... chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
Giovanni Falcone

martedì 26 maggio 2009

Sesso: il 64% delle donne sogna di tradire

Il 64% delle donne italiane sogna di tradire il marito ingegnere ( o comunque professionista, acculturato, idealista ) con il muratore ( o comunque pratico, concreto e essenziale )

Le donne si sposano con Giovanni, il ricco ingegnere, poi sognano Gino il muratore. Parola di Annamaria Bernardini de Pace, matrimonialista . Per la Bernardini i tradimenti sono in costante crescita, specie tra le donne: il 64% dice che, se avesse la possibilita', lo farebbe. Secondo gli esperti la scappatella funziona oggi come un antidepressivo naturale, che regala l'occasione di uscire dalla monotonia della quotidianita'. Ma resta sempre ' un'esperienza devastante '.

TEMPI DIFFICILI ( anche in questo campo )
PER CHI HA STUDIATO !



SI GRADISCONO COMMENTI

domenica 24 maggio 2009

I GENITORI BOCCIANO LA SCUOLA DEI TAGLI

I genitori italiani hanno detto NO ad un tempo scuola breve, sbrigativo, sommario.
La scuola delle 24 / 27 ore della Gelmini non soddisfa nessuno.
Nelle domande di iscrizione in Umbria sono state richieste
le 30 ore settimanali dal 72,8% dei genitori
le 40 ore settimanali dal 25,3%
le 27 ore settimanali dal 1,5%
le 24 ore solamente dal 0,4%.

Molti genitori hanno compilato, fatto protocollare, consegnato alle scuole
un modello integrativo di iscrizione e riconferma dell'attuale offerta formativa, esprimendo la forte volontà di mantenere una scuola di qualità: tempo, compresenze, competenze, corresponsabilità degli insegnanti, uscite didattiche, strumenti per affrontare difficoltà e disagi.
Decine di migliaia di genitori in tante città di tutta Italia hanno richiesto più istruzione.

DI' LA TUA

sabato 23 maggio 2009

Caro alunno, ti scrivo...

Maria Giovanna Pampanin, 60 anni, di Agordo, Belluno, ex insegnante, aveva un vecchio debito con gli alunni di una sua classe. Nel 2007 assegno' un libro di esercizi per le vacanze, ma rientrata a scuola non trovo' mai il tempo di correggerli. Ora che e' andata in pensione, senza aver fatto il lavoro, ha spedito a ogni studente una busta con 8,50 euro di rimborso per l'acquisto del libro e un biglietto di scuse. Una buonissima azione, adesso si spera che risolva il problema dei due 45enni in terza elementare che aspettano le pagelle.
[Fonte: Corriere del Veneto]

la “Nave della legalità”

23 maggio 17 anni dopo la strage di Capaci approda a Palermo la “Nave della legalità”, che raccoglie migliaia di ragazzi e giovani da tutta Italia per testimoniare contro la mafia e per la legalità, per il rispetto del prossimo e delle reogle, per affermare pubblicamente la propria convizione di lottare contro ogni sopraffazione, violenza, mafiosità.

Un grande segnale di speranza ed anche di sfida da parte dei ragazzi. Uno di loro al TG1 richiama i GENITORI, sin dalla nascita, AD EDUCARE I PROPRI FIGLI AL RISPETTO DELLA LEGALITA'. Parole importanti tanto più perchè dette da un ragazzo. Riflettiamo gente, riflettiamo. ( vedi il video del TG1 di oggi sul sito della RAI ).
Non appena il video sarà su youtube proveremo a pubblicarlo.

17 anni fa morirono falciati dall'esplosione mafiosa a Capaci:
Giovanni Falcone
sua moglie, Francesca Morvillo, magistrato
e agli agenti di scorta Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani.
PER NON DIMENTICARE, RACCONTIAMOLO AI NOSTRI FIGLI E AI NOSTRI ALUNNI


Piccolo suggerimento da far leggere ai ragazzi più giovani:
"PER QUESTO MI CHIAMO GIOVANNI" autore Luigi Garlando - ed. Fabbri editori

lunedì 18 maggio 2009

AMMAZZATECI TUTTI: giovani contro tutte la mafie



[giovani coraggiosi /4 ]





