... chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
Giovanni Falcone

mercoledì 7 ottobre 2009

20.47 - Berlusconi: «Non mi interessa cos'ha detto Napolitano»
«Non mi interessa quello che ha detto il capo dello Stato. Mi sento preso in giro e non mi interessa».

20.45 - Berlusconi: «La sinistra si è impadronita della Corte Costituzionale»
«Siamo assolutamente convinti, anche dopo questa sentenza, dell'indispensabilità dell'essere noi qui a salvaguardare l'Italia e gli italiani di fronte a questa sinistra che si è impadronita della Corte Costituzionale e che ha prodotto una sentenza assolutamente politica». Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, prima di entrare a Palazzo Grazioli al termine della visita alla mostra 'Il potere e la grazia'.

20.37 - Napolitano: «Tutti sanno che sto dalla parte della Costituzione»
«Tutti sanno da che parte sta il presidente della Repubblica. Sta dalla parte della Costituzione, esercitando le sue funzioni con assoluta imparzialità e in uno spirito di leale collaborazione istituzionale». È quanto si legge in una nota diffusa dal Quirinale dopo che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, parlando con i giornalisti, ha detto tra l'altro: «Il capo dello Stato sapete da che parte sta...».

20.30 - Pd: «Inaccettabili le parole del premier»
Sono «inaccettabili» le parole del premier Berlusconi contro il presidente Napolitano e contro la Corte Costituzionale. Così i capigruppo del Pd alla Camera e al Senato, Antonello Soro e Anna Finocchiaro, hanno sintetizzato l'esito della riunione della segreteria allargata ai rappresentanti delle mozioni. Il Pd difende la Corte e la sentenza che «non è politica», nonchè il capo dello Stato, e sottolinea che dal pronunciamento della Consulta non derivano le dimissioni del governo, che devono avvenire in Parlamento su questioni politiche

20.16 - Berlusconi: «Viva Berlusconi»
«Queste cose qua mi caricano, agli italiani li caricano: viva gli italiani, viva Berlusconi». Così il premier Silvio Berlusconi, conversando con i giornalisti mente usciva da palazzo Grazioli, ha concluso il suo ragionamento sulla decisione della Consulta di bocciare il lodo Alfano.

20.10 - Napolitano: «E' la consulta a decidere sulla costituzionalità delle leggi»

20.03 - Berlusconi: «Rischio di alterare i poteri dello stato»
«Non posso non rispettare il responso della Corte Costituzionale nel quadro di un sistema democratico. Prendo atto tuttavia che questo sistema, soprattutto per le modalità con cui vengono eletti i membri della Corte, rischia di alterare nel tempo un corretto equilibrio fra i poteri dello Stato, i quali traggono tutti origine dalla sovranità del popolo». È la dichiarazione, diffusa da Palazzo Chigi, con la quale il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi commenta la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano. «La solidità di questo governo non è in alcun modo intaccata da questo pronunciamento - dice Berlusconi - nè tanto meno la mia volontà di proseguire con determinazione nel mandato ricevuto dal popolo e rinnovato in tutte le più recenti competizioni elettorali. Una volontà che si rafforza e che riceve ogni giorno il sostegno compatto e solidale della volontà politica della maggioranza che sostiene l'attuale governo». «Per il resto - conclude il presidente del Consiglio - non ho il minimo dubbio che le accuse infondate e risibili che ancora mi vengono rivolte cadranno sotto il vaglio di magistrati onesti, indipendenti e ossequienti alla legge e alla propria coscienza».

20.00 - Berlusconi: «Napolitano presidente di parte»
«Il Capo dello Stato sapete voi da che parte sta: abbiamo giudici della Corte Costituzionale eletti da tre capi dello Stato della sinistra che fanno della Consulta non un organo di garanzia ma un organo politico». Lo ha affermato il premier Silvio Berlusconi conversando con i giornalisti mentre usciva da palazzo Grazioli.

19.55 - Alfano annulla visita in Spagna

19.49 - Pd, riunione Bersani, Franceschini e Marino

19,39 - Berlusconi: «Vado avanti, la corte è di sinistra. Queste cose mi fanno un baffo».

