... chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
Giovanni Falcone

martedì 22 dicembre 2009

E' NATALE !

A TUTTI VOI CHE CI SEGUITE CON ASSIDUITA' e ai SEMPRE più NUMEROSI LETTORI OCCASIONALI giungano i NOSTRI AUGURI di BUON NATALE ed un migliore 2010 PIU' RICCO DI VALORI E DI SOLIDARIETA', DI SENSO CIVICO E DI RISPETTO PER LE DONNE, I GIOVANI, I BAMBINI, I POVERI, TUTTI QUELLI CHE ABBIAMO NEL CUORE.
Vorremmo risvegliarci in una Italia migliore capace di "farsi carico" e non di "sfruttare". Dice Grillo che se L'Italia è così un po' ce la meritiamo... allora a tutti coloro che sentono di non meritarsela auguro di avere il coraggio e la forza di credere in un' Italia migliore e impegnarsi nel quotidiano per renderla possibile...
A U G U R I di C U O R E

AntArt

domenica 20 dicembre 2009

Un brindisi antiGelmini al Ministero.

Comunicato-stampa

Un brindisi di fine anno contro i distruttori della scuola

I distruttori della scuola pubblica Gelmini-Tremonti (in linea con Berlinguer, Moratti e Fioroni) hanno ricevuto dal Consiglio di Stato un importante stop alla riforma delle superiori che vorrebbero attuare fin dal prossimo anno scolastico. Secondo il Consiglio infatti, i Regolamenti emanati dalla Gelmini per licei, istituti tecnici e professionali vanno ben oltre quanto era contenuto nella delega concessa al governo e Gelmini deve spiegare "su quale base abbia proceduto all'estensione della delega e se le finalità di contenimento della spesa e di razionalizzazione delle risorse
giustifichino l'ampia revisione operata". Se aggiungiamo che mancano ancora i pareri delle Commissioni parlamentari, diventa concreta la possibilità di far saltare l'applicazione della riforma, almeno per il prossimo anno.

In questo braccio di ferro interno alle istituzioni, diventa però decisiva la mobilitazione di docenti, Ata, studenti e genitori in difesa della scuola pubblica e delle superiori. La protesta e la lotta necessarie per rigettare l'intero pacchetto distruttivo di Gelmini-Tremonti (i massicci tagli a posti di lavoro, orari, scuole e materie; l'espulsione dei precari; il progetto di legge Aprea ecc..) devono svilupparsi al massimo nei prossimi mesi, per arrivare alla sonora bocciatura di una controriforma che distruggerebbe le superiori e immiserirebbe ulteriormente l'intera scuola pubblica italiana.

Con questo augurio i COBAS insieme ai precari si ritroveranno lunedi 21 dicembre a Roma davanti al Ministero della Pubblica Istruzione (V.le Trastevere) a partire dalle ore 16.30 per un brindisi di fine anno contro i distruttori della scuola e di augurio per le prossime indispensabili lotte, a cui invitano insegnanti, Ata, precari e "stabili", studenti, genitori, disoccupati, inoccupati, pre-occupati, licenziati. Le scalinate del Ministero saranno coperte da un drappo rosso e da un tappeto dorato, alla cui sommità verrà posto un trono occupato da vari personaggi natalizi, Babbi Natale gonfiabili e naturali, Befane e Befani con doni e letterine di insegnanti e studenti a Gelmini e Tremonti, regali e penitenze, personaggi del presepe, madonne e bambinelli, Giuseppe e i Re Magi: e su tutto volteggerà la Maria Stella Cometa.

Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS


giovedì 17 dicembre 2009

La privatizzazione della Difesa e il clan La Russa.

Leggete quali schifezze prevede la Finanziaria, apporvata con voto di fiducia, celando lo smantellamento di fatto dello Stato.
Il senatore del PD Gianpiero Scanu chiosa "Ora si comincia dalla Difesa , poi si potranno applicare le stesse regole alla Sanità, all'Istruzione, alla Giustizia: non saranno più amministrazione pubblica, ma società d'affari"
Saluti. Renato Cipolla.

La privatizzazione della Difesa e il clan La Russa.
Quale sorte per il gigantesco patrimonio demaniale realizzato dalla contribuzione di tutti i cittadini?
Vorremmo che la notizia, con importanti articoli (Espresso e Corriere della Sera) sull'affaire Difesa e il clan La Russa, da noi evidenziata al centro della homepage, sia conosciuta nella più vasta "rete". Spesso sfugge ai democratici la sostanza corposa delle questioni, che sono il collante di gruppi di potere molto preoccupanti.

La redazione di www.unioneinquilini.it

martedì 15 dicembre 2009

W la terra che ci sostiene... w chi difende la terra

Pochi minuti fa la terra ha ancora tremato nella nostra verde Umbria... con lei anche i nostri cuori hanno tremato: paura e ricordi sono riaffiorati alla mente e speriamo di non dover ancora vivere quella sensazione di impotenza che la terra ti fa provare quando decide di non sorreggerti più.
Un monito ancora più sentito e forte nei confronti di quanti pensano di decidere le sorti dell'umanità iniziando dalla difesa dei propri interessi... eppure se questo pianeta si ribella anche solo qualche decimo di secondo può essere la catastrofe.
E intanto c'è ancora qualcuno, tra i potenti, che pensa che i bisogni del mercato e dell'economia debbano avere la prorità nelle scelte di governo, di tutela del clima e del pianeta... e poi si stupiscono che i popoli abbiano ben chiaro che chi li governa mostra una miopia e una grettezza che la gente governata non meriterebbe.

domenica 6 dicembre 2009

Una bella intervista sul clima


clicca sul titolo per leggere questa 10 risposte sul clima in occasione della Conferenza di Copenaghen.

cena propiziatoria per gli interventi sul CLIMA

Da Alfredo di Torre Colombaia riceviamo e volentieri pubblichiamo questa proposta-invito

Cari amici,
cerchiamo sempre di essere presenti e attivi nel mercato bio, ma anche nelle grandi tematiche ecologiche del 2000. Nei prossimi giorni si svolgerà la conferenza mondiale sul clima a Copenhagen. AVAAZ , una organizzazione mondiale che lotta da anni tramite internet su
questi temi ha lanciato questa campagna:
SABATO 12 DICEMBRE in centinaia di città si svolgeranno 1450 veglie con candele accese in tutto il mondo, con questa parola d'ordine:"IL MONDO VUOLE UN VERO PATTO" alludendo all'attuale conferenza di Copenhagen sul clima.
Per questo anche noi a Torre Colombaia organizzeremo UNA CENA SABATO 12 DICEMBRE ALLE ORE 20, A LUME DI CANDELA (al prezzo di 15 euro).
La cena sarà preceduta da un incontro con il PROF.FRANCO COTANA, Direttore del Centro Nazionale sulle Biomasse e sulle Energie alternative e di altri esperti dal campo a partire dalle ore 18. Prego prenotarsi entro venerdì al 075/87 87 381 o al 075/87 87 341
Cordiali saluti da Torre Colombaia

venerdì 4 dicembre 2009

Preferisco il Natale multicolor

Il natale, festa di allegria, amore e colore è stata sempre associata al colore più vivo e caloroso: il rosso. Da qualche anno all'insegna del raffinato e del "colto" le luci di Natale si sono sempre più polarizzate su colori più pacati.
Se guardate le luci di questo Natale, quelle che addobbano le strade intendo, le vedrete molto spesso bianche, blu e novità dell'anno di quel bianco "neon", con sfunmature tendenti al viola, luce fredda anche un po' spettrale che non richiama allegria, calore e partecipazione.
L'attmosefra tipica del Natale non traspare da questi addobbi, non costruiscono clima, provano solo ad atttrare, forse a stupire: ma il Natale è un'altra cosa.
In un momento critico e di solitudine e preoccupazione come questo penso che quella atmosfera calda di unità avrebbe un senso, ancora più senso proprio perchè quando ci si trova in difficoltà e ci si sente più soli, anche sensazioni e stati d'animo del genere possono far sentire meno soli più fiduciosi, creare un senso di comunità che può aiutare a farcela, ad uscirne fuori.
Ho chiesto a mio figlio: come lo coloriamo l'albero quest'anno ? Risposta <<... almeno le luci, papà, le voglio di tanti colori perchè fa più Natale>>. Penso allora che le intuizioni dei più piccoli debbano essere ascoltate perchè sanno leggere, a volte meglio degli adulti, dentro le cose e trovare le ragioni profonde, le emozioni piacevoli e rassicuranti che albergano nei cuori semplici.
Non è una accorata difesa della tradizione è un suggerimento a dare il giusto peso alle istanze emozionali di ognuno ed abituare i nostri figli a considerare le emozioni non come qualcosa di banale e anacronistico ma come una dimensione fondamentale del "gusto di vivere", e questo passa anche attraverso i gesti, le scelte... anche quelle apparentemente superficiali di come creare il clima di Natale, anche nel 2009.
Ant Art