Continuiamo a presentarvi giovani e movimenti coraggiosi capaci di lottare per un mondo migliore. Anche questa volta un movimento capace di alzare la voce contro la criminalità organizzata rischiando in prima persona con la vita ma anche offrendo un esempio, come pochi, di impegno civile, di senso dello stato, di volontà di riscatto.
Sono alcune delle, fortunatamente tante, voci che si alzano contro le mafie, il malcostume, l'immoralità: e sono giovani.
Il nostro blog vuole essere uno strumento per far conoscere e dare risonanza a queste iniziative importanti di giovani che lavorano e lottano per farci credere in un mondo migliore di quello che noi abbiamo consegnato loro.
GRAZIE
Ammazzateci tuttiè il nome del movimento anti-'ndrangheta sorto su iniziativa spontanea dei giovani a Locri (RC) negli ultimi mesi del 2005, ossia all'indomani dell'omicidio del vicepresidente del consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno. Inizialmente composto da soli ragazzi (per lo più studenti liceali ed universitari), il Movimento nei mesi successivi alla sua nascita ha incontrato il sostegno fattivo anche degli adulti, e nello specifico dei familiari vittime di 'ndrangheta.Ben presto il Movimento, grazie alla rete e ad internet è riuscito ad unire ragazze e ragazzi da tutta Italia che, all'appello di "giovani contro tutte le mafie!" ha unito e continua ad unire in un unico grido ed in un grande movimento antimafie su scala nazionale la meglio gioventù italiana italiana nella lotta contro le mafie e per la legalità: dalla Sicilia, alla Campania, alla Lombardia, al Lazio, alla Puglia, al Veneto, i coordinamenti del Movimento si stanno costituendo oramai in tutto il Paese.

Intervista alla Gelmini sulla Scuola

da "Il Mattino" del 17/05/2009

Pronta la riforma delle superiori. Esame di terza media: slittano le nuove regole

Sulla scuola italiana sta per abbattersi una "tempesta" di numeri: nei licei e in tutti gli istituti secondari superiori si prevede a breve scadenza un'iniezione massiccia di cognizioni scientifico-matematiche. E' la rivincita delle scienze esatte sulla filologia classica. «E' la tendenza del nostro tempo», precisa il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini. Tra un paio di settimane il riordino delle scuole superiori approderà in Consiglio dei ministri e, sostiene il ministro, si tratterà di «una riforma epocale».

Perché, ministro, definisce la sua riforma "epocale"? «Perché è la prima vera riforma della scuola da qualche decennio a questa parte. Diciamo dal 1923, dai tempi della Riforma Gentile. Io ho seguito la strada tracciata dalla Moratti».

Quali sono i cardini di questa riforma? «Il cardine è uno solo: che si fa finalmente ordine nel sistema delle superiori razionalizzando i corsi e gli indirizzi. Ridurremo gli indirizzi di studio dei licei da 510 a 9 e degli istituti tecnici da 204 a 11».

Quali saranno i nuovi indirizzi? «Per i licei resteranno il classico, lo scientifico, il linguistico e l'artistico. Quest'ultimo avrà, a sua volta, tre nuovi indirizzi. Si aggiungeranno, inoltre, due nuovi licei: il musicale-coreutico e il liceo delle scienze umane». Che cos'è il liceo musicale-coreutico? «E' un liceo legato alle arti musicali, al coro, al canto e alla danza».

Diceva che anche gli indirizzi di studio degli Istituti tecnici verranno "razionalizzati"... «Sì. Saranno suddivisi in due macro-aree: un settore economico e un settore tecnologico. Così daremo un senso anche agli Istituti tecnici».

Un senso, lei dice. Ma qual è la filosofia complessiva del suo progetto di riforma della scuola? «Lo spirito è quello di rilanciare l'educazione tecnica e professionale. In un'epoca di crisi come l'attuale i ragazzi possono avere delle opportunità puntando molto sugli Istituti tecnici, che non sono scuole di serie B rispetto ai licei, come qualcuno pensa. Credo molto nella formazione tecnica: è quello che il mercato chiede».

