deduce che per il governo e per la maggioranza cambiar le carte in tavola è la regola.
Saluti.
Renato Cipolla
( cliccando sul titolo vai direttamente alla fonte )

mercoledì 22 aprile 2009

Mi indigno

Come genitore mi indigna sapere e vedere quanti sprechi sono permessi nelle nostre scuole.
Non avevo avuto modo di vedere la trasmissione di Report di domenica 19/04/09 sulle Riforme di Istruzione,ho accolto l'invito del blog e l'ho vista oggi.
Invito chi non ha visto la trasmissione a prendere atto della situazione in cui ci troviamo come genitori/cittadini/contribuenti di questi Veri sprechi e mi chiedo se potremmo-dovremmo fare qualcosa...a ciascuno la propria conclusione.

Rita

martedì 21 aprile 2009

Le barzellette della Gelmini.

Non capisco le proteste della Cisl, visto che fino ad ora il suo silenzio è stato assordante. Purtroppo, solo ora si accorgono che i tagli che gli U.S.P., in questi giorni, stanno effettuando agli organici della scuola primaria sono pesantissimi. Occorrerebbe ricordare a Bonanni e Scrima che fin dall'inizio si era capito che la Gelmini e Tremonti avrebbero massacrato la scuola senza dare ai sindacati alcuna possibilità di limitare i tagli.

Le Organizzazioni Sindacali devono mettersi in testa che la concertazione non paga, ma soprattutto non aiuta i lavoratori.

Renato Cipolla



dal Corriere della Sera

Il ministro rassicura sul futuro della scuola in un'audizione al senato
La Gelmini: «Meno tagli e più tempo pieno». Il Pd: «Numeri a caso»
La Cisl: «Dichiarazioni che lasciano esterrefatti perché vogliono negare l'evidenza»

Il ministro Mariastella Gelmini (Ansa)
Il ministro Mariastella Gelmini (Ansa)

ROMA - Il ministro rassicura e l'opposizione attacca: sulla riforma della scuola la tensione rimane alta. Meno tagli all'organico e più tempo pieno nelle classi; 20 mila nuove immissioni di docenti e Ata precari nel 2009/2010 e in dirittura d'arrivo le novità per la formazione iniziale dei docenti. Ma soprattutto un invito al Parlamento ad aiutare il governo nell'opera di cambiamento dell'istruzione italiana. Sono queste le novità del comparto scuola, illustrate dal ministro Mariastella Gelmini in un'audizione in commissione Istruzione al Senato. Intervento che però ha provocato le polemiche degli esponenti del Pd e del sindacato, che richiamano il ministro a fare i conti con l'evidenza della situazione.

20 MILA IMMISSIONI IN RUOLO - Il ministero dell'Istruzione ha chiesto al ministero dell'Economia di dar corso al piano triennale delle immissioni in ruolo del personale docente ed Ata e di autorizzare per l'anno scolastico 2009-2010, circa 20.000 nomine in ruolo, in pratica precari che verranno assunti.

TEMPO PIENO - Per l'anno scolastico 2009-2010, la richiesta delle famiglie di iscrizione al tempo pieno è cresciuta del 3,5% rispetto al 2008-'09. Un incremento pari a quello registrato negli ultimi 7 anni. L'organico disponibile consentirà di accogliere le richieste delle famiglie anche per quanto riguarda le 30 ore.

MENO TAGLIO ORGANICI - Era stata prevista una manovra di riduzione dell'organico di 44-45 mila unità. La riduzione si è ridimensionata perchè ci sono molti pensionamenti, circa 30-32 mila. Per il personale Ata era prevista una riduzione di 14 mila unità, ma a fronte di 8 mila pensionamenti, i tagli effettivi sono di 6 mila unità.

CRITICHE DAL PD: «NUMERI AL LOTTO» - «Basta dare numeri al lotto sulla scuola: la situazione delle istituzioni scolastiche italiane è al collasso ed è sotto gli occhi di tutti gli studenti, genitori, personale docente e non docente» ha replicato Giuseppe Fioroni, responsabile Pd Dipartimento Educazione. «Dire che aumenta il tempo pieno significa anche trarne le conseguenze: 100.000 alunni in più che chiedono il tempo pieno corrispondono a 3.500 classi in più e cioè a 7.000 docenti in più. «Le dichiarazioni del ministro dell' Istruzione Gelmini in Commissione Istruzione al Senato lasciano esterrefatti perchè vogliono negare l'evidenza» ha aggiunto Francesco Scrima Segretario Generale della Cisl Scuola. «I tagli ci sono e sono pesanti, certificati nei provvedimenti ministeriali. Spacciare i pensionamenti come se fossero una riduzione dei tagli è un'operazione del tutto priva di logica».

21 aprile 2009

Renato Cipolla

lunedì 20 aprile 2009

Seggiolini rischiosi

Difficili da montare, scomodi e poco protettivi in caso di impatto laterale. Uno studio recente fa le pulci ai seggiolini e critica la scarsa consapevolezza di molti genitori sul tema importante della sicurezza


Quando acquistiamo un seggiolino per auto non badiamo a spese. Perché la sicurezza dei figli è la nostra prima priorità. E al momento di saldare il conto chiudiamo un occhio se il prezzo non è proprio per tutte le tasche. In fondo, cosa sono qualche centinaia di euro in più se ciò può salvare la vita del nostro bimbo? Ed è con una certa nonchalance non priva di orgoglio che stacchiamo l'assegno o porgiamo la nostra carta di credito. Ma siamo sicuri che il caro seggiolino svolga effettivamente il compito per cui è stato progettato?

