... chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
Giovanni Falcone

martedì 5 maggio 2009

il Consorzio Sviluppo e Legalità

[giovani coraggiosi 3 ]



Il Consorzio di Comuni Sviluppo e Legalità nasce, sotto l'egida della Prefettura di Palermo, il 30 maggio 2000, quando, in seguito all'emissione di provvedimenti definitivi di confisca di circa 200 ettari di terreni appartenuti a esponenti di spicco di cosa nostra, si è determinata l'esigenza di un loro utilizzo, in modo produttivo e a fini sociali. I terreni agricoli e i fabbricati rurali confiscati alla mafia, e assegnati ai Comuni aderenti dallo Stato, sono stati quindi affidati in concessione a titolo gratuito a cooperative sociali di nuova costituzione, ai sensi della legge 109/96. Oggi a distanza di sette anni, quello che un giornale locale definiva un sogno, è divenuto realtà . Sfruttando le risorse che erano dei boss e creando sviluppo per contrasto con l'illegalità , il Consorzio utilizza tutto il patrimonio confiscato a cosa nostra e ad esso assegnato per finalità produttive e sociali. Si è dimostrato che con l'impegno e il coinvolgimento delle istituzioni e della società civile è stato possibile far nascere da terreni improduttivi confiscati ai mafiosi nuovi posti di lavoro per giovani disoccupati, nuova economia pulita, attraverso la costituzione di cooperative specializzate nel settore agrituristico e delle colture biologiche. Sui 700 ettari di terra, oggi lavorano circa 90 persone, tra soci delle quattro Cooperative (Placido Rizzotto, Lavoro e non solo, Elios, Pio La Torre) e l'indotto che si è creato nel territorio.



Lucio Guarino ha ideato questa forma associativa, il Consorzio Sviluppo e Legalità , destinato a realizzare un progetto di recupero e di gestione dell'intero patrimonio a vocazione agricola, confiscato a cosa nostra, e distribuito in otto comuni dell'Alto Belice Corleonese, nel palermitano. Grazie a questa scelta, non solo si è consentito ai Comuni di esercitare, in maniera integrata, coordinata ed armonica, una funzione imposta dalla legge, ossia gestire il patrimonio confiscato a a "cosa nostra e assegnato agli enti locali, ma soprattutto è stato possibile acquisire un patrimonio immobiliare tale da giustificare la creazione di nuove iniziative imprenditoriali portate avanti da giovani disoccupati e disabili, che oggi si sostengono in maniera autonoma




Direttore del Consorzio di Comuni Sviluppo e Legalità , Lucio Guarino svolge un'intensa attività volta a rafforzare e diffondere la cultura della legalità in un contesto territoriale sofferto, ma desideroso di riscatto e cambiamento, nella consapevolezza che, per contrastare la criminalità mafiosa, occorre incidere sulle coscienze della gente. Il Consorzio Sviluppo e Legalità dimostra che ciò che la mafia aveva sottratto, col sopruso e con la forza dell'intimidazione, alla collettività può essere restituito alla società civile per consentire la creazione di cooperative sociali di giovani disoccupati e disabili, prevenendo e recuperando condizioni di disagio ed emarginazione, e per generare una imprenditoria sana e pulita che, attraverso lo sfruttamento dei beni confiscati, ha prodotto iniziative concrete e durature di recupero del territorio alla legalità , con la creazione di nuovi posti di lavoro e nel rispetto di uno sviluppo sostenibile.




Da un punto di vista produttivo, infatti, grazie al Consorzio si è creato un sistema integrato che ha dato origine a produzioni biologiche di qualità da collocarsi in segmenti di mercato altamente redditizi, e alle quali è stato attribuito un marchio capace di rappresentarle sul mercato, un marchio di legalità . Al contempo si è creato un modello per contrastare concretamente "cosa nostra" e per riscattare e dare un nuovo "marchio di legalità" ad un territorio, quello dell'Alto Belice Corleonese, che, sino ad oggi, è stato privato dalla mafia della sua naturale capacità di sviluppo e autodeterminazione, pur possedendo delle enormi potenzialità, per le risorse naturali, paesaggistiche, culturali presenti.

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