... chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.
Giovanni Falcone

lunedì 13 aprile 2009

la paura del buio nei bambini testimoni di tragedie

Quali sono i primi sintomi che presentano i bambini dopo un evento traumatico come un terremoto con distruzione della propria abitazione ?

Leggiamo dal Prof. Eyad El Sarray, psichiatra, studioso di fama internazionale e direttore del Gaza Community Mental Health Programme (GCMHP).:
«Uno studio che abbiamo condotto nei mesi scorsi ha mostrato che l'esposizione a traumi porta i bambini a soffrire di sintomi quali la paura del buio, dato che la notte è spesso scenario di eventi spaventosi.
Soffrono inoltre di regressione che simanifesta facendo pipì a letto, e della preoccupazione verso eventi violenti che si riflette nel peggioramento dei risultati scolastici.
In aggiunta soffrono degli effetti della violenza e della fatica. I bambini di Gaza non possono permettersi il lusso dell'infanzia, mentre devono assumersi le preoccupazioni dell'età adulta. La conquista della normalità è un’opera difficile, che intreccia piani diversi, da quello sociale a quello economico, all’aspetto psicologico».

Come poterli aiutare ?

Risponde sempre il Prof. El Sarray:
«È necessario dare ai bambini un ambiente protettivo e, cosa non meno importante, dare una possibilità ai padri di riacquistare il loro status di protezione, il che significa posti di lavoro e la possibilità di vivere in case confortevoli e sicure.
Ciò vale per tutte le situazioni di calamità. Dalla psicologia sappiamo che i bambini assorbono come spugne l’ambiente in cui vivono.
Subiscono l’influenza dei genitori, degli insegnanti, dello standard di vita. Se nascono e crescono in un luogo intellettualmente stimolante, la loro mente sarà vivace.
E questo vale per la musica, la creatività, l’apprendimento delle lingue, ecc. Innanzitutto bisogna
dare alla gente un’alternativa, qualcosa che trasmetta speranza, prosperità. E la sensazione che la vita vale la pena di essere vissuta. A Gaza, come nel vostro martoriato Abruzzo».
[tratto da l'Unità del 10 aprile ]

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