A dare un serio colpo alle nostre certezze sono i risultati dei test condotti da Aci e da altri Automobile Club europei sui sistemi di ritenuta dei bambini. Difficili da montare, scomodi, poco protettivi in caso di impatto laterale, con rifiniture e accessori a volte pericolosi: l'atto di accusa rivolto ai seggiolini è impietoso. E il risultato è un'ecatombe: ogni anno perdono la vita sulle strade 12mila minorenni, di cui 5.000 sono bambini. Analizzando le cause si scopre che il seggiolino che dovrebbe salvarli o non c'è, o è sbagliato montato male o di tratta di un modello inadeguato.

Sono davvero così scarsi i seggiolini per auto? La ricerca ha evidenziato che dei 53 modelli esaminati, 7 sono stati valutati "scarsi", 1 "appena sufficiente", 15 "soddisfacenti", 28 "buoni" e solo 2 "ottimi". Eppure tutti i seggiolini provati erano omologati. Le maggiori critiche riguardano l'inadeguata protezione laterale, evenienza molto frequante nella guida cittadina. Seggiolini imperfetti, ma anche genitori un po' distratti: uno su 4 giustifica il mancato uso del seggiolino con la scarsa propensione del bambino a stare seduto, il 22,7 per cento lo ritiene superfluo e il 18 per cento non lo giudica necessario. Motivazione? Lo spostamento è di breve durata. Ben venga dunque una campagna di sensibilizzazione sulla necessità di assicurare sempre il bambino al seggiolino.

Ma la responsabilità dell'eccidio non è solo dei seggiolini. "Troppi automobilisti - ha dichiarato il presidente dell'Automobile Club d'Italia (Aci), Enrico Gelpi - dimostrano una scarsa cultura della sicurezza anche a scapito dei propri figli" e "i test evidenziano che istruzioni poco chiare non facilitano il montaggio e l'uso corretto dei seggiolini, compromettendone l'efficacia. Bisogna inoltre innalzare gli standard di protezione, rendendo obbligatoria la prova di impatto laterale per l'omologazione".

PER DETTAGLI SULL'INDAGINE: ACI.IT
Gabriella

domenica 19 aprile 2009

C'è molto che non va in questo Paese


C'è molto che non va in un paese che urla insulti ad un calciatore nero per il solo fatto di essere nero mentre il paese che abbiamo conosciuto razzista per antonomasia, gli USA, eleggono contemporaneamente un nero a Presidente.
Al tempo mio pensavamo che l'Italia fosse esente da razzismo perché aperta e tollerante; guardavamo perplessi gli USA per quei conflitti intollerabili per un paese civile, conflitti molto aspri che hanno saputo superare vincendo sfide anche molto costose in termini di vite... battagli sacrosante pagate con la vita da molti di loro bianchi e neri.

Non era maturità acquisita la nostra, era assenza del problema perché eravamo solo noi a vivere in Italia: è bastato che anche il nostro paese fosse interessato alla immigrazione perché un nero, anche se Italiano, venga additato come diverso e beffeggiato come inferiore.

C'è molto che non va in un paese così: ripartiamo con umiltà a rifondarlo investendo sulle nuove generazioni.
NON FACCIAMO FINTA CHE NULLA E' SUCCESSO PER PROTEGGERE I NOSTRI FIGLI DALLE COSE BRUTTE: PARLIAMONE E RIFLETTIAMO CON LORO PERCHÉ, ALMENO LORO, PROVINO A FARE QUALCOSA DI MEGLIO DI QUELLO CHE ABBIAMO FATTO NOI FIN QUI.
Antonio Artegiani

