... chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
Giovanni Falcone

giovedì 16 aprile 2009

Educarli al senso critico può salvarli, non le censure

Penso che delle cose dette o fatte dalle persone si possa discutere all'infinito nel rispetto reciproco e non imporre agli altri di tacere perché non si gradiscono le loro opinioni.

Penso che tutti siamo chiamati ad educare i giovani al rispetto reciproco e a far spazio a chi la pensa in altro modo riconoscendogli il diritto di essere, pensare ed esprimersi come vuole.

Penso che sia un valore trasmettere ai figli/alunni l'amore alla libertà intesa come libera espressione dell'animo umano indipendentemente da quello che prova, sente, pensa...

Ci vuole anche di saper far maturare in ognuno un buon senso critico che ci permetta di valutare, commentare e criticare ciò che ascoltiamo e vediamo: questo vale per Vauro, il vignettista scomodo allontanato dalla TV perché non gradito al potere, ma anche per il GRANDE FRATELLO, che va per la maggiore fra i giovani ma veicola spesso dei disvalori altrettanto negativi: il senso critico può salvarci non la censura.

I ragazzi devono essere educati a non assumere in senso acritico tutto quello che viene proposto dalla TV ma anzi ad acuire il proprio senso critico che è l'unica strada percorribile per sentirsi liberi di scegliere.
Dopo aver ascoltato potranno assentire o dissentire: quello che importa è che maturino una propria idea sull'argomento e ad essa facciano seguire le conclusioni più coerenti.

E' tempo allora di tornare a commentare con i ragazzi le "notizie" del giorno per abituarli a destreggiarsi fra le opinioni delle persone traendone le debite conclusioni, di aprire il discorso in casa o nelle classi su ciò che i ragazzi vedono e ascoltano in TV o negli avvenimenti sotto casa e da qui ripartire per far maturare in loro una capacità critica che li renda davvero liberi.
E' importante discutere e non vietare per farli maturare... e forse questo potrebbe essere utile anche a qualche adulto rimasto terribilmente indietro.

Antonio Artegiani

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