martedì 1 dicembre 2009

1 dicembre: giornata mondiale contro l'AIDS

Le MST sono molte di più dell'AIDS, anche se questa malattia virale è quella che spaventa di più. In realtà le tant malattie batteriche, virali, micotiche contagiabili attraverso rapporti intimi sono numerose e a volte anche resposnabili di conseguenze importanti coem ad esempio sul piano oncologico ( HPV ) e procreativo. Quinid le raccomandazioni per tutti ma specialmente pe ri nostri figli non puà che essere quella di proteggersi senza mai abbassare la guardia. Al classico profilattico va aggiunto il recente female condom ( profilattico femminile ) che offre facilità di utilizzo e sicurezza ancora più estesa.
Chi ofsse interessato all'argomento può porre domande più specifiche.
Antonio Artegiani

lunedì 30 novembre 2009

Berlusconi visto da Sergio Luzzatto

Pubblico una intervista apparsa su l'Unità on-line di oggi perchè mi sembra particolarmente lucida ed esplicativa della condizione politica attuale, leggetela poi , magari, ne parliamo:

Penso sia un limite ridurre la lotta politica a una persona sola...». Sergio Luzzatto, che insegna Storia moderna all’università di Torino e vive in Francia, ripercorre con noi l’ascesa di Silvio Berlusconi negli anni Novanta. Osserva questa Italia di oggi «divisa in tre» dove la parte più grande sembra non interessarsi allo scontro politico e ai conflitti che segnano la vicenda politica. «Dobbiamosaperlo che è così», spiega. Sulla sinistra italiana e sui suoi errori presenti e passati Luzzatto non ha dubbi: «È ancora prigioniera del passato».

Allora, professore, cerchiamo intanto di fare una foto all’Italia di oggi: è d’accordo nel dire che è un paese cinico?
«L’Italia non è una sola, io ne vedo tre. Una è quella che lei definisce cinica e che è sicuramente maggioritaria. Poi ce ne sono altre due agli estremi: quella indignata, che si ribella alle imprese della destra, e dalla parte opposta quella arrogante, che ci viene buttata addosso da Berlusconi. Però, attenzione, perché a un’analisi approfondita le cose risultano più complicate. La diagnosi di cinismo corrisponde solo a una parte della prima Italia: dentro quella grande "zona grigia" ci sono anche quelli che mandano avanti il Paese, e che sono poco interessati al continuo pugilato tra indignati e arroganti. Gli opposti militantismi sono ormai inadeguati, sono speculari e autoreferenziali ».

Per caso è una critica al cosiddetto antiberlusconismo?
«Io credo che sia un limite ridurre la lotta politica a uno. Sia chiaro, apprezzo il contenuto civile della battaglia contro quella che definirei una forma di fascismo: non un"fascismo-regime"ma un"fascismo-movimento", per dirla con Renzo De Felice. Ma è uno solo dei compiti. Fuori c’è un paese che vive problemi diversi. Quando tutto questo finirà quel che conterà sarà il Pil, la busta paga, l’università che non funziona. Cioè i problemi veri».

Senta, per capire dove siamo oggi vediamo come il “fenomeno Berlusconi” si è imposto: che cosa è accaduto negli anni novanta che ha favorito la sua ascesa?
«Ricordiamo la congiuntura politica di quegli anni: la crisi della partitocrazia, la fine dell’arco costituzionale, il crollo del comunismo. Il berlusconismo è stato un fenomeno di lunga durata perché Berlusconi ha avuto un’intuizione: ha capito che la stagione dei partiti di massa si stava chiudendo e ha operato una rottura grazie al suo partito azienda. Ma nel berlusconismo c’era anche un elemento di continuità, il ritorno alla centralità del personaggio carismatico che si era in qualche modo eclissato. Lui incarna questo ruolo: è l’unto del signore, interpreta un destino collettivo. Come fece Mussolini, anche Berlusconi si pone come antidoto di una classe dirigente grigia che nascondeva se stessa. Capisce che la politica moderna la fanno i “corpi speciali”».

Secondo lei usando il suo carisma Berlusconi ha cambiato gli italiani o li ha semplicemente interpretati?
«Sicuramente Berlusconi ha interpretato un carattere nazionale mai venuto meno, quello del qualunquismo. Però poi c’è stato il forte ruolo del personaggio. Lui ha avuto il talento di fondare un rapporto privilegiato con i famosi "ceti medi", intesi in un senso largo e aggiornato».

Ha avuto anche un grande sostegno: le tv e l’impero mediatico che si è costruito con gli appoggi della politica. Quanto hanno pesato?
«Tantissimo. Sappiamo che le persone scelgono e votano guardando le tv».

Quindi in quegli anni l’ascesa di Berlusconi era proprio irresistibile?
«Era irresistibile perché rispondeva a uno spirito del tempo che chiedeva personalità carismatiche, e perché rappresentava gli interessi dei ceti medi che avevano perso la Dc e avevano bisogno di altri referenti. Ma era resistibile sul terreno tecnico- politico. Quella “gioiosa macchina da guerra” si poteva forse fermare, soltanto si fosse approvata una legge sul conflitto di interessi. Non farlo è stato un errore enorme del centrosinistra, che si fa fatica a spiegare all’estero».

Ora però qualcuno dice che questo modello berlusconiano è in crisi e sta tramontando. Lei è d’accordo?
«Non lo so, sono uno storico e frequento il passato, non il futuro. Sento però degli scricchiolii. Non tanto nel consenso della base, che non pare scalfito, ma in alto. I poteri forti, o se vuole le elite, vedono oggi che di liberista si è fatto poco e che Berlusconi non soddisfa più le loro domande, quindi cercano soluzioni alternative».

Lei recentemente ha avuto apprezzamenti per il ruolo che sta svolgendo Gianfranco Fini. Conferma?
«Sì, lui tenta di incarnare l’anima istituzionale della destra che i pasdaran di Berlusconi osteggiano. Penso che Fini sia una grande risorsa per la politica italiana. L’auspicio è che riesca a smarcarsi e favorisca nuove configurazioni».

Ma perché l’Italia non ha mai avuto una destra normale, come quella francese per fare un esempio?
«Perché l’Italia, come la Germania, ha conosciuto il fascismo e quindi, dopo, ha escluso la destra e l’ha consegnata allo schieramento di centro, cioè alla Dc. Ricordiamo che quando Berlusconi decide di entrare in politica lo fa "sdoganando" Fini, dunque l’estrema destra di allora. Ma in Italia la parola "destra" è ancora oggi impronunciabile. I francesi si dicono facilmente “de droite”, da noi nessuno ha il coraggio di dirsi di destra... »

E la sinistra? Negli anni dell’ascesa di Berlusconi poteva imporre un’altra idea dell’Italia e nonl’ha fatto o non c’è riuscita. Per quali motivi?
«Perché ha pesato il passato. Sono gli anni dello psicodramma del Pci che cambiava nome... Il Pci aveva mantenuto per troppo tempo una forma mentis sovietica, lo stesso Berlinguer, che aveva passato la vita a smarcarsi dall’Urss, era rimasto comunista fino alla fine. Penso che la sinistra il cambiamento lo ha fatto troppo tardi, quasi fuori tempo. Berlusconi diventava irresistibile anche perché l’avversario era ancora impegnato a fare i conti con il proprio passato».