sabato 18 aprile 2009

Sono rimasta molto colpita


Nella lettura del libro di Thomas Gordon: Genitori efficaci -Educare figli responsabili- edizioni la meridiana partenze, mi hanno fatto molto riflettere alcuni passaggi che volevo condividere in questo blog:
-IL GENITORE COME CONSULENTE (pag 148 e 149)
Oltre a trasmettere i valori ai figli dandone l'esempio,i genitori possono usare un altro approccio per insegnare ciò che ritengono sia giusto o sbagliato.Infatti essi possono condividere con i figli le proprie idee,la propria conoscienza e la propria esperienza così come fa un consulente quando un cliente chiede le sue prestazioni.Ma bisogna fare attenzione a non fraintendere il ruolo del consulente.Un consulente efficace condivide invece di predicare,offre invece di imporre,suggerisce invece di esigere.Di importanza ancor più critica è il fatto che il consulente efficace,condivide,offre e suggerisce di solito non più di una volta.Il consulente efficace offre le proprie idee,ma poi lascia al cliente la responsabilità di accoglierle o rifiutarle.Se un consulente si comportasse come fanno molti genitori,il suo cliente lo informerebbe di non desiderare più le sue prestazioni.I giovani d'oggi congedano i propri genitori- informandoli di non desiderarne più le prestazioni- perché pochi genitori sanno comportarsi con loro come consulenti efficaci.
Questi,infatti,ammaestrano,raggirano,minacciano,ammoniscono,persuadono,implorano,predicano,moraleggiano,umiliano i figli nel tentativo di forzarli a fare ciò che ritengono giusto. Essi inviano insistentemente giorno dopo giorno messaggi educativi o moraleggianti e non concedono al figlio la responsabilità di accoglierli o respingerli,ma si assumono totalmente la responsabilità dell'apprendimento dei figli. L'atteggiamento della maggior parte dei genitori,in qualità di consulenti,è che il loro cliente deve accettare i loro suggerimenti,se il cliente non lo fa,essi sentono di aver fallito.I genitori sono colpevoli di volersi imporre. Non ci si può meravigliare se in molte famiglie i figli si rivolgono ai genitori con espressioni disperate quali:"Lasciami in pace","Non mi scocciare","So cosa vuoi,non c'è bisogno di ripetermelo ogni giorno","Piantala di dare lezioni","Adesso basta","Addio"......
I genitori che vogliono trasmettere le proprie convinzioni e i propri valori devono vigilmente individuare le resistenze ai loro insegnamenti,ed essere sensibili alle eventuali obiezioni dei figli. Se avvertite la presenza di resistenze,non dimenticate di impiegare l'ascolto attivo.Sarà uno strumento indiscutibilmente prezioso quando agirete da consulenti con i vostri figli......certamente potete provare a trasmettere ai figli i vostri valori,ma smettetela di imporli! Enunciate chiaramente i vostri valori,ma smettetela di volerli inculcare! Condivideteli liberamente,ma non predicate. Proponeteli fiduciosamente,ma non imponeteli. E poi congedatevi elegantemente e consentite ai vostri clienti di decidere se accogliere o respingere le vostre idee. E non dimenticate di utilizzare l'ascolto attivo! (nel libro vi è un'ampia spiegazione di ciò che significa e come si può applicare nelle varie situazioni l'ascolto attivo). Se agirete in questo modo, è probabile che i vostri figli torneranno a chiedere le vostre prestazioni.Potrebbero tenervi in considerazione in futuro convinti di poter ricorrere alla vostra utile consulenza.
-ACCETTARE CIÒ CHE NON POSSO CAMBIARE (pag149)
I lettori forse conosceranno già una famosa preghiera di cui io ricordo le seguenti parole:O Signore,concedimi il coraggio di cambiare ciò che posso cambiare;
La serenità di accettare ciò che non posso cambiare,
E la saggezza di riconoscere questa differenza

"La serenità di accettare ciò che non posso cambiare" è esattamente ciò di cui stiamo parlando,perchè ci sono molti comportamenti dei figli che i genitori semplicemente potrebbero non essere in grado di modificare. La sola alternativa consiste nell'accettare questo fatto.

-PREVENIRE I CONFLITTI MODIFICANDO SE STESSI (pag 152 )
...i genitori possono prevenire numerosi conflitti con i figli modificando alcuni dei propri atteggiamenti...Per molti genitori è assai più semplice accettare nuovi metodi per cambiare i figli e per modificare l'ambiente piuttosto che accettare l'idea di modificare se stessi...Tuttavia ogni genitore sa che nelle sue relazioni con il coniuge ,con gli amici,parenti,superiori e dipendenti giungono momenti in cui è lui a dover cambiare per prevenire seri conflitti o per mantenere relazioni sane. A tutti sarà capitato di modificare il proprio atteggiamento verso comportamenti degli altri;di riuscire ad accettare maggiormente i modi di fare degli altri cominciando a cambiare per primi il proprio atteggiamento verso i comportamenti altrui....

-CONCETTO DI SEPARATEZZA (pag 154)
Vi è sempre crescente motivo di sostenere che le relazioni sane sono quelle in cui ogni persona consente all'altra di essere separata . Quanto più si mantiene un atteggiamento separato,tanto meno si sente il bisogno di cambiare l'altro,di essere intolleranti nei confronti della sua unicità e di non accettare la diversità del suo comportamento...Devo sovente ricordare ai genitori questo concetto:"Avete creato una vita,adesso permettete a vostro figlio di viverla. Lasciategli decidere cosa vuole fare della vita che gli avete dato".
Gibran espresse magistralmente questo principio in Il Profeta:
I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie dell'ardore che la Vita ha per se stessa.
Essi vengono attraverso di voi,ma non da voi,
e benchè vivano con voi,non vi appartengono.
Potete dar loro il vostro amore ma non i vostri pensieri,
Poiche essi hanno i loro propri pensieri...
Potete sforzarvi di somigliare a loro,ma non cercate di farli somigliare a voi.
Poichè la vita non va indietro nè indugia su ieri.

-LA VOSTRA RELAZIONE PRIMARIA E' QUELLA CONIUGALE? (pag155-156)
...Soprattutto le madri si appoggiano pesantemente sui figli per ottenere soddisfazioni e piaceri che sarebbe più opportuno cercare nella relazione coniugale.Spesso questo porta a mettere i figli prima di tutto,a sacrificarsi per i figli o a contare pesantemente sul fatto che i figli riescano bene,a causa del grosso investimento dei genitori nella relazione genitore-figlio. Questi genitori sentono che i figli devono essere costantemente osservati,diretti,guidati,controllati,sorvegliati,giudicati,valutati. Per essi è incredibilmente difficile consentire ai propri figli di sbagliare o tentennare nella vita e ritengono doveroso proteggerli dagli insuccessi e corazzarli contro ogni possibile pericolo.