Quindi, più Istituti tecnici e meno licei: è questa la sua ricetta? «Non voglio denigrare i licei. Ma riaffermo che gli Istituti tecnici sono scuole di grande dignità e che in questo momento rispondono meglio alle esigenze del mercato. Non bisogna fare il liceo per forza e sono sicura che il segnale sarà recepito dai ragazzi».

Ma ci sarà più matematica anche nei licei? «Sì, è la tendenza. Pur mantenendo l'impostazione tradizionale, anche nei licei verrà potenziato l'insegnamento della matematica».

E le lingue straniere? «Potenzieremo l'inglese. Alla scuola media le famiglie potranno decidere se avvalersi delle ore dedicate alla seconda lingua per permettere ai loro figlioli di seguire soltanto corsi di Inglese. E al liceo classico ci sarà l'obbligatorietà della lingua inglese per tutti e cinque gli anni di corso».

E' vero che il debutto della nuova versione dell'esame di terza media slitta al prossimo anno? «Sì, è vero. Il sistema di valutazione che abbiamo messo in piedi slitterà all'anno prossimo perché deve fare tutto l'iter del Consiglio di Stato e creerebbe disagio farlo a soli 5 giorni dall'esame. Vorrà dire che, per quest'anno, ci resterà la novità del voto in condotta».

A proposito, lei è soddisfatta di questa novità? Le risulta che i fenomeni di bullismo a scuola stiano diminuendo? «Certo, come no. I riscontri ci sono: nel primo quadrimestre alle superiori c'è stata una valanga di 5. Decine di migliaia di 5 in condotta. I ragazzi ora cominciano a preoccuparsi perché 5 vuol dire perdere l'anno. Finché si scherzava, nel primo quadrimestre... ma ora il ragazzo sa che se prende 5 viene bocciato, quindi è un deterrente molto forte. Gli insegnanti sono molto contenti perché è uno strumento grazie al quale possono controllare meglio la classe».

Ministro, lei ha detto di voler legare al merito le carriere e i salari dei professori. Ne consegue che i presidi potranno chiamare gli insegnanti che vogliono, quelli che ritengono più preparati, infischiandosene delle graduatorie.

Quale sarà il criterio di scelta dei presidi? E che cosa diranno gli insegnanti che finora se ne sono stati buoni buoni in fila indiana ad aspettare il loro turno? «E' un argomento veramente complesso, che stiamo studiando. Ci sono anche delle proposte depositate in Parlamento e c'è un confronto con l'Associazione nazionale Presidi e con i sindacati. E' un tema cruciale, perché senza valutazione non c'è qualità».

Sì, ma come valutare i professori già in graduatoria? «E' materia di riflessione. Ancora non c'è una proposta, credo che ci sarà nel giro di un mese, un mese e mezzo. Il sistema scolastico inglese, che è tornato ad essere di qualità, è partito con Tony Blair dalla valutazione delle scuole. Gli ispettori di Sua Maestà andavano nelle scuole a vedere come insegnavano i professori e da lì la scuola inglese, che era ridotta molto male negli anni 90, è ripartita. Da qui bisogna ripartire pure noi, la valutazione è tutto».

Basterà l'adozione di un codice etico contro i nepotismi a risollevare le sorti dell'Università? «Stiamo studiando tante norme che, tutte insieme, segneranno la rivoluzione copernicana delle Università. O si cambia o l'Università italiana va verso il declino. Questa è l'ultima occasione per rilanciare l'Università e per rilanciare anche una mentalità, quella del merito e della qualità, per cui una persona brava può andare avanti anche con pochi mezzi economici. Le Università sono fatte non per dare posti di lavoro, ma per premiare i ricercatori più bravi».

SONO GRADITI COMMENTI

domenica 17 maggio 2009

17 MAGGIO una giornata contro l'intolleranza sessuale

Nata su iniziativa di Louis-Georges Tin curatore del Dictionnaire de l’homophobie (Presses Universitaires de France, 2003), si celebra il 17 maggio di quest'anno la V Giornata mondiale contro l'omofobia.

Sono più di 40 le nazioni che aderiscono con varie iniziative alla giornata contro l'omofobia, e lo scorso anno il supporto è arrivato anche dal Parlamento europeo con una Risoluzione sull'omofobia in Europa.