È passato più di un quindicennio. Perché ancora oggi la sinistra non riesce a costruire un’alternativa credibile?
«Perché è sempre prigioniera del suo passato. Il Pd sembra l’ultima vendetta di Togliatti. L’idea che questo paese possa progredire solo se l’anima laica e quella cattolica abitano nella stessa casa è vecchia, vecchissima. Di fatto c’è tutta una parte d’Italia che sta ben più avanti della classe dirigente della sinistra. Il vertice è terrorizzato all’idea di perdere pezzi, concede sempre qualcosa all’avversario per timore di non apparire legittimato. Ma l’obiettivo di un gruppo dirigente dovrebbe consistere nell’essere riconosciuto da una base, non nel puntare a una legittimazione al ribasso per far piacere a chissà chi. Bisogna smetterla di ragionare come negli anni cinquanta, da allora è cambiato tutto: il mondo, la Chiesa, l’Italia. Guardiamo all’esempio spagnolo: dimostra che si può avere un partito di sinistra al governo che interpreta con coraggio le ragioni di una parte».

Insomma par di capire che lei qui in Italia vede solo buio...
«Ma no, credo che sui valori si possa creare invece un consenso morale e civile nuovo nel nostro Paese. Su temi come l’immigrazione, la bioetica, i diritti del lavoro, penso che la sinistra più coraggiosa potrebbe incontrarsi con una destra seria come quella di Fini».

Sì, infango il Paese ma il mio editore è un suo omonimo

Ill.mo sig. Presidente del Consiglio,
ho letto, e sentito in tv direttamente dalla Sua voce, che finalmente ha individuato i responsabili dei mali della Nazione. Si tratta, ha detto con giusta enfasi, dei registi, degli sceneggiatori e degli scrittori che nelle loro opere evocano un mostro inesistente: le mafie. Il Suo lucido ragionamento mi ha subito convinto: questi pennivendoli, pur di guadagnare qualche soldo, infangano il nostro Stato descrivendo un degrado morale, economico e sociale che esiste solo nella loro deviate fantasie. Ben potrebbero, invece, mi consenta, cantare le lodi, accompagnati eventualmente dagli stornelli di qualche posteggiatore napoletano, di un paese dove mare, sole e spaghetti formano un’indimenticabile cartolina.
Le Sue parole mi rodono la coscienza. Ho, così, deciso di confessarLe il mio grave peccato e lo farò, come ogni giorno fanno gli arconti della Nazione, senza chiedere attenuanti, indulti, prescrizioni, lodi o processi brevi. Mi rimetterò alle Sue decisioni, visto che, assumendo su di sé il gravoso onere di tutti i poteri, ha deciso non solo di individuare gli illeciti, ma anche di giudicare i colpevoli e di punire con le Sue proprie mani i reprobi, strozzandoli.

Ho scritto un libercolo in cui ho falsamente affermato che in Campania, e non solo, opera un’organizzazione mafiosa a cui ho attribuito il nome di fantasia di «Camorra» e, per vendere qualche copia in più, ho anche bugiardamente aggiunto che questa organizzazione è molto forte sul territorio e ha inquinato, ammazzato, corrotto, contraffato e tanto altro. Certo, non avendo scritto un best seller ma un libricino che oltre ai miei familiari avranno comprato quattro amici per non deludere le mie folli ambizioni di scrittore, potrei forse sperare nella Sua benevolenza. So, però, di avere due ulteriori colpe che non consentono attenuanti. Non solo sono un magistrato ma, per più di sedici anni, ho fatto il pm. e, obnubilato dal rosso della toga e istigato da cospiratori comunisti, ho contribuito a far condannare tanti innocenti per un delitto inventato nei retrobottega di partiti stalinisti che si chiama «associazione mafiosa». Ma oggi ho deciso di redimermi. Non accuserò solo me stesso e, pur guardandomi dal dichiararmi pentito (parola che so non ama molto), Le indicherò i corresponsabili delle mie malefatte. Come ricorderà dai suoi studi e come le potranno confermare i Principi del foro della Sua Corte, concorrono nei reati tutti coloro che, in qualsivoglia modo, hanno favorito la perpetrazione dell’illecito. Con me, quindi, andranno puniti in modo esemplare non solo tutti i funzionari della casa editrice comunista che ha pubblicato le mie fantasie deviate, ma anche l’Amministratore della stessa, che è un’omonima di Sua figlia Marina, ed il principale azionista che si è permesso, persino, di essere un Suo omonimo.

Raffaele Cantone

martedì 24 novembre 2009

Dal 2010 niente più libri gratuiti alle elementari.

Sotto l'albero di Natale la scuola pubblica troverà, purtroppo, il seguente regalo:
DAL 2010 NIENTE PIU' LIBRI GRATUITI ALLE ELEMENTARI
Il governo con un colpo di mano taglia il rifinanziamento del capitolo di spesa che è inserito nel bilancio del ministero dell'interno, e che serviva a spesare i comuni per i libri che ogni anno passano gratis a tutti i bambini delle elementari, ma anche a coprirere il comodato d'uso per le superiori: erano 103 milioni di euro.
Continua la rottamazione della scuola pubblica. E il personale della scuola, le Organizzazioni Sindacali rappresentative (CGIL - CISL - UIL - SNALS - GILDA) e i Partiti di opposizione cosa fanno per impedirla ?
Cordialmente.
Renato Cipolla

sabato 21 novembre 2009

idea-proposta

Un'idea che ho di blog interattivo e che propongo è quella di mettere a frutto la Sua esperienza quotidiana di Dottore ed esperto con tematiche di rilievo in cui i genitori ci si possno riconoscere e confrontaree perchè no,se volessero,,nello stesso,porre delle domande a Lei ma anche a tutti coloro che entrando nel blog dicono la loro per la propria esperienza personale.
Nello tesso blog gli stessi possono esporre le loro difficoltà pratiche e quotidiane di genitori-educatori alle prese con problematiche varie nel delicato rapporto genitore-figlio ed insegnante-genitore ed insegnante-educando ampliando così la rete di conoscenze-scambio-esperienze-difficoltà.
Credo che è questo "senso pratico e quotidiano" è ciò che potrà interessare di più e coinvolgere allo stesso tempo il figlio educando-l'esperto-l'educatore/genitore/l'insegnante.

venerdì 20 novembre 2009

SALVIAMO L’ACQUA

Barbara ci invia questo accorato appello:

Campagna nazionale "SALVA L’ACQUA" del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua www.acquabenecomune.org

Entro il prossimo 24 novembre, il decreto che privatizza l’acqua (D.L. 135/09, Art. 15 " moz-do-not-send="true"> ) potrebbe diventare legge.Si tratta della definitiva mercificazione di un bene essenziale alla vita.Si tratta della definitiva consegna al mercato di un diritto umano universale.FIRMA L’APPELLO ON-LINE: CAMPAGNA NAZIONALE “SALVA L’ACQUA” Io ho firmato.Vi chiedo di fare lo stessoe di diffonderela petizione. Grazie Anna Peru

[ Vedi : Corriere della Sera 3/11/2009 pagina 43 ]

Davvero attuale!

Riceviamo e volentieri pubblichiamo



Odio gli Indifferenti (di Antonio Gramsci)

Il 12 febbraio 1924 nasceva il giornale L'Unità fondato da Antonio Gramasci. In ricordo pubblichiamo uno dei suoi più famosi scritti.

INDIFFERENTI

Odio gli indifferenti. Credo come Federico Hebbel che "vivere vuol dire essere partigiani" (1). Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.