I genitori efficaci sanno mantenere con i propri figli una relazione più misurata. La loro relazione primaria è quella coniugale.I figli occupano sicuramente nella loro vita un posto significativo,ma quasi secondario,se non secondario,comunque non più importante del posto del coniuge.Questi genitori sembrano concedere ai propri figli molta più libertà e indipendenza...Il loro investimento non è solo sui figli,ma anche nel matrimonio. Il modo in cui i figli si comportano,o quanto realizzano,non è quindi un aspetto eccessivamente critico per loro .Sono presenti quando i figli ne hanno bisogno,ma non sentono l'urgenza di intervenire o di intromettersi nella loro vita se non sono i figli a chiederlo espressamente...I genitori che hanno una relazione coniugale insoddisfacente trovano assai difficile accettare i figli: essi hanno un eccessivo bisogno di ottenere dai figli le gioie e le soddisfazioni che mancano nella relazione coniugale.

Rita


giovedì 16 aprile 2009

Importante puntata di Report sui tagli alla scuola.


Vi informo che domenica 19 aprile alle ore 21 su Rai 3 andrà in onda la puntata di Report
che parlerà dei tagli alla scuola e del fantomatico "merito".
Renato Cipolla
CLICCA SUL TITOLO PER RIVEDERE LA PUNTATA

Educarli al senso critico può salvarli, non le censure

Penso che delle cose dette o fatte dalle persone si possa discutere all'infinito nel rispetto reciproco e non imporre agli altri di tacere perché non si gradiscono le loro opinioni.

Penso che tutti siamo chiamati ad educare i giovani al rispetto reciproco e a far spazio a chi la pensa in altro modo riconoscendogli il diritto di essere, pensare ed esprimersi come vuole.

Penso che sia un valore trasmettere ai figli/alunni l'amore alla libertà intesa come libera espressione dell'animo umano indipendentemente da quello che prova, sente, pensa...

Ci vuole anche di saper far maturare in ognuno un buon senso critico che ci permetta di valutare, commentare e criticare ciò che ascoltiamo e vediamo: questo vale per Vauro, il vignettista scomodo allontanato dalla TV perché non gradito al potere, ma anche per il GRANDE FRATELLO, che va per la maggiore fra i giovani ma veicola spesso dei disvalori altrettanto negativi: il senso critico può salvarci non la censura.

I ragazzi devono essere educati a non assumere in senso acritico tutto quello che viene proposto dalla TV ma anzi ad acuire il proprio senso critico che è l'unica strada percorribile per sentirsi liberi di scegliere.
Dopo aver ascoltato potranno assentire o dissentire: quello che importa è che maturino una propria idea sull'argomento e ad essa facciano seguire le conclusioni più coerenti.

E' tempo allora di tornare a commentare con i ragazzi le "notizie" del giorno per abituarli a destreggiarsi fra le opinioni delle persone traendone le debite conclusioni, di aprire il discorso in casa o nelle classi su ciò che i ragazzi vedono e ascoltano in TV o negli avvenimenti sotto casa e da qui ripartire per far maturare in loro una capacità critica che li renda davvero liberi.
E' importante discutere e non vietare per farli maturare... e forse questo potrebbe essere utile anche a qualche adulto rimasto terribilmente indietro.

Antonio Artegiani

CONTRO ogni CENSURA

RITENIAMO CHE OGNI CENSURA SIA UN ATTEGGIAMENTO GRAVE E INACCETTABILE.
Per non far passare inosservato ogni atto che priva il nostro paese della libertà di espressione, da qualsiasi parte venga, vogliamo contribuire anche noi alla protesta che oggi si leva contro una decisione che azzittisce una voce, quella di Vauro, che può apparire anche fuori dal coro ma non per questo può essere cancellata dalla programmazione di una televisione libera e pluralista..
Per riaffermare questo nostro diritto alla libertà di espressione decidiamo di pubblicare un corsivo di Marco Travaglio per conoscere di più, riflettere e approfondire e, magari, criticare.

