... chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
Giovanni Falcone

venerdì 8 maggio 2009

Il primo vero grande tracollo: l'etica personale

Ascoltando qua e là le tante trasmissioni prima sul tracollo finanziario, poi sulle malefatte nelle amministrazioni pubbliche, poi sulle furberie disseminate a molti livelli nel paese e ultimamente sul terremoto l'analisi più ricorrente è quella che fa risalire molto, se non tutto ad una crisi della etica personale.

Ne avevamo avuto sentore da tempo e ne abbiamo conferme frequenti: dalla raccapricciante cialtroneria con cui vengono amministtrati beni e risorse pubbliche alle ruberie e raggiri quotidiani tutto depone per una cultura dilagante e, almeno apparentemente, vincente dove diventa sempre più prioritario il proprio tornaconto ad ogni costo.

Gli analisti denunciamo ma non si intravedono soluzioni ? Insomma come se ne esce ? Quale strada può darci una speranza.

La ricetta della speranza è investire sulle generazioni future, sui dirigenti di domani attraverso una nuova morale con cui educare i nostri figli.
Ormai quelli venuti su con pochi scrupoli difficilmente sapranno cambiare... occorre nell'immediato affidarsi agli altri, quelli con una coscienza civile e una lealtà di fondo, controllare il più possibile che gli spregiudicati non abbiano la meglio nel gestire la cosa pubblica ad ogni livello politico, dirigenziale, amministrativo, manageriale.

Ma poi, o forse già da subito, occorre mettere in campo strategie a più lungo respiro per non restare in affanno a lungo e non arrivare domani con il fiato sul collo senza aver seminato oggi con uan educazione più attiva e responsbaile.

Per saper ripartire occorre investire su famiglie e scuola per pensare ad un mondo migliore di quello che abbiamo saputo costruire noi. E non c'è tempo da perdere: occorre iniziare da oggi e non da domani.

Affinché la cultura del rispetto, della legalità, della responsabilità abbia voce, gran voce nella educazione delle nuove generazioni occorre cominciare da subito.

In un certo senso è un po' questo il mandato che ci siamo dati fondando questo blog, lo sentiamo come nostro e vorremmo contagiarlo a più persone possibile.

Investire nei giovani per renderli migliori di noi, non più benestanti di noi, ma migliori sì, con più valori di riferimento, con più rispetto delle regole, con più idea di comunità e di bene comune. O capiamo questo e ci adoperiamo per realizzarlo oppure, secondo me, rischiamo di perdere la speranza di una via d'uscita dal pantano morale e valoriale in cui siamo sprofondati.

Per questo noi continuiamo a credere nel nostro impegno a fianco di genitori e insegnanti perché crediamo che dobbiamo proprio a loro fiducia e sostegno affinché la loro opera si rinforzi e recuperi sul piano della cultura dei valori condivisi. Cominciamo o continuiamo a farlo fra noi, nelle nostre case e nelle nostre classi commentando ciò che è successo, stimolando una reazione indignata nei confronti di chi ha sbagliato e di solidarietà nei confronti di chi ne è vittima.

Con i ragazzi parliamo e commentiamo innalzando il livello della critica delle cose che non vanno e di apprezzamento della tanta positività, che spesso è nascosta ma esiste nel nostro Paese ( noi ne raccontiamo ogni tanto qualcuna specie sul piano della legalità ).

Una cultura nuova va costruita dal basso e da subito affinché ogni piccolino cominci a sentire che lo spazio accanto a sé è da condividere con gli altri, che l'aria che respira viene respirata anche dagli quelli accanto e che ogni bene va rispettato e tutelato perché c'è poco di personale e molto di collettivo nella vita che viviamo sin dai primi vagiti, sin dalle prime parole, dai primi passi e dai primi giochi che i nostri figli compiono.

Ecco mi sento in animo di invitare tutti noi a tornare al gusto di educare ai principi e ai valori fondamentali della vita e con l'occasione riscoprirli e ricominciare a viverli in prima persona.


Buon lavoro a tutti noi

Antonio Artegiani

3 commenti:

  1. Mi piaciono gli intenti manifestati,mi piace lo spirito dichiarato da lei e condiviso dal blog,mi piace il monito di "investire nei giovani per renderli migliori di noi,non più benestanti,ma migliori sì,con più valori di riferimento,con più rispetto per le regole,con più idea di comunità e di bene comune".Colgo l'invito a tornare al gusto di educare ai principi e ai valori fondamentali della vita e riscoprirli e ricominciare a viverli io in primis,mi piace questa ricetta della speranza!
    Riconosco che il lavoro è tanto e rimanere fermi ai sani principi ed ai sani valori non sempre è facile,ma ne vale e merita la pena di provare:insieme sarebbe anche più facile. Rita

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  2. E' bello vedere che non si è soli a provare queste sensazioni...Io personalmente trovo avvilente che si usino frasi suggestive e di etica ormai soltanto nella pubblicità! Anche soltanto parlare di questi argomenti è un modo per costruire e perchè circolino e non si abbia più vergogna e ci si senta isolati. Ricordo una conferenza molti anni fa dove un filosofo e/o scrittore non ricordo, molto giovane esordì nel suo intervento dicendo -il vero problema è la redenzione- dove intendeva in senso laico avere un significato etico della propria vita. Mi colpì e ancora lo ricordo, non credo si un caso. Occorre saper colpire in mezzo a tanti messaggi vuoti. Io per esempio ho riscoperto il valore di una morale e un'etica, datata e di un'altra epoca, ma vissuta nel rapporto quotidiano, rileggendo Piccole donne e i suoi seguiti, mi ha dato da riflettere.

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  3. Perchè non ci prendiamo un po' più sul serio e cominciamo a diffondere questa nostra idea di cultura e di educazione ( vedi anche mentecorpo.org ) e ci diamo il tempo del prossimo anno scolastico per seminare con incontri, relazioni, approfondimenti nelle scuole che conosciamo... cominciamo a diffondere questo blog a chi riusciamo a raggiungere amici, professori o maestre dei nostri figli... fino ad arrivare a facebook. Otteremo due ritorni importanti:
    1) sentirci meno soli e più utili
    2) non stare con le mani in mano ad aspettare che altri facciano, le idee in cui crediamo meritano determinazione e passione.
    ALLA FINE STAREMO MEGLIO SE PARTIAMO SUBITO PIUTTOSTO CHE STARE Lì A PENSARE COSA FARE E SE VALE LA PENA.
    Io ci sto, lo sapete... ( specie se mi torna la voce che mi ha abbandonato)
    Antonio

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