L'indifferenza è il peso morto della storia. E' la palla di piombo per il novatore, è la materia inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall'impresa eroica.
L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E' la fatalità; e ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all'intelligenza e la strozza. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, il possibile bene che un atto eroico (di valore universale) può generare, non è tanto dovuto all'iniziativa dei pochi che operano, quanto all'indifferenza, all'assenteismo dei molti. Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada potrà tagliare, lascia promulgare le leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. La fatalità che sembra dominare la storia non è altro appunto che apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. Dei fatti maturano nell'ombra, poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora, perché non se ne preoccupa. I destini di un'epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati, delle ambizioni e passioni personali di piccoli gruppi attivi, e la massa degli uomini ignora, perché non se ne preoccupa. Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare; ma la tela tessuta nell'ombra arriva a compimento: e allora sembra sia la fatalità a travolgere tutto e tutti, sembra che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo e chi indifferente. E questo ultimo si irrita, vorrebbe sottrarsi alle conseguenze, vorrebbe apparisse chiaro che egli non ha voluto, che egli non è responsabile. Alcuni piagnucolano pietosamente, altri bestemmiano oscenamente, ma nessuno o pochi si domandano: se avessi anch'io fatto il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, il mio consiglio, sarebbe successo ciò che è successo? Ma nessuno o pochi si fanno una colpa della loro indifferenza, del loro scetticismo, del non aver dato il loro braccio e la loro attività a quei gruppi di cittadini che, appunto per evitare quel tal male, combattevano, di procurare quel tal bene si proponevano.
I più di costoro, invece, ad avvenimenti compiuti, preferiscono parlare di fallimenti ideali, di programmi definitivamente crollati e di altre simili piacevolezze. Ricominciano così la loro assenza da ogni responsabilità. E non già che non vedano chiaro nelle cose, e che qualche volta non siano capaci di prospettare bellissime soluzioni dei problemi più urgenti, o di quelli che, pur richiedendo ampia preparazione e tempo, sono tuttavia altrettanto urgenti. Ma queste soluzioni rimangono bellissimamente infeconde, ma questo contributo alla vita collettiva non è animato da alcuna luce morale; è prodotto di curiosità intellettuale, non di pungente senso di una responsabilità storica che vuole tutti attivi nella vita, che non ammette agnosticismi e indifferenze di nessun genere.
Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti. Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò che ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime. Sono partigiano, vivo, sento nelle coscienze virili della mia parte già pulsare l'attività della città futura che la mia parte sta costruendo. E in essa la catena sociale non pesa su pochi, in essa ogni cosa che succede non è dovuta al caso, alla fatalità, ma è intelligente opera dei cittadini. Non c'èin essa nessuno che stia alla finestra a guardare mentre i pochi si sacrificano, si svenano nel sacrifizio; e colui che sta alla finestra, in agguato, voglia usufruire del poco bene che l'attività di pochi procura e sfoghi la sua delusione vituperando il sacrificato, lo svenato perché non è riuscito nel suo intento.
Vivo, sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.

parere-opinione personale

Provo a dire la mia Antonio:secondo me il blog non 'prende' perchè c'è in parte da tener conto che non si è abituati ,in genere, ad esporsi ed a uscire allo scoperto mettendoci 'la propria faccia',e questo è una base di partenza da tenere nel giusto conto;secondariamente la mia personale opinione è ritornare alla 'veste'originaria del blog,senza dare troppo calco e 'valore' all'aspetto politico dello schieramento,penso che potrebbe infastidire e indisporre ai più,è una mia modesta sensazione-percezione.Toglierei anche le informazioni aggiornative al lato destro,non so,ma mi sembrano forvianti in un blog con delle tematiche ben precise e dettagliate da sviluppare in itinere da chi ne fosse interessato,magari lancio un'idea che vedo praticata in altri blog:fare delle domande a mo' di sondaggio,forse è più impersonale e potrebbe ottenere consenso.
Al momento questo mi sento di dire e se avessi altri spunti di riflessione-perplessità ci aggiorniamo.
Buon lavoro Antonio,
Rita

mercoledì 18 novembre 2009

NON SO PRENDERE LEZIONI DA NESSUNO

La frase ormai più ricorrente specie fra i politici è << ...noi non prendiamo lezioni da nessuno >>. La sento spesso detta come una "grande" frase ad effetto, una di quelle che azzittisce il confronto ( gli ultimi di questi giorni sono stati Bondi da Lerner lunedì sera e ieri Bersani a Di Pietro) .
Quanta saccenza gratuita e a sproposito.... tutti avremmo sempre da imparare qualcosa dagli altri, riconoscerlo non si può chiedere a tutti, specie a questi politici: chi da un parte chi da un'altra, stanno annaspando per una evidente incapacità di gestire le cose nel turbinio di questa società difficile e disordinata e ciò nonostante si permettono una tale arroganza.
Inefficienza ed incompetenza sono sotto gli occhi di tutti e loro si permettono di fare i saputi, quelli che la sanno sempre più lunga degli altri, umiltà, ragazzi umiltà !
SE proprio non poteste farne a meno di dire una frase simile, ne suggerirei una più attinente e più vera: <<>> se non altro avrebbe maggior efficacia eductaiva.

martedì 17 novembre 2009

Sede Umbra CIFORMAPER: Nuove attività 2009-2010

Riceviamo e voloentieri pubblichiamo:

Ozi d'autore

incontri culturali gratuiti

Per i latini l' "otium" era il tempo del riposo dedicato alla riflessione e all'interiorità, contrapposto al "negotium", il tempo forzato delle necessità materiali. In una società il cui motto sembra essere "di più e più in fretta possibile", ecco la proposta di un tempo necessario per la ricerca della "via interiore" che ci porta alla crescita, al cambiamento e alla trasformazione. Una serata in compagnia di persone che, volta a volta, proporranno una breve lettura come stimolo e spunto per una riflessione di gruppo, per fare emergere le idee e le esperienze che ognuno di noi porta dentro di sé.

Gli incontri serali a cadenza quindicinale si terranno presso la nostra Sede, in via Enzo Valentini, 4 – Perugia.

Vi aspettiamo!

MOVIMENTO – MUSICA – COMUNICAZIONE

Un incontro settimanale di un'ora e mezzo, condotto da Rosella De Leonibus, aperto a tutti coloro

che hanno voglia di risvegliare la libertà del corpo.

Luogo e orari verranno comunicati entro metà novembre.

merc. 17 novembre '09 ore 17.30 presso la Libreria Le Cunegonde, Perugia via Madonna Alta, 95

Presentazione del libro:

Andar per Fiabe - Graphe.it edizioni

di Silvana Sonno

con l'autrice interverrà Rosella De Leonibus

_________________________________________

ven. 18 dicembre '09 ore 17.30 a Perugia

sede da definire

Presentazione dei libri:

P come Paura di Rosella De Leonibus

R come Rabbia di Andrea Bramucci

D come Dolore di Barbara Montanini

P come Piacere di Deborah Tamanti

della collana alfabeti per le emozioni cittadella ed.

_________________________________________

da settembre '09 a febbraio '10

in collaborazione con

la Cittadella di Assisi in Via Ancajani, 3 – Assisi – Pg

seminari tematici

di formazione continua in forma di gruppo esperienziale

Per informazioni tel. 075.500.30.36 e-mail: r.deleon@tin.it

sabato 7 novembre 2009

quelli che sorpassano a destra

Ai miei tempi ti insegnavano che una regola assoluta del guidatore era di non sorpassare mai a destra. Non andava mai trasgredita per questo era assoluta.

Da qualche anno ormai, andare in autostrada è una occasione per capire come vanno le cose: le vedi di tutte i colori.. anche i sorpassi a destra. Per motivi validi, macchè ! Per gaudagnare una manciata di secondi di vantaggio, per ribellarsi, per farsi valere, per non darla vinta, per non farsi fregare, per avere l'ultima parola...
Motivi non solo futili ma anche inutili: cento metri più avanti sono costratti a fermarsi dietro alla coda che impediva al sorpassato di andare più forte... non ha importanza ! Quel che conta è non lasciarsi intimorire, non lasciarsi condizionare, non lasciarsi frenare nella propria corsa inarrestabile verso la meta: quale meta ? Sono convinto che nemmeno loro la conoscano perchè oggi si vive molto alla giornata, sull'enfasi del momento, senza tante prospettive si consuma la vita senza troppe domande, senza troppe analisi, senza troppi intenti ragionati e profondi.
... è allora che sorpasso ad ogni costo, rischiando la multa, rischiando, un incidente se l'altro rientra improvvisamete e ne avrebbe tutte le ragioni...