Nella Spagna di Francisco Franco e nella Serbia di Slobo Milosevic, l’opposizione si riuniva nei teatri agli spettacoli di satira. Che veniva tollerata da quei regimi, come estrema valvola di sfogo. Nel regimetto ottuso del ducetto italiota, celebre nel mondo (ma non in Italia) per aver fatto fuori in 15 anni i migliori giornalisti, da Montanelli a Biagi, da Santoro a Beha a Massimo Fini, non si tollera nemmeno la satira. Quella contro Vauro è soltanto l’ultima di una lunghissima serie di censure ed epurazioni di autori e attori satirici in tv (sui giornali, l’unico precedente è la ridicola querela di D’Alema a Forattini, poi fortunatamente ritirata). Serie che nella Seconda Repubblica (nella Prima gidano ancora vendetta i caso di Dario Fo en Franca Rame, nonché di Beppe Grillo) è stata inaugurata nel 2002 dall’editto bulgaro che colpiva anche Daniela Luttazzi, additato al mondo (ma soprattutto a Saccà) come “criminoso” e mai più visto dalle parti della Rai (tornò due anni fa a La7, giusto il tempo per essere riepurato alla vigilia di una puntata sul Papa e la Chiesa, con la scusa di una battuta su Giuliano Ferrara). Nel 2003, in rapida successione, toccò a Sabina Guzzanti, che si vide chiudere il programma «Raiot» dopo una sola puntata (record di ascolti per Rai3) grazie al trio Annunziata-Cattaneo-Ruffini; e a Paolo Rossi, invitato e poi disinvitato da “Domenica In” per aver osato proporre la lettura di un discorso di Pericle, noto sovversivo, sulla democrazia ateniese. Nel 2004, sempre regnante Al Tappone, l’apposito Del Noce provvide ad annullare una comparsata di Paolo Hendel nel varietà del sabato sera perché il comico toscano minacciava addirittura una battuta su Vespa e una su Bondi. Fu allora che il popolare Noisette, scavalcando Milosevic, annunciò all’inclita e al colto che «la satira politica è estranea al piano editoriale di Rai1» perché “da noi non si parla male di nessuno». Memorabile, nel 2005, la telefonata di Gasparri a “Che tempo che fa” per protestare con Simona Ventura che s’era azzardata a mandare in onda un servizietto satirico sul suo conto. L’altra sera il sincero democratico Maroni ha concesso il bis con Maurizio Crozza, già bersagliato ai tempi di La7 per aver imitato nientemeno che il Papa. Altri anatemi, negli anni, hanno fulminato Dario Fo e Franca Rame (il loro “Anomalo bicefalo”, denunciato da Dell’Utri che poi ha perso la causa, andò in onda la prima sera su Sky senza l’audio), Corrado Guzzanti (per il suo irresistibile Bossi-Hannibal Lecter) e altri celebri tupamaros come Antonio Cornacchione (“povero Silvio”), Rosalia Porcaro (l’operaia Veronica), Paola Minaccioni (che si era permessa di parodiare mamma Rosa vergine e martire), Francesco Paolantoni e i conduttori di talk satirici come Fabio Fazio e Serena Dandini.Punito con continue sanzioni disciplinari anche il responsabile della satira di Rai3, Andrea Salerno, colpevole di collaborare con simili figuri e di chiamare censure la censure. Ognuna delle quali veniva accompagnata da una giustificazione, ancor più ottusa della censura che intendeva coprire: satira senza contraddittorio, satira blasfema, satira che fa informazione, satira inopportuna, satira eversiva, satira senza par condicio, satira poco riformista, satira volgare, satira nemica del dialogo, satira a senso unico, satira che cerca il martirio. Roba da far rivoltare, anzi scompisciare nella tomba Aristofane e Rabelais. Vauro, satiricamente in vacanza a San Pietroburgo (che lui chiama ancora Leningrado), si starà sbellicando a sua volta. «L’invidia del cretino per l’uomo brillante – diceva Max Beerbohm - trova sempre qualche consolazione nell’idea che l’uomo brillante farà una brutta fine». E da noi la madre dei cretini è sempre gravida. Un po’come il cavallo di Viale Mazzini.
Marco Travaglio

mercoledì 15 aprile 2009

L'infanzia finisce a undici anni

Da Gabriella riceviamo e volentieri pubblichiamo
Genitori che lanciano drammatici "may day" e autorevoli tate che in una settimana ristabiliscono l'ordine: nasce così il successo di Sos Tata. Piccole pesti, istruzioni per l'uso: ne parliamo con tata Renata, una delle protagoniste del reality..................................................................................................
«Io alla tua età avevo già due anni più di te»: sono tanti i neopapà e le neomamme che, convinti di esser più temprati dei propri figli, vivono in realtà il timore di scoprirsi inadeguati e fin troppo simili ai genitori sull'orlo di una crisi di nervi, con i figli che si buttano a terra piangendo e scalciando, miracolosamente salvati dagli angeli soccorritori di Sos Tata. Del terzetto, la più nota è Lucia Rizzi, ora autrice di Fate i bravi! Dalla tata più famosa d'Italia, regole e consigli per diventare genitori sereni di figli felici.

Ma anche tata Renata (Renata Scola, 34 anni) e tata Francesca (Francesca Valla, 35) hanno deciso di dare alle stampe il frutto delle loro esperienze professionali, scrivendo a quattro mani SOS Tata. Tutti i consigli, le regole e le ricette delle tate per crescere ed educare bambini consapevoli e felici, uscito per le Edizioni Kowalsky il settembre scorso. «Inizialmente - spiega Renata Scola - si era pensato, su sollecitazione della casa editrice, di trasferire su carta il resoconto di quello che avevamo vissuto con le famiglie di volta in volta incontrate. Poi ci è sembrato riduttivo, quindi abbiamo optato per una sorta di manuale, utile ai genitori, scritto a quattro mani».