19.30 - Fassino, Pd: «Berlusconi rispetti sentenza»
«Mi auguro ora che in Berlusconi e nella maggioranza di destra si accantoni definitivamente la teoria del complotto e prevalga la consapevolezza che le sentenze della Corte Costituzionale si rispettano». Lo ha detto Piero Fassino, deputato del Partito democratico. «D'altra parte Berlusconi ha tutta la possibilità di far valere le proprie ragioni in tribunale senza sottrarsi al rispetto di leggi che, come ha ribadito la Consulta,- ha concluso Fassino - devono essere uguali per tutti i cittadini».

19.10 - La notizia su tutte le tv straniere
Turisti incuriositi, calca di giornalisti italiani e stranieri (la Tv tedesca e francese, le principali agenzia di stampa internazionali), tutti assieme hanno da stamani atteso la sentenza sul lodo Alfano davanti alla Consulta. Molti gli stranieri in viaggio a Roma che, incuriositi dalle telecamere, hanno iniziato a fare delle foto ai giornalisti mentre qualcuno ha cercato di capire cosa stesse succedendo di così importante in Italia.

18.55 - Franceschini, Pd: «Ristabilita uguaglianza davanti alla legge»
La Consulta ha «ristabilito il principio dell'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge». Lo ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini. «Il supremo organo di garanzia del nostro ordinamento, la Corte Costituzionale - ha detto Franceschini a Montecitorio - ha semplicemente ristabilito il principio dell'uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge. Tutti siamo uguali davanti alla legge - ha concluso - anche i potenti».

18.47 - Di Pietro, Idv: «Lo avevamo detto»
«Noi lo abbiamo detto subito, sin da quando ci riunimmo a piazza Navona in migliaia per gridare allo scandalo su questa legge che Berlusconi si è fatto per sistemare i suoi processi. Già allora, ci rivolgemmo al capo dello Stato per pregarlo di non firmare questo scempio di incostituzionalità e immoralità». Lo afferma il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, commentando la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano. «Spero che da oggi, alla luce della decisione della Consulta - conclude - il presidente del Consiglio la smetta di fare leggi a proprio uso e consumo, si dimetta dall'incarico e vada a fare quello che da 15 anni si ostina a non voler fare: l'imputato.

18.42 - Donadi, Idv: «La Consulta ha bocciato non solo il Lodo ma una maggioranza che da 15 anni con arroganza e spregio delle istituzioni obbliga il Parlamento ad approvare leggi palesemente incostituzionali al solo scopo di garantire un'indebita impunità a Silvio Berlusconi», afferma il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera Massimo Donadi. «Per questo - aggiunge - il governo ora ha il dovere morale di dimettersi e il presidente del consiglio di fare quello che qualsiasi altro italiano nelle sua condizioni dovrebbe fare: l'imputato. L'Italia dei Valori chiede che si vada subito ad elezioni»

18.42 - «Mi pare che la decisione metta un punto fermo e dica che senza una legge costituzionale Berlusconi e le alte cariche sono cittadini come tutti gli altri e sono tenuti a sottoporsi a giudizio. Berlusconi continui a fare il suo mestiere sapendo che deve andare a sentenza». Pier Luigi Bersani commenta così la decisione della Corte Costituzionale sul lodo Alfano.

18.38 - «La Corte Costituzionale ha riconosciuto la palese incostituzionalità del cosiddetto 'Lodo Alfano': viene così eliminato dal mondo giuridico il maldestro tentativo di violare, con legge ordinaria, il sistema costituzionale ed il fondamentale principio di uguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge», afferma Leoluca Orlando, portavoce nazionale di IDV, per il quale è stata così cancellata una legge «vergognosa». «L'Idv ha raccolto un milione di firme per eliminare una legge che oltre che incostituzionale è esempio di barbarie ed inciviltà etica e istituzionale. La sentenza della Corte Costituzionale - prosegue - rende inutile il referendum ma dimostra come fosse fondata l'indignazione dei cittadini, e come le perplessità espresse sulla firma da parte del Capo dello Stato avessero oltre che un fondamento etico, anche un fondamento giuridico e costituzionale»