Anche quest'anno prosegue la campagna di sensibilizzazione delle istituzioni (Comuni, Province e Regioni) affinché approvino un ordine del giorno contro l'omofobia.

PER SAPERNE DI PIU', su questa giornata e sul significto della lotta alla omofobia consultate: http://www.omofobia.it/domande.html

venerdì 8 maggio 2009

Il primo vero grande tracollo: l'etica personale

Ascoltando qua e là le tante trasmissioni prima sul tracollo finanziario, poi sulle malefatte nelle amministrazioni pubbliche, poi sulle furberie disseminate a molti livelli nel paese e ultimamente sul terremoto l'analisi più ricorrente è quella che fa risalire molto, se non tutto ad una crisi della etica personale.

Ne avevamo avuto sentore da tempo e ne abbiamo conferme frequenti: dalla raccapricciante cialtroneria con cui vengono amministtrati beni e risorse pubbliche alle ruberie e raggiri quotidiani tutto depone per una cultura dilagante e, almeno apparentemente, vincente dove diventa sempre più prioritario il proprio tornaconto ad ogni costo.

Gli analisti denunciamo ma non si intravedono soluzioni ? Insomma come se ne esce ? Quale strada può darci una speranza.

La ricetta della speranza è investire sulle generazioni future, sui dirigenti di domani attraverso una nuova morale con cui educare i nostri figli.
Ormai quelli venuti su con pochi scrupoli difficilmente sapranno cambiare... occorre nell'immediato affidarsi agli altri, quelli con una coscienza civile e una lealtà di fondo, controllare il più possibile che gli spregiudicati non abbiano la meglio nel gestire la cosa pubblica ad ogni livello politico, dirigenziale, amministrativo, manageriale.

Ma poi, o forse già da subito, occorre mettere in campo strategie a più lungo respiro per non restare in affanno a lungo e non arrivare domani con il fiato sul collo senza aver seminato oggi con uan educazione più attiva e responsbaile.

Per saper ripartire occorre investire su famiglie e scuola per pensare ad un mondo migliore di quello che abbiamo saputo costruire noi. E non c'è tempo da perdere: occorre iniziare da oggi e non da domani.

Affinché la cultura del rispetto, della legalità, della responsabilità abbia voce, gran voce nella educazione delle nuove generazioni occorre cominciare da subito.

In un certo senso è un po' questo il mandato che ci siamo dati fondando questo blog, lo sentiamo come nostro e vorremmo contagiarlo a più persone possibile.

Investire nei giovani per renderli migliori di noi, non più benestanti di noi, ma migliori sì, con più valori di riferimento, con più rispetto delle regole, con più idea di comunità e di bene comune. O capiamo questo e ci adoperiamo per realizzarlo oppure, secondo me, rischiamo di perdere la speranza di una via d'uscita dal pantano morale e valoriale in cui siamo sprofondati.

Per questo noi continuiamo a credere nel nostro impegno a fianco di genitori e insegnanti perché crediamo che dobbiamo proprio a loro fiducia e sostegno affinché la loro opera si rinforzi e recuperi sul piano della cultura dei valori condivisi. Cominciamo o continuiamo a farlo fra noi, nelle nostre case e nelle nostre classi commentando ciò che è successo, stimolando una reazione indignata nei confronti di chi ha sbagliato e di solidarietà nei confronti di chi ne è vittima.

Con i ragazzi parliamo e commentiamo innalzando il livello della critica delle cose che non vanno e di apprezzamento della tanta positività, che spesso è nascosta ma esiste nel nostro Paese ( noi ne raccontiamo ogni tanto qualcuna specie sul piano della legalità ).

Una cultura nuova va costruita dal basso e da subito affinché ogni piccolino cominci a sentire che lo spazio accanto a sé è da condividere con gli altri, che l'aria che respira viene respirata anche dagli quelli accanto e che ogni bene va rispettato e tutelato perché c'è poco di personale e molto di collettivo nella vita che viviamo sin dai primi vagiti, sin dalle prime parole, dai primi passi e dai primi giochi che i nostri figli compiono.