Andare in autostrada e osservare i compritamenti della gente è davvero una metafora della vita di tutti i giorni...
meriterebbe riflessterci, fermarsi un attimo per capire dove stiamo correndo e quanto valga la pena di coorere con il rischio di nonavere il tempo nemmeno di individuare la mea.
Penso che ai figli occorrerebbe dare una occasioen per rifletetre su queste cose: da parte mia ce la metto tutta: ogni anno incontro tanti ragazzi e tanti genitori con i quali faccio degli incontri peroprio sulle tematiche della educazione. Di recente sto affrontando proprio questo: il senso di appartenenza alla comunità, alal collettività passa attraverso il rispetto delle regole e il riconosicmento dell'autorità.
... se da qualche parte ci fosse qualcuno interessato ad incontri con me per il suo gruppo, la sua associazione, la sua parrocchia al fine di seminare qualcosa di positivo per l'educazione dei figli mi chiami pure.... Antonio Artegiani 347/3450601

venerdì 6 novembre 2009

Quando mancano dei "saggi" a guidare un paese... si rischia

Quando mancano dei "saggi" a guidare un paese... si rischia di perdere fiducia nella guida... penso sia quello che sta accadendo in questa Italia: a forza di dire balle e di mostrare incoerenza tra il dichiarato e il vissuto ( Marrazzo incluso ): la gente sta perdendo fiducia nelle istituzioni.
E quando queste provano a tranquillizzare, come sulla influenza A nessuno ci crede... ormai molti di noi pensano alla dietrologia... che ci sarà davvero dietro ?
E' quello che accade quando il premier lancia l'idea di costruire le carceri... che c'è dietro qualche accordo e qualche business.
E quando dice di investire e ricomnciare a comprare , ammesso che ci siano i soldi, la gente evita perché ha perso fiducia... non riesce a fidarsi di chi ha in mano le sorti del paese: penso che non accada solo a quelli di sinistra... ma ancor più a quelli di destra che sapendo di che pasta sono i loro beniamini che li governano li seguono con difficoltà.
Poi ci sono quelli che approfittano, come con lo scudo fiscale ma gli altri... i migliori, i più seri e convinti, vedi i fianiani, stenatono a orientarsi...
La malattia non mi sembra banale, anzi, socialmente parlando è allarmante !

venerdì 30 ottobre 2009

Cobas Scuola Perugia: MEGLIO TARDI CHE MAI!

Sono giorni e giorni che vedo circolare nella mailing list pubblicità di iniziative politiche, campagne elettorali per le primarie etc.etc. che io reputo assolutamente legittime anche se reputo discutibile chi usa questo spazio per scopi non propriamente inerenti alle tematiche in oggetto.
Fin qui niente di male anche perché secondo me è bene che solleviamo l'interesse delle varie forze politiche specialmente in vista delle elezioni, momenti nei quali sono sicuramente più permeabili alle tematiche della 'base'.
Come responsabile lavoro di rifondazione ho sempre mantenuto un profilo basso su questo evitando anche di invitare le/i membr* del forum alle iniziative, numerose, che abbiamo messo in campo anche perchè ritengo che più ampio, articolato e trasversale continuerà ad essere il movimento e più incisive possano essere le sue conquiste.
Da qui, però, a digerire anche le ingiuste accuse dell'amico renato cipolla ("
La Scuola, infatti, è iniziata da un mese e mezzo; i precari, docenti e non docenti, sono in lotta in tutta Italia da oltre due mesi; lotta assolutamente autonoma, poiché tutti i Partiti politici si sono ben guardati dall'appoggiarla, anche perché, chi più, chi meno, sono tutti responsabili dell'agonia in cui da anni versa la Scuola")
il passo è troppo lungo.
Sulle responsabilità posso anche concordare, anche se tutti sanno quanto eravamo contrari a questa impostazione, ma sull'appoggio voglio che sia chiaro che rifondazione non sta in prima linea per esplicita scelta politica, perchè pensa che il movimento debba avere una sua autonomia.
Tanto è vero che numeros* compagn* in incognito e senza bandiera stanno lavorando alacremente dentro al coordinamento senza alcuna opera di proselitismo, ben diversamente da chi si appalesa solo per invitarci a votare o ad andare ad una certa iniziativa politica.
Come avrete notato dalla mail precedente anche io personalmente avevo fatto (due giorni fa) un comunicato per rispondere alla cisl, come hanno ben fatto anche i cobas, e non mi ero nemmeno curato di pubblicizzarlo.
Mi riprometto di continuare a separare scrupolosamente la mia appartenenza partitica dall'eperienza del coordinamento, gradirei d'altro canto, se possibile, che anche gli altri possano farlo nel rispetto di tutti.

Il giorno 30 ottobre 2009 14.17, federico santi <santi.federico@gmail.com> ha scritto:
comunicato pubblicato mercoledì 28 10 2009
E' veramente singolare l'atteggiamento della Cisl in questo frangente difficilissimo e importante per il paese. Da un lato abbiamo un sindacato che avalla tutto quello che gli viene proposto dal governo più impopolare e autoritario della seconda Repubblica: dal vergognoso sciopero virtuale passando per la truffa del decreto "salva-precari" per finire con la sigla dell'accordo separato dei metalmeccanici isolando il sindacato di maggioranza, la Fiom.
Dall'altro lato, viste le caldissime assemblee con i propri inferociti iscritti, parte a spada tratta per una tardiva campagna a difesa della carta igienica di stato, come se il problema della scuola, una volta massacrata dal taglio delle classi, del tempo scuola, delle cattedre e degli indirizzi nel silenzio assordante della Cisl, fosse riconducibile ad una mancanza di materiali e risorse.
In realtà molti sindacati, tutti tranne Cobas, Gilda e Cgil, con l'accettazione del decreto truffa, che serve solo ad accentuare la conflittualità tra precari disperati, hanno dato il loro esplicito assenso alla più grande campagna di licenziamento di massa della storia
repubblicana sulla pelle dell'educazione dei nostri figli.
In Umbria questo licenziamento di massa degli insegnanti comporta la perdita di 810 posti di lavoro. Usiamo il termine licenziamenti non a caso, infatti ci stanno da mesi bombardando con uno stucchevole ritornello secondo il quale la mancata riconferma di personale docente che insegnava con incarichi annuali da 5, 10, 15 a volte anche 20 anni non si possa chiamare licenziamento. Lo chiamino come vogliono lorsignori ma il dato innegabile è costituito dal fatto che migliaia e migliaia di docenti e tecnici-amministrativi non hanno ritrovato quel lavoro che fino ad un anno fa era precario nel luogo ma sicuro!
Ora rivendicano di essere soli piuttosto che male accompagnati non rendendosi conto che sono e saranno soli perché peggior compagnia per i lavoratori non si può immaginare.

Federico Santi
Responsabile Area Lavoro Prc Perugia

Il giorno 29 ottobre 2009 18.54, Renato Cipolla <renato.cipolla@tin.it>

giovedì 29 ottobre 2009

Comunicato Stampa Cobas Scuola Perugia: MEGLIO TARDI CHE MAI!

COMUNICATO STAMPA COBAS SCUOLA PERUGIA

MEGLIO TARDI CHE MAI!

Questo è il commento che ci è venuto spontaneo, leggendo le affermazioni fatte dal Segretario regionale della Cisl Umbria, Ulderico Sbarra, nonché dalla Segretaria regionale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci, durante la presentazione della manifestazione, indetta dalla loro organizzazione per il 31 Ottobre, a Roma.

I due Segretari hanno delineato in maniera ineccepibile lo stato non solo disastroso, ma anche irrazionale in cui versa la Scuola Pubblica in Umbria: ad un aumento di 2426 alunni, ha corrisposto una diminuzione di classi (-68), di docenti (-483) e del personale Ata (-240).

Quindi, non siamo alla frutta, bensì alla follia!

Essendo questa la situazione, viene da chiedersi dove fosse la Cisl fino a questo momento e se, per caso, il duo Tremonti-Gelmini avesse colpito l'Organizzazione Sindacale con un sortilegio alla Harry Potter, trasformandola nella Bella Addormentata nel bosco.

La Scuola, infatti, è iniziata da un mese e mezzo; i precari, docenti e non docenti, sono in lotta in tutta Italia da oltre due mesi; lotta assolutamente autonoma, poiché tutti i Partiti politici si sono ben guardati dall'appoggiarla, anche perché, chi più, chi meno, sono tutti responsabili dell'agonia in cui da anni versa la Scuola.

