che viaggio finoad Auschwitz
con il Treno
della Memoria organizzato
dalla Fondazione che coordina
una serie di attività sulla
memoria che partono dall'ex
Campo di Concentramento di
Fossoli, vicino a Carpi.
È un treno stranissimo emeraviglioso,
dove ci sono musicisti
che suonano, scrittori che parlano,
storici che raccontano e soprattutto
settecento ragazzi, la
maggior parte della provincia di
Modena, che vanno fino a quel
luogo così importante per la nostra
storia e per la nostra vita, a
guardare, capire, rendersi conto,
lasciarsi suggestionare dalleemozioni
più diverse e portarsi tutto
a casa. So già che quando ci sarà
il viaggio dell'anno prossimo ci
tornerò di nuovo a scoprire anch'
io altri dettagli, altre storie e soprattutto
alte emozioni.
Perché non è un viaggio triste,
nonostante l'argomento e la destinazione.
Perché ho visto morte e orrore,
va bene,maho visto anche ragazzi
giovanissimi decidere di fare
di questo viaggio la loro gita,
preferendola a mete sicuramente
meno impegnative. Ho sentito
quanto sapevano di questi argomenti
e ho capito che era molto
di piùdi quello chemi sarei aspetto.
Ho visto le loro espressioni, le
loro emozioni, quello che si sono
inventati per esprimerle e per
commemorare a modo loro quei
morti. Li ho sentiti dire che lamemoria
è importante, ma non basta.
Bisogna anche cambiare le
cose.
Per questo, ogni anno, torno felice da questo viaggio.
Perché penso che ci sono tanti insegnanti che nonostante le bastonate prese dalla categoria sanno fare davvero bene il loro mestiere.
E che ci sono ragazzi veramente in gamba, che le cose, loro,
le cambieranno davvero.
CARLO LUCARELLI
( tratto da l'Unità del 29 gennaio )