Ecco mi sento in animo di invitare tutti noi a tornare al gusto di educare ai principi e ai valori fondamentali della vita e con l'occasione riscoprirli e ricominciare a viverli in prima persona.


Buon lavoro a tutti noi

Antonio Artegiani

martedì 5 maggio 2009

il Consorzio Sviluppo e Legalità

[giovani coraggiosi 3 ]



Il Consorzio di Comuni Sviluppo e Legalità nasce, sotto l'egida della Prefettura di Palermo, il 30 maggio 2000, quando, in seguito all'emissione di provvedimenti definitivi di confisca di circa 200 ettari di terreni appartenuti a esponenti di spicco di cosa nostra, si è determinata l'esigenza di un loro utilizzo, in modo produttivo e a fini sociali. I terreni agricoli e i fabbricati rurali confiscati alla mafia, e assegnati ai Comuni aderenti dallo Stato, sono stati quindi affidati in concessione a titolo gratuito a cooperative sociali di nuova costituzione, ai sensi della legge 109/96. Oggi a distanza di sette anni, quello che un giornale locale definiva un sogno, è divenuto realtà . Sfruttando le risorse che erano dei boss e creando sviluppo per contrasto con l'illegalità , il Consorzio utilizza tutto il patrimonio confiscato a cosa nostra e ad esso assegnato per finalità produttive e sociali. Si è dimostrato che con l'impegno e il coinvolgimento delle istituzioni e della società civile è stato possibile far nascere da terreni improduttivi confiscati ai mafiosi nuovi posti di lavoro per giovani disoccupati, nuova economia pulita, attraverso la costituzione di cooperative specializzate nel settore agrituristico e delle colture biologiche. Sui 700 ettari di terra, oggi lavorano circa 90 persone, tra soci delle quattro Cooperative (Placido Rizzotto, Lavoro e non solo, Elios, Pio La Torre) e l'indotto che si è creato nel territorio.



Lucio Guarino ha ideato questa forma associativa, il Consorzio Sviluppo e Legalità , destinato a realizzare un progetto di recupero e di gestione dell'intero patrimonio a vocazione agricola, confiscato a cosa nostra, e distribuito in otto comuni dell'Alto Belice Corleonese, nel palermitano. Grazie a questa scelta, non solo si è consentito ai Comuni di esercitare, in maniera integrata, coordinata ed armonica, una funzione imposta dalla legge, ossia gestire il patrimonio confiscato a a "cosa nostra e assegnato agli enti locali, ma soprattutto è stato possibile acquisire un patrimonio immobiliare tale da giustificare la creazione di nuove iniziative imprenditoriali portate avanti da giovani disoccupati e disabili, che oggi si sostengono in maniera autonoma




Direttore del Consorzio di Comuni Sviluppo e Legalità , Lucio Guarino svolge un'intensa attività volta a rafforzare e diffondere la cultura della legalità in un contesto territoriale sofferto, ma desideroso di riscatto e cambiamento, nella consapevolezza che, per contrastare la criminalità mafiosa, occorre incidere sulle coscienze della gente. Il Consorzio Sviluppo e Legalità dimostra che ciò che la mafia aveva sottratto, col sopruso e con la forza dell'intimidazione, alla collettività può essere restituito alla società civile per consentire la creazione di cooperative sociali di giovani disoccupati e disabili, prevenendo e recuperando condizioni di disagio ed emarginazione, e per generare una imprenditoria sana e pulita che, attraverso lo sfruttamento dei beni confiscati, ha prodotto iniziative concrete e durature di recupero del territorio alla legalità , con la creazione di nuovi posti di lavoro e nel rispetto di uno sviluppo sostenibile.




Da un punto di vista produttivo, infatti, grazie al Consorzio si è creato un sistema integrato che ha dato origine a produzioni biologiche di qualità da collocarsi in segmenti di mercato altamente redditizi, e alle quali è stato attribuito un marchio capace di rappresentarle sul mercato, un marchio di legalità . Al contempo si è creato un modello per contrastare concretamente "cosa nostra" e per riscattare e dare un nuovo "marchio di legalità" ad un territorio, quello dell'Alto Belice Corleonese, che, sino ad oggi, è stato privato dalla mafia della sua naturale capacità di sviluppo e autodeterminazione, pur possedendo delle enormi potenzialità, per le risorse naturali, paesaggistiche, culturali presenti.