Soprattutto, non c'era bisogno della palla di vetro, per comprendere, sin dall'anno scorso, quali risultati avrebbe prodotto quest'anno la premiata macelleria Tremonti-Gelmini: bastava leggere i provvedimenti da loro varati già nell'Estate e nell'Autunno del 2008; non a caso, i Cobas chiamarono subito alla mobilitazione docenti, personale Ata, studenti e genitori.

Comunque, superata la sorpresa provata nel veder che le tesi, per cui i Cobas erano considerati allarmisti, se non pazzi, stanno diventando senso comune, valutiamo come positivo il risveglio della Cisl, soprattutto alla luce di quel bene supremo che è il diritto all'istruzione delle giovani generazioni, che va difeso con tutti coloro che sono disposti a lottare.

Nello stesso tempo, memori del detto dell'On. Andreotti: "A pensar male si fa peccato, ma talvolta s'indovina", non vorremmo che queste prese di posizione della Cisl fossero un fuoco di paglia, finalizzato al "lancio" ed alla buona riuscita della manifestazione di Roma.

E vi è un modo molto semplice, per dimostrare la buonafede: chiedere aumenti, che tengano conto della perdita reale del potere d' acquisto subita, negli ultimi 20 anni, dal personale della Scuola, e di cui diamo il quadro reale ed istruttivo per tutti.

Infatti, lo stipendio annuo lordo, percepito nel Maggio 1990 da tutti coloro che avevano 20 anni di anzianità, rivalutato al Giugno 2009 secondo l'indice Istat, confrontato con quanto si percepisce grazie al contratto-capestro del 23 Gennaio 2009, dà questi risultati:

- collaboratore scolastico: - 4184 euro;

- assistente amministrativo-tecnico: - 4775 euro;

- docente materne-elementari: - 3385 euro;

- docente medie: - 4497;

- docente superiori: -5653.

Questi dati sono a prova di smentita: attendiamo l' impegno della Cisl.

martedì 27 ottobre 2009

incontri interessanti

Mi piace diffondere questa iniziativa della Dott.ssa De Leonibus a Perugia,la trovo molto stimolante ed interessante.
Cari saluti,
Rita

Bentornata Rita

da Rita riceviamo un suggerimento: cliccate sul titolo e comparirà la proposta

lunedì 26 ottobre 2009

dalla striscia rossa dell'Unità di oggi

Mi sento di indicare un obiettivo per il futuro: lavorare per l'unità. Lavorare per l'unità sapendo di essere diversi senza pretendere di essere uguali. E rispettando le differenze che stanno alla base del progresso umano. Vittorio Foa, «Le parole della politica», Einaudi 2008

Si riparte... e speriamo bene questa volta !

Avanti tutta e buon lavoro a Pierluigi... dopo la grande testimonianza di queste primarie ora un partito che ascolti le istanze e le sensibilità espresse anche dai tanti che hanno sostenuto gli altri candidati.
Un grazie di cuore a Valerio Marinelli per essersi speso per una causa che merita ancora tanto impegno e tanta passione, perchè ha scritto una buon pagina di vera politica in questa regione, perché ha dimostrato quella tenacia e convinzione che hanno coagulato attorno a lui i tanti voti che ha raccolto in Umbria.

domenica 25 ottobre 2009

Convegno delle scuole umbre

Invio la locandina del convegno internazionale che si terrà in Città di Castello il 30 e 31 ottobre su Prosocialità e Cittadinanza a scuola.
Si tratta di una iniziativa curata dalla rete di scuole umbre e dall'Ufficio Scolastico Regionale per l'Umbria, Osservatorio per la legalità.
Cordiali saluti,
Prof. Rosalia Monaco

sabato 24 ottobre 2009

Domani, 25 ottobre, le primarie del PD

non facciamoci sfuggire questa grande opportunità di far valere il nostro voto per il nuovo PD.
Diamo una scossa al PD... investiamo sul nuovo: votiamo il segretario del PD.
E in Umbria sosteniamo il cambiamento votiamo
VALERIO MARINELLI: finalmente una voce chiara e sicura che parla, e bene, di strategia politica e non solo di tattica come siamo abituati a sentire.

lunedì 19 ottobre 2009



Un abbraccio grande grande a Rita, la nostra blogger, per l'arrivo di Rebecca, e speriamo di aver acquistato una nuova fan...

Antonio

domenica 18 ottobre 2009

Grillo su Don Paolo Farinella

Rita ci invita a leggere un intervento di Beppe Grillo

Per non sentirsi troppo soli... clicca sul titolo per leggere il post

venerdì 16 ottobre 2009

MOIGE: Influenza A

Influenza A: i genitori chiedono il massimo della chiarezza
Incalza il dibattito attorno ai provvedimenti da prendere per prevenire al meglio il diffondersi dell'influenza A.
Le Istituzioni per ora non ritengono sia necessario il rinvio dell'inizio dell'anno scolastico e stanno predisponendo strategie per il controllo della pandemia, i medici di famiglia suggeriscono modalità di comportamento e abitudini utili ad evitare il contagio e si sta ultimando il vaccino che sarà in commercio da ottobre.
Il Moige – Movimento Italiano Genitori chiede anche in questo caso che innanzitutto siano attuate tutte le politiche necessarie per tutelare i bambini in maniera efficace e uguale su tutto il territorio italiano, mettendo a disposizione il prima possibile e in maniera gratuita e informata il vaccino per tutti i bambini, ovviamente prevedendo il sostegno e il consiglio del medico curante. Inoltre, il Moige sottolinea la necessità che le Istituzioni tutte continuino a garantire una completa informazione sulle reali dimensioni della pandemia influenzale e siano pronte ad attuare ogni azione necessaria per garantire la massima sicurezza dei bambini.

MENOMALE CHE Don Paolo c'è

da Renato Cipolla riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il protettore del padrino.

Lettera aperta al card. Tarcisio Bertone, segretario di Stato Vaticano

di Paolo Farinella, prete

Sig. Cardinale,

Mercoledì 7 ottobre 2009 è stato un giorno memorabile e tragico. Memorabile perché una sentenza della Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il tentativo di Silvio Berlusconi, presidente del consiglio, corrotto e corruttore, di stravolgere lo stato di diritto, piegandolo ai suoi biechi e immorali interessi. Con il «Lodo Alfano», egli voleva la consacrazione costituzionale di essere l'«Unto di Dio» in terra. Che Berlusconi sia «unto» è fuori di ogni dubbio: unto di falsità, di immoralità, di corruzione, di furto, di evasione, di illegalità e di antidemocraticità. La sentenza della Corte, invece, ha restituito a noi cittadini comuni, l'orgoglio della dignità di appartenere ad una Repubblica, dove l'uguaglianza dei cittadini e la legalità sono ancora «principi non negoziabili». Con questa sentenza l'Italia è più forte e più libera.

Mercoledì 7 ottobre 2009, però, è stato anche un giorno tragico. Lei, sig. segretario di Stato Vaticano, nonostante la disapprovazione della Chiesa reale, ad ogni costo, ha voluto tagliare insieme a Berlusconi il nastro della mostra «Il Potere e la Grazia» a palazzo Venezia (ogni riferimento al passato è decisamente voluto). Che scena deprimente! Che spettacolo rozzo e indecoroso! Lei sapeva che «in quel giorno e in quelle ore», la Corte Suprema si sarebbe pronunciata e sapeva quali sarebbero state le reazioni di un uomo malato e fuori controllo (testimonianza della moglie), eppure non ha esitato ad aspettare e a rispettare la tempistica imposta da un giullare che da sempre ha identificato i suoi interessi con quelli del Paese.

Il presidente del consiglio, furibondo per non essere «più uguale degli altri», chiuso nel bunker insieme ai suoi disonorevoli dipendenti, sapendo che ormai non poteva sfruttare il tg1 minzoliniano, ormai fuori tempo massimo, ritarda volutamente l'apertura della mostra, costringendo lei ad aspettare i suoi comodi. Egli infatti varca la soglia di palazzo Grazioli, sede di meretricio istituzionale, nello stesso momento in cui inizia il tg4 di famiglia, consapevole che quelle primissime immagini avrebbero fatto il giro del mondo.

