Mancano quattro giorni allo scadere del decreto Gelmini. Il Senato deve convertirlo in legge entro venerdì altrimenti bisognerà ricominciare tutto daccapo.
Magari ascoltando studenti, genitori, professori: che sono quelli che di scuola vivono e lavorano.
Il Governo sembra intestardito, invece a voler far di testa sua.
E' mai possibile avere tanta arroganza e tanta superbia da non ascoltare la protesta che continua a montare, arrivata fino alla Normale di Pisa, che notoriamente non partecipa a forme di protesta se non iper-motivate cause.
A Roma, migliaia di studenti medi e universitari tornano sotto le finestre di palazzo Madama, dopo aver dimostrato compostezza e senso del dovere facendo lezione in piazza. (quanto abbiamo da imparare da questa nuova gioventù noi genitori ! ).
A Bari, tornano le lezioni in piazza: i docenti, in sintonia con la protesta degli studenti, hanno addirittura concordato con la preside della facoltà di Lettere il calendario delle lezioni di tutta la settimana.
A Napoli sfilano altri due cortei, mentre continua ad aumentare il numero di istituti superiori occupati o autogestiti.
A Milano gli studenti sono super mobilitati e dicono con gli striscioni di essersi presi «solo una piccola parte di ciò che ci spetta».
A Trento ha preso il via lunedì mattina una maratona didattica no stop alla facoltà di Sociologia.
Ma il governo e la ministra Gelmini, nonostante tutto, continuano a far finta di niente.
In un’intervista al Corriere della Sera la ministra definisce lo sciopero della scuola in programma per il 30 ottobre «il solito vecchio rito di chi difende l'indifendibile» e si ostina a sostenere che «coloro che protestano, sono alcune migliaia» e che «le facoltà occupate sono pochissime».
Quanto poco buon senso e quanta stipidità nel non vole capire e non saper interpretare una piazza: è il potere che si chiude in se stesso ma se prima sembravano cialtroni ora dimostrano di essere degli stolti dilettanti allo sbaraglio
Continua la Gelmini con le sue allucinatorie esternazioni: «è tutta colpa della sinistra, che ha perso totalmente il rapporto con chi lavora e ora lo sta perdendo anche con gli studenti. Bisogna dirlo con chiarezza – sostiene la ministra – il disastro dell'istruzione in Italia è figlio delle logiche culturali della sinistra contro il merito e la competitività».
A smentirla, ci sono addirittura quelli di Lotta Studentesca, il movimento giovanile di Forza Nuova: «La Gelmini cerca di minimizzare quello che è impossibile minimizzare – dicono – Ciancia del coinvolgimento della protesta di pochi studenti e di sinistra, mentre siamo centinaia di migliaia e di tutte le fasce politiche».
... chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
Giovanni Falcone
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