Tra le tate, c'è chi insiste con rigore sulla disciplina e chi sottolinea maggiormente gli aspetti affettivi della relazione di coppia e dei bambini con mamma e papà: «Non c'è dubbio che - pur avendo di mira lo stesso obiettivo, cioè il benessere dei bambini e delle loro famiglie - ciascuna di noi ha corde diverse e propone un metodo educativo proprio - continua tata Renata - Io per esempio non sono favorevole al principio di autorità, quanto a quello dell'autorevolezza. No, quindi, a imposizioni dall'alto: meglio regole condivise e negoziate insieme».

Spesso i bambini manifestano una certa aggressività, incoraggiata anche dal tipo di giochi (soprattutto per i maschietti) che vanno per la maggiore tra i coetanei: «Si tratta per lo più di eccessi di energie - secondo tata Renata - che si trasformano in frustrazioni perché non usate né correttamente incanalate. Va detto che in determinate età è fisiologico (per esempio nel caso del morso nei bambini di due anni, che ancora non parlano) e dipende anche da una conoscenza del corpo non matura. In generale, il gioco va personalizzato a seconda dell'età e del tipo di bambino».

Proteggerli o lasciare che siano esposti a traumi collettivi come guerre e terremoti? «Metterli sotto la campana di vetro non sarebbe giusto. Certo, l'impatto di certe notizie ha un effetto differente a seconda dell'età: per un bambino di tre anni sapere che altri bambini sono morti sotto le macerie è traumatico. Tuttavia la morte è una triste realtà che non si può edulcorare: bisogna star loro accanto e aiutarli ad accettare e capire».

E' vero che oggi si smette precocemente di essere bambini? «Sì, ormai già a undici anni abbiamo a che fare con dei preadolescenti che magari già fumano, mentre i genitori, all'ignaro di tutto e desiderosi di vedere i propri figli per sempre bambini - almeno fino a che lo sviluppo fisico non li mette di fronte all'evidenza -, vanno avanti ad accompagnarli a scuola fino a quando hanno sedici anni. Per i genitori è faticoso imporre delle norme, perché le crisi adolescenziali cominciano prestissimo ma durano anche più a lungo, dagli 11 ai 18 anni magari. La cosa importante da fare è attrezzarli per affrontare l'adultità e le loro nuove competenze, invece di coccolarli a oltranza».
Lorenza Provenzano
[ tratto da Libero.it ]

martedì 14 aprile 2009

ADHD = disturbo ipercinetico del comportamento

Sono una mamma di 44 anni vivo a Perugia e ho un figlio di 16 anni affetto da "ADHD" (disturbo ipercinetico del comportamento), oltre alla grande difficoltà di seguire mio figlio nella vita privata sto incontrando mille difficoltà anche nell' ambito scolastico ( non tutti i suoi professori accettano la sua patologia). c è qualcuno che può darmi dei consigli?

lunedì 13 aprile 2009

la paura del buio nei bambini testimoni di tragedie

Quali sono i primi sintomi che presentano i bambini dopo un evento traumatico come un terremoto con distruzione della propria abitazione ?

Leggiamo dal Prof. Eyad El Sarray, psichiatra, studioso di fama internazionale e direttore del Gaza Community Mental Health Programme (GCMHP).:
«Uno studio che abbiamo condotto nei mesi scorsi ha mostrato che l'esposizione a traumi porta i bambini a soffrire di sintomi quali la paura del buio, dato che la notte è spesso scenario di eventi spaventosi.
Soffrono inoltre di regressione che simanifesta facendo pipì a letto, e della preoccupazione verso eventi violenti che si riflette nel peggioramento dei risultati scolastici.
In aggiunta soffrono degli effetti della violenza e della fatica. I bambini di Gaza non possono permettersi il lusso dell'infanzia, mentre devono assumersi le preoccupazioni dell'età adulta. La conquista della normalità è un’opera difficile, che intreccia piani diversi, da quello sociale a quello economico, all’aspetto psicologico».

Come poterli aiutare ?

Risponde sempre il Prof. El Sarray:
«È necessario dare ai bambini un ambiente protettivo e, cosa non meno importante, dare una possibilità ai padri di riacquistare il loro status di protezione, il che significa posti di lavoro e la possibilità di vivere in case confortevoli e sicure.
Ciò vale per tutte le situazioni di calamità. Dalla psicologia sappiamo che i bambini assorbono come spugne l’ambiente in cui vivono.
Subiscono l’influenza dei genitori, degli insegnanti, dello standard di vita. Se nascono e crescono in un luogo intellettualmente stimolante, la loro mente sarà vivace.
E questo vale per la musica, la creatività, l’apprendimento delle lingue, ecc. Innanzitutto bisogna
dare alla gente un’alternativa, qualcosa che trasmetta speranza, prosperità. E la sensazione che la vita vale la pena di essere vissuta. A Gaza, come nel vostro martoriato Abruzzo».
[tratto da l'Unità del 10 aprile ]

sabato 11 aprile 2009

Genitori di omosessuali: una ricerca ne svela le reazioni

Il 65 per cento dei gay e delle lesbiche riesce a confessare il proprio orientamento sessuale ai genitori. Del restante 35 per cento di genitori lo scopre da una lettera o dal diario «lasciati incustoditi» o da altre persone.
Nel 68 per cento dei casi fratelli e sorelle sono i primi a sapere ed è con loro che i genitori iniziano ad aprirsi. Spesso ci sono dei segni premonitori come forme di isolamento dal gruppo dei coetanei o, molto più rara, la scoperta di amori in corso.

