... chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
Giovanni Falcone

venerdì 30 ottobre 2009

Cobas Scuola Perugia: MEGLIO TARDI CHE MAI!

Sono giorni e giorni che vedo circolare nella mailing list pubblicità di iniziative politiche, campagne elettorali per le primarie etc.etc. che io reputo assolutamente legittime anche se reputo discutibile chi usa questo spazio per scopi non propriamente inerenti alle tematiche in oggetto.
Fin qui niente di male anche perché secondo me è bene che solleviamo l'interesse delle varie forze politiche specialmente in vista delle elezioni, momenti nei quali sono sicuramente più permeabili alle tematiche della 'base'.
Come responsabile lavoro di rifondazione ho sempre mantenuto un profilo basso su questo evitando anche di invitare le/i membr* del forum alle iniziative, numerose, che abbiamo messo in campo anche perchè ritengo che più ampio, articolato e trasversale continuerà ad essere il movimento e più incisive possano essere le sue conquiste.
Da qui, però, a digerire anche le ingiuste accuse dell'amico renato cipolla ("
La Scuola, infatti, è iniziata da un mese e mezzo; i precari, docenti e non docenti, sono in lotta in tutta Italia da oltre due mesi; lotta assolutamente autonoma, poiché tutti i Partiti politici si sono ben guardati dall'appoggiarla, anche perché, chi più, chi meno, sono tutti responsabili dell'agonia in cui da anni versa la Scuola")
il passo è troppo lungo.
Sulle responsabilità posso anche concordare, anche se tutti sanno quanto eravamo contrari a questa impostazione, ma sull'appoggio voglio che sia chiaro che rifondazione non sta in prima linea per esplicita scelta politica, perchè pensa che il movimento debba avere una sua autonomia.
Tanto è vero che numeros* compagn* in incognito e senza bandiera stanno lavorando alacremente dentro al coordinamento senza alcuna opera di proselitismo, ben diversamente da chi si appalesa solo per invitarci a votare o ad andare ad una certa iniziativa politica.
Come avrete notato dalla mail precedente anche io personalmente avevo fatto (due giorni fa) un comunicato per rispondere alla cisl, come hanno ben fatto anche i cobas, e non mi ero nemmeno curato di pubblicizzarlo.
Mi riprometto di continuare a separare scrupolosamente la mia appartenenza partitica dall'eperienza del coordinamento, gradirei d'altro canto, se possibile, che anche gli altri possano farlo nel rispetto di tutti.

Il giorno 30 ottobre 2009 14.17, federico santi <santi.federico@gmail.com> ha scritto:
comunicato pubblicato mercoledì 28 10 2009
E' veramente singolare l'atteggiamento della Cisl in questo frangente difficilissimo e importante per il paese. Da un lato abbiamo un sindacato che avalla tutto quello che gli viene proposto dal governo più impopolare e autoritario della seconda Repubblica: dal vergognoso sciopero virtuale passando per la truffa del decreto "salva-precari" per finire con la sigla dell'accordo separato dei metalmeccanici isolando il sindacato di maggioranza, la Fiom.
Dall'altro lato, viste le caldissime assemblee con i propri inferociti iscritti, parte a spada tratta per una tardiva campagna a difesa della carta igienica di stato, come se il problema della scuola, una volta massacrata dal taglio delle classi, del tempo scuola, delle cattedre e degli indirizzi nel silenzio assordante della Cisl, fosse riconducibile ad una mancanza di materiali e risorse.
In realtà molti sindacati, tutti tranne Cobas, Gilda e Cgil, con l'accettazione del decreto truffa, che serve solo ad accentuare la conflittualità tra precari disperati, hanno dato il loro esplicito assenso alla più grande campagna di licenziamento di massa della storia
repubblicana sulla pelle dell'educazione dei nostri figli.
In Umbria questo licenziamento di massa degli insegnanti comporta la perdita di 810 posti di lavoro. Usiamo il termine licenziamenti non a caso, infatti ci stanno da mesi bombardando con uno stucchevole ritornello secondo il quale la mancata riconferma di personale docente che insegnava con incarichi annuali da 5, 10, 15 a volte anche 20 anni non si possa chiamare licenziamento. Lo chiamino come vogliono lorsignori ma il dato innegabile è costituito dal fatto che migliaia e migliaia di docenti e tecnici-amministrativi non hanno ritrovato quel lavoro che fino ad un anno fa era precario nel luogo ma sicuro!
Ora rivendicano di essere soli piuttosto che male accompagnati non rendendosi conto che sono e saranno soli perché peggior compagnia per i lavoratori non si può immaginare.

Federico Santi
Responsabile Area Lavoro Prc Perugia

Il giorno 29 ottobre 2009 18.54, Renato Cipolla <renato.cipolla@tin.it>

Nessun commento:

Posta un commento

Quando hai finito di scrivere puoi pubblicare il commento anche come ANONIMO. Grazie

Pagine

Post più popolari