... chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
Giovanni Falcone

sabato 6 giugno 2009

"noi non prendiamo lezioni da nessuno !!"

Sentendo parlare in giro, specie in TV e specialmente i politici, si sente risuonare spesso la frase: "noi non abbiamo bisogno di lezioni" oppure "...noi non prendiamo lezione da nessuno...."

QUANTA SUPERBIA FUORI POSTO... come ogni superbia che è sempre fuori posto e sempre stupida, da chiunque provenga ma tanto più se da gente eletta per fare un servizio al paese e non per pavoneggiarsi come supremi conoscitore dello scibile umano.

Quante occasioni mancate per insegnare comportamenti qualificati, per educare all'ascolto, per mostrare un briciolo di saggezza... specialmente alle nuove generazioni.

La superbia è il più temibile disvalore che si oppone al grande valore della cooperazione: per questo è antipatico che provenga proprio da coloro che dovrebbero mostrarsi disponibili al dialogo: del resto cos'è la politica se non la ricerca della massima mediazione possibile ?


Suggerisco di inserire la capacità di cooperare "cioè l'impegno a far insieme" fra i valori più importante da trasmettere ai figli.

Superiamo gli steccati della diffidenza che non vuol dire rinunciare alle proprie specifiche convinzioni ma anzi saperle mettere a disposizione per ottenere insieme agli altri un prodotto finito di livello e di qualità superiore: conseguenza di più positività che convergono per un bene comune, si uniscono.


Capisco che i giovani non si appassionino a questa politica... perchè non aggiunge nulla di costruttivo, di entusiasmante, di autentico al loro vivere quotidiano, anzi.... E' vero non tutta e non tutti ma nella confusione generale si rischia di tritare tutto buono e cattivo in un giudizio negativo che brucia anche le migliori intenzioni e le buone azioni.

E allora per ripartire un GRAZIE di cuore a TUTTI QUELLI CHE SANNO DARCI LEZIONI DI VITA, DI LEGALITA' E DI CORAGGIO.

NOI VOGLIAMO APPARTENERE A TUTTI COLORO CHE CHIEDONO LEZIONI E SANNO ACCETTARLE DAGLI ALTRI, da quelli onesti, autentici, veri, in buona fede, convincenti... perchè non ci spaventano le loro ragioni e le vogliamo confrontare con le nostre alla pari, con pieno diritto di poterle utilizzare per il meglio di tutti.

Proviamo a cominciare nel nostro piccolo, nelle nostre famiglie insegnando ai figli queste cose, come ascoltare gli altri e cercare il confronto e non lo scontro. Avremo contribuito a costruire una cultura nuova, la cultura dell' incontro di opinioni, di popoli e di idee, della generosità operosa che comnci a costruire un piccolo mondo diverso.

Antonio Artegiani

2 commenti:

  1. No,non mi piace questa politica(ed ho 38 anni)."La politica dovrebbe essere la ricerca della massima mediazione possibile", ma a che cosa si assiste invece?: a fazioni e a schieramenti frammentati:ognuno pensa 'a coltivarsi il suo orto' e così con lo smantellamento completo delle forze e delle unioni di intenti,si annulla completamente la capacità cooperativa:il fare insieme per migliorare,sanare,costruire,rinnovare.
    E questo parallelismo si ritrova nell'informazione che nella gran parte dei casi non fa risalire e sapere a verità dei fatti-avvenimenti,ma non solo ,a livelli più piccoli, anche nelle nostre realtà sociali e quotidiane si assiste, per gran parte delle volte ,alla chiusura piuttosto che alla cooperazione...
    A livello politico allora,non sarebbe meglio per tutti il bipolarismo,solo due schieramenti,ed ascoltare, saper cogliere,apprezzare l'arricchimento di chi vi è all'interno dei due filoni? Per me,per come la vedo io,sarebbe veramente più tutto.
    A livello sociale dovremmo rivedere il perchè si preferisca rimanere nel proprio particolarismo e non si preferisca invece l' avere obiettivi comuni con finalità condivise e partecipate.

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  2. Nel mio piccolo paese in provincia di Crema sto facendo di tutto per CONCRETIZZARE la mediazione delle idee.
    Purtroppo, però, l'arroganza unita alla logica antica del "destra e sinistra" fa sì che pochi si fidino di me.
    Mi vedono chiaccherare con uno e con l'altro, e dicono di me che sono un falso.
    Fanno fatica a comprendere il super sforzo che sto facendo nell'ascoltare tutti, anche quelli molto diversi da me.

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