Questi dati emergono da una ricerca europea «Family Matters», la più ampia svolta in Europa, condotta dall'Università del Piemonte Orientale, in collaborazione con diverse associazioni tra cui l'"Agedo", attraverso interviste e domande rivolte a 200 familiari di giovani lesbiche e gay (tra i 14 e i 22 anni).



Quando in una famiglia diventa palese che un figlio o una figlia sono omosessuali le relazioni cambiano e per i genitori, in particolare, si apre una nuova grande prova: cercare di capire, riuscire ad amare comunque!

È comunque un momento di verità, a volte traumatico, ma autentico e necessario per i figli per acquisire forza e fronteggiare il mondo esterno sempre carico di difficoltà e spesso di violenza omofobica.

comunque sia i genitori sono chiamati a «ridefinirsi», a riflettere su ciò che hanno dato per scontato.
I figli devono cercare la forza per pensarsi fuori dalla cornice delle aspettative che fino a quel momento padri e madri hanno nutrito per loro.
Le reazioni sono, solitamente, forti anche se solo in rari casi travolgono il riconoscimento del legame: «È comunque mio figlio, resta mia figlia». La prima reazione nella metà dei casi e "il timore di aver fallito"; il 54 per cento tenta di smentire l' ammissione del figlio affermando:
«Sei troppo giovane per dirlo ». Qualcuno sbotta ( il 17 per cento): «Ti hanno traviato» ( soprattutto riferito alle ragazze ). E c'è chi ( meno di un quinto) si sente sollevato: «Ah! Era questo! dunque né droga né alcol».
Altri però ( un quinto circa ) rifiutano l'idea provando rabbia e vergogna. Un altro 17 per cento cerca di rimediare in qualche modo: «... che almeno che non si sappia in giro».
L'idea che si tratti di una malattia o comunque di un comportamento da poter curare affiora nel 40 per cento dei genitori ( per lo più cattolici praticanti ).
Il confronto soltamente è aspro almeno con uno dei genitori e le parole e le reazioni possono ferire. Eppure la rivelazione dei figli fa bene: i genitori si sentono destinatari e custodi di ciò che i giovani hanno capito di loro stessi. Il colloquio avviato ha un sapore ambiguo fra la costernazione e l'amarezza perché la realtà appare subito in salita, imprevista e si annuncia dura, ma si avverte che se non ne avessero parlato quella difficoltà per i propri figli, da soli, sarebbe stata ancora più dura e in questo il contesto italiano meno "laico" e più "tradizionalista" rende ancora più difficoltosa l'accettazione e il futuro inserimento.

Nonostante le difficoltà, gli animi ben presto si stemperano, ci si sfugge di meno e gli occhi bassi si riducono insieme al «fastidio» per il genitore più intollerante. Alla fine ci si capisce tutti un po' di più. Resta il timore della precarietà affettiva soprattutto per i maschi, dovuto all'ignoranza che ancora alberga abbondantemente nella società. Ma si sa che l'unione fa la forza e la famiglia si stringe attorno alla difficoltà. Poco alla volta si delinea un obiettivo comune: «Dobbiamo ritrovarci, siamo pur sempre una famiglia, anzi una famiglia vera», dice una madre. Anche il lessico dei ricercatori - Chiara Bertone, la responsabile, e Marina Franchi - tradisce qualche ottimismo: «In queste famiglie, che si sono trovate a fronteggiare un evento di rottura di relazioni quotidiane, altrimenti largamente date per scontate e naturalizzate, sembra emergere in modo particolarmente evidente una concezione di relazioni familiari centrata sull’ideale dell’intimità che molti studiosi individuano come elemento cruciale delle recenti trasformazioni delle esperienze familiari».
I genitori, guardando al futuro, sperano che i figli avranno una relazione di coppia ( il 96per cento), meno della metà crede che potranno sposarsi, il 19 per cento scommette che i nipoti nasceranno, e il 38 per cento dà per certo che i giovani andranno all'estero, preparandosi a una separazione dolorosa, motivata, però, dalla convinzione che l'arretratezza del nostro paese potrebbe tradursi in una precarietà di vita a causa di una minore accettazione sociale. «Molti di noi sono preoccupati perché in Italia c'è ancora una forte omofobia che impedisce ai propri figli di essere sereni sul lavoro e in campo affettivo», dichiara Rita De Santis, presidente Agedo che riunisce igenitori degli omosessuali


( continueremo a trattare questo argomento... per chi ne fosse interessato indichiamo da subito il sito dell'A.GE.D.O. - associazione di genitori di omosessuali - http://www.agedo.org/. e chi vuole può sempre contattarci qui in redazione perchè abbiamo un buon collegamento con questa associazione.

