In linea di principio non siamo contrari al voto in condotta che, se ben usato, potrebbe diventare uno strumento efficace sia per la gestione del comportamento a scuola sia per provare a stimolare una azione più incisiva della famiglia sul piano del controllo e del contenimento di certi comportamenti.
Ci arrivano, però, in redazione non poche lamentele di genitori che si ritrovano in pagella un voto basso senza averne avuto sentore o, a richiesta, una accettabile giustificazione da parte della scuola.
Vorremmo sapere se nella vostra esperienza di insegnanti o di genitori avete la percezione di un uso distorto del voto in condotta, più come strumento punitivo, di alunno e famiglia, che educativo, cioè accompagnato dall'inevitabile impegno sul piano pedagogico per promuovere la crescita con un progetto di recupero e di miglioramento.
Aspettiamo vostre notizie al riguardo
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