...La soluzione per la scuola non risiede nei voti o nell'attribuire maggiore o minore importanza al comportamento, ma nel tornare ad essere capace di "educare",nel senso che la parola aveva in latino :e-ducere,condurre fuori.
La scuola esiste non in quanto struttura ,ma nelle persone degli insegnanti che ogni giorno interagiscono con altre persone,gli studenti,e sono gli insegnanti,insieme ai genitori,tutti educatori dei ragazzi,che dovrebbero portare alla luce le potenzialità che sono in loro,promuovendo la loro espressione,la loro identità,la loro creatività e dunque la loro pace e serenità.
La più grande sofferenza dei giovani risiede nel non essere visti come potenzialità uniche ed irriprtibili,ma nell'essere soggetti ad una uniformante impostazione che attraverso la scuola e le richieste delle famiglie li vuole rendere tutti uguali,competitivi,ricchi e con professioni di successo.
Al di là dei ruoli e delle istituzioni,credo sia necessaria per tutti noi una nuova cultura che riconduca il centro dell'interesse alla persona e all'ordine di sviluppo che la vita ha troppo spesso svilito ed ignorato,soffocato e negato e che sta producendo i frutti che sono visibili per tutti.
Non sono le riforme scolastiche che possono trovare
la soluzione al disagio dei giovani ed anche degli insegnanti,dei genitori,delle
famiglie che spesso delegano impotenti ad altri il loro ruolo
educativo.
E' necessario ripartire dalla persona,ma è anche
necessario sapere cosa la persona sia veramente in un momento storico in cui
credo si stia sperimentando la massima confusione al riguardo.
di Paola Gozzi tratto da Acqua & Sap-Novembre 2008
Rita
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