"storie per fare le cose"

Salve, mi chiamo Caterina Comi, sono mamma di due bambini e anche psicologa e psicoterapeuta. Ho pubblicato "Storie per fare le cose", libro destinato ai genitori di storie e storielle per bambini. Sono le storie che mi sono servite per superare i momenti critici, di fretta e mille cose che noi mamme abbiamo sempre da fare, e i nostri figli si oppongono "al flusso" con le loro richieste di attenzione, le loro esigenze e loro opposizioni.
Io ho trovato questo sistema, mi invento una storia, possibilmente con loro protagonisti, possibilmente attinente alla cosa che devono fare e si supera il momento senza dover ricorrere ad azioni d forza! Ecco queste sono le mie storie, le mie dritte da passarsi tra mamme, babbi, nonni, educatori...
Ho aperto anche il blog del libro dove si trova la prima storia, quella per lavarsi i denti, http://storieperfarelecose.wordpress.com/ e mi farebbe piacere una vostra visita, magari uno scambio di link.
Qui i dati del libro http://www.pascaleditrice.it/modules.php?op=modload&name=books&file=index&req=view_book_details&bkid=68&highlight=storie+per+fare+le+cose


Grazie per l'attenzione
Caterina Comi

domenica 3 maggio 2009

chiariamo la nostra mission

Abbiamo provato a ridefinire meglio il titolo e sottotitolo del nostro blog. Al fine di non essere equivocati vogliamo chiarire meglio la mission di questo blog che non è tanto quella di far ritrovare genitori e insegnanti a DIALOGARE sul presente e futuro della scuola pubblica, che è comunque argomento che ci interessa e al quale vorremo anche contribuire, ma che non è l'obiettivo primario di questo blog.
Siamo convinti che al di là delle battaglie politiche giuste e sacrosante per difendere e rilanciare la scuola pubblica esiste una EMERGENZA EDUCATIVA che si manifesta in un disorientamento che coinvolge famiglie e scuola. I bambini poi ragazzi non sono sostenuti adeguatamente nel loro impegno di crescita, nel loro lavoro di costruizione della propria personalità e nella definizione di quali valori e regole mettere a fondamento dei propri comportamenti.
PERCEPIAMO CHE SI STA PERDENDO LA BUSSOLA su come educare i figli in un mondo in continua evoluzione che sfida se stesso e le certezze di tutti noi. Fra queste anche quelle relative a come educare OGGI, in questa condizione data.
Noi vorremmo offrire una piattaforma di confronto fra genitori e insegnanti per incontrarsi e ripensare un modo diverso e più efficace di svolgere il proprio, inevitabile ed insostuibile ruolo di educatori: questo è il nostro progetto e anche la nostra sfida.... vedremo in quanti ci staranno a coglierla, utilizzarla, valorizzarla con la propria partecipazione.

sabato 2 maggio 2009

Vasco grande artista...ma poteva usare altre parole

Ieri Vasco ha contato magistralmente al Concerto del 1° maggio, ma forse se avesse solo cantato ci avrebbe risparmiato alcune parole dette dal palcoscenico ai giovani presenti.

«Non date troppo ascolto a quello che sentite in televisione. Soprattutto nei telegiornali. Pensate di più al vostro mondo, quello fatto di piccole cose, i vostri amici, le vostre compagnie, i vostri ritrovi, i vostri bar, i vostri amori. Quelle sono le cose che contano».

Al di là delle sue intenzioni queste parole hanno un che di diseducativo di forte impatto. Non è vero che chiudersi in sè, nel proprio mondo piccolo e limitato aiuta i ragazzi a contare di più, a costruire un mondo migliore... occorre spronare i giovani a saper scegliere e costruire così il proprio futuro attraverso la partecipazione e anche la capacità di ascoltare coloro che con un senso del bene comune raccontano il mondo. Forse non sono molti... occorre saperli riconoscere e per questo spronare i ragazzi alla PARTECIPAZIONE e non alla chiusura nel proprio piccolo mondo quotidiano può essere il giusto messaggio per un 1° MAGGIO DI CAMBIAMENTO.

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