AUGURI DI BUONA PASQUA

A tutti i nostri lettori giungano i più affettuosi auguri di Buona Pasqua 2009

lunedì 6 aprile 2009

C'è un tempo del dolore

C'è un tempo del dolore che va saputo rispettare perchè appartiene alla dimensione personale e intima di chi lo vive.
Non tutto è notizia, spettacolo, audience come vorrebbe farci credere una certa Tv, e un certo giornalismo, alla quale ci hanno inesorabilmente abituato negli ultimi anni e che spesso deve inventarsi cose da dire, domande insensate da fare e immagini shock da scovare.
In certi casi, come oggi in Abruzzo, il dolore e la paura, lo sbigottimento e la desolazione assumono dimensione così grandi che il silenzio può essere un modo molto rispettoso e serio per far senitire una solidarietà profonda e non di facciata.
Aiutiamo tutti, noi stessi e i nostri ragazzi a capire che ci sono cose che possono richiedere ribalta e riflettori ma altre, più profonde, come il dolore, che richiedono atti concreti di solidarietà ma anche momenti intimi di riflessione e di religioso silenzio, anche se non fanno notizia.
Antonio Artegiani

domenica 5 aprile 2009

Una proposta riguardo alla scelta dei libri di testo

Volevo fare una proposta riguardo alla scelta dei libri di testo, che scandalosamente dovremmo scegliere per 5 anni anche alle elementari, senza un motivo preciso (i testi sono gratuiti comunque e non fanno risparmiare nè le famiglie, nè il ministero), se non quello forse di umiliare ancora di più il corpo insegnante. Con la "riforma" ci vediamo costretti per anni (e a volte all'infinito) ad usare un testo che altri hanno scelto al posto nostro, senza la possibilità di cambiarlo!

A mio parere si tratta di una norma ottusa, arbitraria e offensiva per tutti gli insegnanti, e proporreidi RIFIUTARCI IN MASSA DI SCEGLIERE IL LIBRO DI TESTO, utilizzando la posta elettronica per coinvolgere il maggior numero di scuole possibile.

Fatemi sapere cosa ne pensate.

Sara

Pillola di saggezza

[ spunti di riflessione ]

...Ecco il mio segreto.
E' molto semplice: non si vede bene che col cuore.
L'essenziale è invisibile agli occhi...
Gli uomini hanno dimenticato questa verità.
Ma tu non la devi dimenticare...



da "Il Piccolo Principe"
Antoine de Saint-Exupéry Rita

venerdì 3 aprile 2009

ADDIO PIZZO: una storia di coraggio e intelligenza civica

[ giovani coraggiosi / 2 ]


Oggi vi presentiamo la storia di FRANCESCO BERTOLINO e dei suoi amici che stanno sfidando Cosa Nostra con il loro
Movimento ADDIO PIZZO
La loro storiadimostra coraggio e intelligenza,
merita di essere conosciuta: è unabella pagina della nostra Italia.
Leggetela direttamente dal loro sito:
http://www.addiopizzo.org/nascita.asp
Ma noi vogliamo rendere omaggio a questi ragazzi che rischiano in prima persona. Vi presentiamo il loro movimento con le loro stesse parole compresi i nomi di chi lo ha fondato e lo compone. Nomi di ragazzi che combattono la Mafia a viso scoperto con audacia e convinzione.
Addiopizzo è un movimento aperto, fluido, dinamico; è formato da tutte le donne e gli uomini, i ragazzi e le ragazze, i commercianti e i consumatori che si riconoscono nella frase "Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità".Addiopizzo è anche un'associazione di volontariato espressamente apartitica e volutamente "monotematica", il cui polo d'attrazione è la lotta alla mafia, e in particolare al racket delle estorsioni.Ecco l'elenco degli "attacchini" che attualmente compongono il Comitato Addiopizzo:Alessandra Perrone Alessandro Zammitti Alessia Rotolo Alfonso (Alessandro) Nobile Andrea Piazza Anna Maria Santoro Antonino Cocita Attilio Bartolotta Bruno Pomara Carlo Tomaselli Cécile Lambert Chiara Caprì Chloé Tucciarelli Cristina Di Pietro Daniele Briguglia Daniele Carra Daniele Marannano Dario Riccobono Edoardo Zaffuto Elena Spadafora Elisabetta Cangelosi Enrico Colajanni Federica Lanzara Francesca Vannini Parenti Francesco Galante Gabriele La Malfa Ribolla Gaetano Civello Gero Cordaro Giovan Battista Cusimano Giuseppe Gnizio Giuseppe Pecoraro Giusy Cafagna Guido Noto La Diega Laura Nocilla Luca Martino Manlio Bugliarelli Marcella Alletti Maria Ciringione Marta Valenza Maurizio Guzzardo Maurizio Mangiola Nino Di Gregorio Nino Lo Bello Raffaele Genova Roberto Perrotta Rossella Chifari Salvo Caradonna Salvo Sofia Silvia Buzzone Silvia Paliaga Silvia Pellegrino Silvio Bologna Ugo Forello Valerio D'Antoni Vera Castagnetta Vincenzo Romano Vittorio Greco

mercoledì 1 aprile 2009

continuum letture personali

Nel mio ruolo educativo di mamma-genitore ho continuato a trovare nelle mie letture personali dei validi spunti di riflessione e vorrei aggiungere, alle mie precedenti segnalazioni fatte su questo blog nei giorni scorsi ,un altro interessantissimo libro che trovo molto stimolante per una educazione positiva che aiuti il genitore ed i figli; mi permetto di consigliarlo:
-John Gray 'Gli uomini vengono da Marte le donne da Venere ed i bambini dal cielo-il metodo Gray per crescere figli sereni,collaborativi e sicuri di sè' Rizzoli editore
Rita

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