La Strage della stazione di Bologna oggi compie 29 anni. Alle 10,25 scoppiò una bomba che colpì a morte 82 persone, fra cui molti giovani, innocenti. Chi passa per la STAZIONE di Bologna si fermi un minuto davanti allo squarcio che ne è diventato monumento e simbolo, sotto la pensilina del primo binario in corrispondenza della sala di attesa.
I giovani di oggi interrogati da molti giornali non hanno saputo rispondere su chi compì quella strage. E’ bene allora che scuola e famiglie non perdano occasione per ricordare che questa fu una strage fascista compiuta da chi è stato riconosciuto colpevole con sentenza definitiva e cioè i neo fascisti Francesca Mambro e Valerio Fioravanti che stanno scontando l’ergastolo insieme all’allora 17enne Luigi Ciavardini, condannato a 30 anni. Per questa strage anche Licio Gelli fu condannto per depistaggio con Francesco Pazienza e due funzionari dei servizi segreti tali P. Musumeci e G.Belmonte. I veri mandanti ancor sfuggono. Quindi non solo questione di Neo-fascisti ma anche di pezzi deviati dello Stato. Brutta storia: ONORIAMO ALMENO LE VITTIME RACCONTANDONE IL SACRIFICIO AI NOSTRI FIGLI.
I giovani di oggi interrogati da molti giornali non hanno saputo rispondere su chi compì quella strage. E’ bene allora che scuola e famiglie non perdano occasione per ricordare che questa fu una strage fascista compiuta da chi è stato riconosciuto colpevole con sentenza definitiva e cioè i neo fascisti Francesca Mambro e Valerio Fioravanti che stanno scontando l’ergastolo insieme all’allora 17enne Luigi Ciavardini, condannato a 30 anni. Per questa strage anche Licio Gelli fu condannto per depistaggio con Francesco Pazienza e due funzionari dei servizi segreti tali P. Musumeci e G.Belmonte. I veri mandanti ancor sfuggono. Quindi non solo questione di Neo-fascisti ma anche di pezzi deviati dello Stato. Brutta storia: ONORIAMO ALMENO LE VITTIME RACCONTANDONE IL SACRIFICIO AI NOSTRI FIGLI.
Perché tutti sappiano e la memoria sia onorata dobbiamo far sapere ai nostri giovani cosa successe e chi lo compì: è un dovere morale per genitori e insegnanti.
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