18.37 - «La più alta corte italiana delibera che la legge che garantisce l'immunità al premier Berlusconi è incostituzionale»: con questa Breaking News la Bbc ha immediatamente ripreso il flash dell'Ansa. Anche Sky News britannica ha dato la notizia come flash. 18.38 - «Il presidente Berlusconi farà bene a prendere le valige e a cambiare aria». «Per l'Italia dei Valori è un buon giorno oggi. È la vittoria del diritto, dell'Italia dei Valori e di un milione di cittadini che hanno firmato per mandare gambe all'aria questa porcheria».

FACCIAMO IL PUNTO. Sono due i dibattimenti in cui è imputato a Milano Silvio Berlusconi e che devono ricominciare dopo la decisione della Consulta di dichiarare illegittimo il Lodo Alfano. Un terzo procedimento, quello cosiddetto Mediatrade è ancora in fase di indagini preliminari e il pm Fabio De Pasquale starebbe lavorando per redigere l'avviso di chiusura delle indagini che, di norma, prelude alla richeista di rinvio a giudizio. In fase di dibattimento si trovano il processo sulle presunte irregolarità nella compravendita di diritti televisivi da parte di Mediaset che vedono imputati il premier e parte del management Fininvest e quello in cui Berlusconi è imputato per corruzione in atti giudiziari con l'avvocato inglese David Mills. In quest'ultimo processo la posizione del premier era stata stralciata e il dibattimento a suo carico sospeso per via del Lodo Alfano, ma i giudici della decima sezione del tribunale di Milano l'hanno proseguito per Mills che è stato condannato a quattro anni e sei mesi. Proprio venerdì, 9 ottobre, comincerà per l'avvocato inglese il processo d'appello in cui Berlusconi è stato chiesto come teste dalla difesa. Diversa la scelta dei giudici della Prima sezione del Tribunale che avevano il processo per tutti nella vicenda della compravendita dei diritti. In questo dibattimento, il premier e gli altri imputati sono accusati di una serie di reati societari per aver, nella ricostruzione dell'accusa, creato fondi neri 'gonfiandò i costi dei diritti. I giudici avevano accolto una contestazione suppletiva del pm de Pasquale relativa a una frode fiscale riferita agli anni 2000-2003 che ha portato allo slittamento in avanti della prescrizione di quattro anni, cioè al marzo del 2012. Nel processo Mills, Berlusconi è invece accusato di aver dato al legale inglese 600mila dollari perchè facesse dichiarazioni reticenti in due vecchi processi milanesi: All Iberian e quello sulla corruzione nella Guardia di Finanza. Il lodo Alfano, infine, avrà un riflesso anche a Roma, dove il gip dovrà decidere sulla richiesta di archiviazione di un procedimento nei riguardi del premier: Berlusconi è indagato per istigazione alla corruzione per un presunto tentativo di avvicinamento, a ridosso dell'approvazione della Legge Finanziaria del governo Prodi, di alcuni parlamentari della maggioranza per convincerli a passare con l' opposizione con l' obiettivo di far cadere il governo. Il gip aveva inviato gli atti alla Corte costituzionale, ritenendo che il lodo Alfano, per la sua formulazione, si applicasse anche alla fase del «procedimento» e non solo a quella del «processo» e pertanto violasse più principi costituzionali.

18.33 - Da Palazzo della Consulta è stato diffuso il seguente comunicato: «La Corte costituzionale, giudicando sulle questioni di legittimità costituzionale poste con le ordinanze n. 397/08 e n. 398/08 del Tribunale di Milano e n. 9/09 del GIP del Tribunale di Roma ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 1 della legge 23 luglio 2008, n. 124 per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione. Ha altresì dichiarato inammissibili le questioni di legittimità costituzionale della stessa disposizione proposte dal GIP del Tribunale di Roma.

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