Come un cane, ferito all'improvviso, con uno stile da pescivendolo (con tutto il rispetto) più che da uomo di Stato, va all'attacco di tutti: lo tzunami della vergogna attraversa l'etere, una valanga di falsità e di fango schizza dappertutto: contro il Presidente della Repubblica, contro i Giudici Costituzionali (anche contro quei due con i quali ha condiviso una irrituale cena, prima della sentenza?), contro la guardia del corpo più alta di lui, contro la stampa, contro la televisione, contro la luna che si permetteva di sogghignare. Una scena invereconda.

«In quel giorno», il 7 ottobre 2009, la prudenza clericale e diplomatica avrebbe voluto che lei stesse defilato, magari in qualche cappella a pregare per la «serva Italia di dolore ostello / nave sanza nocchiere in gran in gran tempesta / non donna di provincie, ma bordello» (Dante, Purg. II, 6,76-78). Invece?… Invece, lei, sig. cardinale, stava lì, come un compare di nozze, accanto all'«utilizzatore finale» di prostitute a pagamento. Egli da solo ha calpestato tutti «i principi etici non negoziabili» con cui lei è solito pontificare; tutti i principi della dottrina sociale della Chiesa che ogni tanto lei rispolvera per darsi un contegno; tutti i valori etici per cui il Vaticano e la Cei avete anche organizzato una manifestazione di massa, il Family-Day, a cui ha partecipato anche il frequentatore di minorenni, divorziato e strenuo difensore della «famiglia», senza che nessuno lo accompagnasse in qualche strada adiacente; tutti i principi, i valori, le regole e il metodo che il papa predica e la Cei descrive nel documento «Educare alla legalità» (1991-2000), che avete abortito prima ancora che nascesse.

Tutto ha corrotto il Corruttore, anche le coscienza del popolo cattolico che, su vostra indicazione, lo vota in massa, senza nemmeno turarsi il naso. Lei stava lì come un protettore che mette il cappello sul proprio protetto, mandando un messaggio mediatico trasversale dentro e fuori i palazzi: Berlusconi è sotto la protezione del Vaticano e non si tocca, come lei aveva fatto con Giovanni Profiti, indagato a Genova e promosso a presidente dell'ospedale Bambino Gesù di Roma, di proprietà del Vaticano. Si direbbe che lei sia attratto dalla recidività: lei, infatti, va a braccetto di Berlusconi, nonostante sia corrotto, nonostante abbia corrotto, nonostante frequenti minorenni, nonostante favorisca e alimenti la prostituzione, nonostante sia evasore, nonostante sia piduista, nonostante sia Berlusconijad, nonostante abbia impoverito l'Italia dentro l'abbia umiliata fuori, all'estero, dove stampa ed economia chiedono a gran voce le dimissioni.

A lei, sig. cardinale, che gliene cale? L'importante è portare a casa, a costo zero, qualche legge che domani un altro governo eliminerà. Ah, la lungimiranza della diplomazia vaticana, un tempo mito ineguagliabile di accortezza serpentina, oggi ridotta a comparsa nel ridotto del berlusconismo, mito dell'anticristianesimo.

Il mondo ha visto che il presidente del consiglio, vergogna internazionale della Repubblica italiana, certo ormai del padrinaggio vaticano, ha osato dirle davanti a tutti che in quella mostra mancava un quadro: «quello di San Silvio da Arcore» e lei, con il sorriso di prassi (diplomaticamente ebete), è rimasto allampanato, incapace di infilargli una mano in bocca e strappargli la lingua. Lei annuiva, restando immobile, che è il top della diplomazia e della falsità proterva e bugiarda. Io non so se lei si sia reso conto del danno che ha provocato alla Chiesa universale e alla Chiesa che è in Italia in modo particolare.

Con la sua presenza «in quel giorno e a quell'ora», senza che Berlusconi ammettesse i suoi errori e chiedesse scusa agli Italiani e alle Italiane dei suoi comportamenti non privati, ma di presidente del consiglio in carica in luoghi protetti dal «segreto di Stato», lei ha posto la premessa formale per sette conseguenze inevitabili, che peseranno sulla sua coscienza e di cui dovrà rendere conto a quel Dio in cui dice di credere:

a) Lei ha avallato la tesi del presidente del consiglio che afferma di essere orgoglioso dei suoi comportamenti perché gli Italiani vogliono essere come lui. In questo modo lo propone a tutti come MODELLO. Lei insieme a Berlusconi, due giorni dopo una sentenza di un sovrano tribunale che lo giudica corruttore di giudici e nel giorno in cui la Corte Suprema lo spoglia della sua pretesa e mafiosa superiorità, rendendolo semplicemente cittadino tra i cittadini, autorizza tutti gli Italiani e le Italiane a imitarlo perché che altro significa la sua presenza se non la santificazione di un uomo perverso e del suo sistema d'impunità immorale?

b) Lei ha dato vigore e densità alla pazzia di un uomo che non esita a gettare la Nazione in una guerra civile pur di salvarsi da tutte le sue ignominie e dai tribunali, anche per fatti commessi prima che diventasse deputato e presidente del consiglio. Come nel 1929 fu solo il Vaticano a riconoscere il governo di Mussolini e la sua dittatura fascista, così nel 2009, esattamente dopo 80 anni, è ancora il Vaticano a togliere d'impiccio istituzionale un governo e un indegno presidente del consiglio condannato dal mondo intero.

c) Lei con questa sua presenza, «in quel giorno e in quelle condizioni», ha perso ogni dignità etica di parlare di mortalità e di spiritualità perché non ha esitato, sul modello della migliore tradizione mafiosa, a dire al mondo intero che un mafioso, amico dei mafiosi e protettore di mafiosi, corruttore, evasore (con tutto il resto), è protetto dalla Sacra Famiglia Vaticana. E' possibile che lei rappresenti uno Stato estero, è impossibile che possa, anche per sbaglio, rappresentare la Chiesa di Cristo.

d) Lei con la sua presenza a quella mostra ha assolto di fatto Berlusconi, all'insegna del «siamo pratici, ovvia!», rinnegando anche le condizioni etiche e sacramentali che la Chiesa impone ai poveri diavoli. Lei ha disonorato tutti i credenti che faticano giorno per giorno a conciliare quello che voi dite con le difficoltà della vita. Forse abbiamo sbagliato interpretazione del vangelo e correggerlo con «i ricchi li avrete sempre con voi», al posto di «i poveri li avrete sempre con voi». Personalmente ritengo che lei, in coscienza, non possa celebrare la Messa senza commettere sacrilegio e vilipendio della dottrina cattolica.

e) Lei apparendo accanto all'Indecenza personificata, non solo ne diventa complice e coartefice, ma autorizza centinaia e centinaia di persone credenti e non credenti a diffidare di una gerarchia collusa con il potere e il malaffare, esortando i molti che sono sulla soglia, invitandoli a lasciare la Chiesa, sbattezzandosi come atto formale, unica arma di autodifesa nei vostri confronti che ascoltate solo il richiamo del corrotto potere.

f) Lei ha dato l'avallo ai giorni tristi che ci attendono perché l'uomo è senza coscienza di Stato.

g) Lei è colpevole se le offerte dell'8xmille diminuiranno ancora e deve sapere che ne è stato e ne è la causa efficiente. Da alcuni anni le offerte diminuiscono sempre di più e sulla mia strada incontro sempre più persone che dichiarano di firmare per altre realtà religiose, perché non vogliono essere complici di una clero e di una gerarchia che ha tradito il Vangelo.

Come prete di strada, come credente nel Gesù del Vangelo e come cittadino che ama il suo Paese, senza esserne schiavo, mi permetta di dirle con chiarezza: lei non mi rappresenta più (veramente non mi ha mai rappresentato, nemmeno quando era vescovo di Genova) e sono fiero di rifiutare e ripudiare il suo modello e quello che lei propone, proteggendolo: il berlusconismo che è l'indecenza che corrompe la nostra Nazione e corrode il nostro futuro. Intanto il territorio, dilapidato dai condoni edilizi, si frantuma, i precari, i licenziati, i tre milioni di poveri che vivono con 222,00 euro, gli sfrattati e gli immigrati uccisi, tutti in coro ringraziano anche lei che, ora con certezza, «sappiamo da che parte sta».
Con disistima,
Paolo Farinella, prete
[ tratto da MicroMega ]


giovedì 15 ottobre 2009

Ignazio Marino, l'outsider, sta spopolando nel web... ma sarà sufficiente ?

