La nuova pedagogia degli Usa suggerisce di non porre più i figli al centro di tutto.
Nel saggio «Genitori Slow» (Rizzoli) Carl Honoré racconta la propria esperienza di papà stressato e ossessivo.
È finita l’era dei genitori soffocanti, iper-perfezionisti e onnipresenti che costringono i loro figli ad ascoltare Beethoven prima della nascita, ad andare a scuola di francese a 3 anni e a studiare per l’ingresso ad Harvard già dall’asilo. A sostenere qusta tesi è Lisa Belkin, firma di punta del New York Times, in un articolo sulla contro-rivoluzione all’insegna del laissez- faire che sarebbe in atto in entrambe le sponde dell’Atlantico.
«L’era dei genitori-alfa ha le ore contate — dichiara la Belkin che per il Times cura anche un blog per madri e padri alle prime armi —, il nuovo trend oggi è dettato dai genitori leggeri». Sono loro, i cosiddetti «slow parents», che al grido di «contrordine genitori, lasciate in pace i vostri figli », hanno deciso di gettare alle ortiche oltre un decennio di teorie bambino-centriche, invocando un ritorno al passato.
Dal libro ne è nato un movimento che promuove tecniche meno rigide e più spontanee per allevare ed educare i figli:
«Basta scorazzarli da una lezione privata all’altra»
«Anteponete i vostri bisogni a quelli dei vostri figli. Se li lasciate respirare, alla fine tutti ne trarranno profitto».
«Se il bambino è il centro dell’universo, teorizza la Belkin, è normale che i genitori sacrifichino tutto per il suo vantaggio emotivo, intellettuale e materiale».
Come mai tutto d’un tratto questo modello entrato in crisi? «La crisi economica ha un ruolo importante — replica la scrittrice —, quando non puoi permetterti di pagare le lezioni di violino o la babysitter che accompagna tuo figlio al parco è più facile ribaltare il senso di colpa, trasformandolo in filosofia educativa».
[ tratto da Alessandra Farkas - Corriere della Sera del 02 giugno 2009 ]
Trovo che,come spesso avviene,tra estremi opposti ci sia una sana via di intermezzo;sarebbe auspicabile che ci si trovi preparati ed attrezzati in tale mission d'intermezzo ,quel delicato ruolo e filo sottile che c'è fra genitori ed educatori e ragazzi alla ricerca di punti di riferimento.
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