L'outsider, Ignazio Marino, ha scandito il suo discorso attraverso diverse citazioni, da Tocqueville al cardinale Martini, da Che Guevara a John Fitzgerald Kennedy, da Anthony Giddens ad Aldo Moro. «Qualunque sarà il risultato del congresso», ha detto il senatore del Pd, «il mio ruolo è quello di contribuire a un rinnovamento radicale». A cominciare dai segmenti più compromessi della classe dirigente del partito. «Possiamo continuare ad accettare che le classi dirigenti di alcune regioni del sud, che non si sono mostrate all’altezza del loro mandato, siano ancora considerate come forze di riferimento irrinunciabili? Io credo che l’antipolitica sia da contrastare», ha concluso Marino, «ma dobbiamo iniziare da noi». L'accento sul rinnovamento viene replicato anche nell'analisi delle misure da adottare per rilanciare occupazione e opportunità. «In Italia più si invecchia più si guadagna, mentre in tutti gli altri paesi europei e occidentali la curva del reddito segue la naturale produttività della vita». A conferma della qualità del suo intervento, gli applausi che Marino ha raccolto da moltissimi delegati, sicuramente molti di più di quel 7 per cento di sostenitori della sua mozione.

[ tratto da L'Unità ]

martedì 13 ottobre 2009

Franceschini, il discorso più applaudito

Dario Franceschini ha fatto sicuramente il discorso più applaudito, sebbene solo il 37 per cento dei delegati fosse appartenente alla sua mozione. Il segretario uscente è stato l'unico dei tre a parlare a braccio, facendosi guidare da una scaletta preparata a casa durante la giornata di ieri. In apertura, una mano tesa ai suoi sfidanti: «Se il 25 ottobre avrò la fortuna di restare segretario, le prime due persone che chiamerò a lavorare con me saranno Bersani per le sue competenze economiche e Marino per le sue competenze scientifiche». Poi un passaggio applauditissimo sugli attacchi del premier alle istituzioni, e una grande difesa delle primarie, con una stoccata a Massimo D'Alema: «Sono stati proprio gli iscritti a chiedere il coinvolgimento degli elettori: i primi a rispettare il risultato saranno proprio gli iscritti che amano questo partito indipendentemente da chi sarà chiamato a guidarlo. Se sarò eletto non toglierò mai le primarie per la scelta del segretario». Molto chiaro sulle alleanze - «Non vorrei che il contrasto alla vocazione maggioritaria ci porti a diventare un partito a vocazione minoritaria» - anche Franceschini ha dedicato grande attenzione ai temi sociali .«La scelta più colpevole di questo governo è stata quella di aver pensato di affrontare la crisi occultandola, senza mettere in campo misure per affrontarla».

lunedì 12 ottobre 2009

Che sia SI' il SI' e NO il NO: la parole chiare e nette di Ignazio Marino

Ascoltate quanta lucidtà in queste idee della politica:

Voglio un PD capace di sostenere idee chiare e forti, efficaci nel rispondere alle paure delle persone e nel dare loro nuove speranze.
Non mi riconosco in questo PD che parla con tante voci quante sono le correnti.
Chi mi sostiene parla con una voce sola, dice si e no netti: si al contratto unico, al salario minimo garantito, al reddito di solidarietà;
NO al nucleare; no ai respingimenti e si a regole chiare per l’immigrazione; si alle unioni civili, si al testamento biologico.
SI' al diritto di cittadinanza per chi nasce in Italia, si all’energia rinnovabile, si alle pari opportunità e al merito, si al rapporto diretto tra elettori ed eletti con primarie e collegi uninominali.

Queste sono le idee che ispirano la candidatuta di Igrazio mairno alla segreteria del PD: se ti ci ritrovi approfondisci la conocenza della mozione attraverso i video che abiamo pubblicato anche noi in questo blog ( cerca fra i post digitando marino ) e poi, il 25 ottobre dacci una mano per far valere queste idee votando MARINO alle primarie del PD






Ignazio Marino

MOIGE: Prossime iniziative per la tutela dei minori

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ripartono con impegno le attività del Moige: ad ottobre riprenderanno due importanti campagne di sensibilizzazione itineranti nelle scuole italiane. Al via nei primi giorni del mese il terzo tour di "Gioca a non fumare": la campagna, che mira a diffondere fra i ragazzi una corretta conoscenza dei danni provocati dal fumo, rappresenta un concreto strumento di prevenzione in quanto si rivolge ai bambini delle elementari, periodo importante durante il quale iniziano a radicarsi quelle abitudini che caratterizzeranno poi la persona nella fase adolescenziale e adulta. Gioca a non fumare, attraverso percorsi educativi semplici e coinvolgenti, incontrerà i bambini di 30 scuole di tutta Italia e distribuirà materiale di approfondimento utile sia agli alunni, che agli insegnanti e ai genitori.
Rivolto invece ai ragazzi delle scuole medie inferiori è "Non cadere nella rete": giunta al secondo anno, la campagna informativa vedrà gli esperti del Moige, al fianco degli agenti della Polizia Postale, recarsi in oltre 20 scuole medie incontrando in momenti diversi gli studenti e i loro genitori. Scopo della campagna, che gode del contributo di Symantec, è offrire ai ragazzi informazioni chiare e di semplice comprensione relative a un corretto utilizzo del web, per non cadere nella rete di cyber bulli e pedofili, e aiutare i genitori e gli insegnanti a colmare quel gap tecnologico che li separa dai ragazzi e che non permette loro di proteggerli nel modo giusto.

POLITICA: i tre candidati alla segreteria del Pd Bersani, Marino e Franceschini (Ansa)

il Pd, riparte la campagna per le primarie tra consensi e polemiche
La campagna per le primarie del Partiro democratico riparte tra i consensi e qualche polemica. Chiusa la Convenzione nazionale del partito di centrosinistra dove i 920 delegati hanno preso atto dei risultati della consultazione nei circoli in tutta Italia che ha visto Pier Luigi Bersani battere Dario Franceschini e Ignazio Marino nella prima manche della corsa alla segreteria, ora i tre candidati si affidano al giudizio delle Primarie del prosimo 25 Ottobre. Elette le commissioni Statuto e Codice etico, si apre infatti ufficialmente la campagna per il voto dell'ultima domenica di questo mese, a cui potranno partecipare anche i non iscritti. Solo i tre candidati hanno parlato dal palco davanti ai mille delegati dei circoli, per illustrare le loro proposte e la loro idea di partito.
Gli applausi per Franceschini e Marino -
Molto applauditi l'intervento di Dario Franceschini e anche quello di Ignazio Marino. Entusiasmo che ha suscitato le prime reazioni da parte della mozione Bersani: "solo un comizio domenicale". Le schermaglie dunque segnano l'avvio della seconda fase della campagna per l'elezione del nuovo segretario del Pd. Entro oggi verranno chiuse le liste collegate alle tre mozioni e con le quali si eleggeranno i delegati all'Assemblea nazionale. Organo che, a due settimane dalla consultazione popolare sarà chiamato a pronunciarsi su eventuali modifiche allo Statuto.
Standing ovation per Napolitano - Programma snello e asciutto, per i lavori della Convenzione con il saluto e il sostegno al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, standing ovation per lui dalla platea del Pd, alla quale qualche ora dopo il Capo dello Stato ha risposto con un messaggio di ringraziamento e un auspicio al confronto sereno tra gli schieramenti politici.
Difesa delle istituzioni e laicità dello Stato - I passaggi più applauditi dei discorsi dei tre candidati sono stati infatti proprio quelli dedicati alla difesa delle istituzioni dagli attacchi del presidente del Consiglio e della maggioranza. Il popolo Democratico ha apprezzato anche i riferimenti alla laicità dello Stato e alla necessità di una legge sul testamento biologico che non imponga scelte dall'alto. Da oggi riparte la campagna congressuale, l'appuntamento più atteso però sarà quello del 16 ottobre quando Bersani, Franceschini e Marino si confronteranno in pubblico e in onda su Youdem.tv.
12 ottobre 2009
[ fonte: Redazione Tiscali Notizie ]

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